Sayfadaki görseller
PDF
ePub

tiva è accomodata per il di delle feste se è buona, cortese, alla mano, avrà la nomèa d'esser facile, e quell' eterna seccatura di vedere che tutti pigliano per moneta corrente le sue garbatezze. Se non si tiene delle sue bellezze, le brutte diranno che è troppo persuasa di sè, e le belle che è una sciocca che non sa spendersi per quello che vale. Vorrà vivere ritirata, e sarà sempre in istato d'assedio; vorrà conversare, e si vedrà d' intorno più gente che non desidera. Tutti gli occhi addosso, riportati e corredati di notei fatti più semplici della sua vita, gelosie non provocate, amori voluti impediti dai non voluti; insomma la vita dello schiavo che regna. Le conviene usare mille riguardi alle sue compagne di bellezza perchè non s'inalberino, e altri dieci mila alle brutte perchè non si stizziscano, e novantanove per cento si fanno pigliare sulla cuccuma di qua e di là. Perchè nel mondo, tra tanti guai, c'è questo di buono, che chi dà un colpo al cerchio e uno alla botte, si nimica la botte e il cerchio. Lo metto qui per certuni che vorrebbero salvare la capra e i cavoli: ci siamo intesi. Tutto questo fino a che dura la bellezza; quando poi se ne va, i fortunati dicono: eh a' suoi tempi (che frase frizzante!) era lei davvero ; ora poveretta, è andata, ma vi si vede tuttavia veh! Gli sfortunati sforzano la rabbia a un sorriso e si consolano delle rotte avute coi trionfi del tempo.

Se poi è superba, disprezzante, intrigante, cabalona, piena di sè, allora si che è il diavoleto. Guerra in casa, guerra fuori, corrieri in moto; un affario, un trapestío, un bailamme continuo. Gli omaggi che

riceve son nulla appetto a quelli che si crede dovuti,

E dopo il pasto ha più fame che pria.

Da una parte i lamenti dei miseri disfatti, dall' altra le voci sommesse e importune degli aspiranti e dei postulanti. Essa passa tenendo alta la fronte e cogli occhi fissi a una strada che gli si slarga davanti a diritto filo, lunga, interminabile, in fondo alla quale sogna potentati e monarchi in alto d'aspettarla, e quando è giunta là in fondo, ci troverà forse un maestro di casa a consolarla delle grinze sopraggiunte cammin facendo.

Lucrezia s' uccise (un po' tardetto, dicono): oh quante sono, e quante sono state le donne disgraziate per la troppa bellezza! Ne volete degli esempi classici? Cleopatra la finì con un aspide, Elena fece nascere un sottosopra. Ne volete dei romantici? Maria Stuarda mori sul palco, Lucrezia Mazzanti affogata, Bianca Cappello screditata e sfuggita da tutti come fattucchiera. Quel che è peggio, attaccano la disgrazia anco a chi hanno d'intorno. Mettetemi un pover uomo innamorato cotto d' una bella donna, se è marito sta in apprensione, in sospetto continuo; se è amante si trova con tanti a correre il palio che gli tremano le gambe di non arrivare. Ma ponete che arrivi anco il primo : che avrà fatto? Un vero buco nell'acqua. Invidie, pettegolumi, fastidi eterni, da stimare d'aver fatto primiera con tre carte o diciotto con tre dadi, un giorno o l' altro ne leva le gambe per il rotto della cuffia. Ora passiamo agli uomini singolari per le doti dell' ingegno. Fingete un poeta, non di questi da Rac

colta, ma un poeta di prima riga. In primo luogo quand' anco tutti fossero contenti di lui, egli non è mai contento di sè medesimo; perchè vedendo più oltre nell'arte di quello che non veggono i più, s'affanna sempre a raggiungere quella perfezione ideale che ha nella testa, e si sgomenta di poterla dare ai suoi lavori. Appena ha messo fuori un verso che valga qualcosa, egli doventa proprietà del pubblico che lo loda, e questo pubblico è una certa bestia, che io non so se sia bene averci che fare. Egli non può più vivere da uomo, ma deve vivere da genio; se le sue azioni sono ordinarie, eccoti subito un gridare: Guarda un po', è fatto e messo lì, pare impossibile che scriva come scrive, non si sa mettere neanco la cravatta! E crediatemi pure che la logica del pubblico è cosi tale e quale. Farà all'amore, e tutti a informarsi, a guardare, a squattrinare la donna che ama, e poi, se è sottile: quella cosa stentata? quella larva? bisogna proprio avere una mente poetica per dar corpo all' ombre. Se è grassa: oh quella è la Musa del carnevale, è una Musa che ci se ne fa dieci; non credevo che i poeti tirassero tanto alla materia. Fa una poesia amorosa, l'ha fatta per la tale; la fa satirica, l'ha fatta per il tale. Gira per la città: che poeta spensierato; non si fa vedere: che poeta salvatico. Il peggio è poi co' suoi compagni di studio. Carteggi da tutte le parti che non valgono quel che costano di posta. Ai bravi bisogna rispondere, perchè l'animo lo vuole, ai ciabattini, perchè lo vuole un certo riguardo; tutto il tempo insomma consumato a scriver lettere. Quello manda un libro per esser lodato; il libro

è cattivo e il regalato non loda; è un invidioso, un superbo. Bisogna dunque rispondere e rendere del Chiarissimo anco alle teste più torbe che sieno sotto la cappa dei cieli. E quel Chiarissimo è tanto noiose.

SUPPLICA D'UN VERSO DEL PETRARCA.

Il verso

Chiare, fresche e dolci acque,

umilissimo servo di tutti i grammatici e di tutti i linguai della Penisola, viste le buone ragioni per le quali non si deve più scrivere acque ma aque, supplica i nuovi maestri d'ortografía a non volerlo tartassare per un c di soprappiù, che messer Francesco suo padre, rozzo com'era, possa avergli lasciato in corpo. Pensino che quel buon uomo (Dio lo riposi nella regione superiore alle virgole e alle stanghette) nacque o naque in un tempo nel quale si raccoglievano i vocaboli dalla viva voce del popolo senza potarli e rimondarli col pennato delle origini greche e latine, in un tempo nel quale l'orecchio ne voleva la parte sua alla barba delle seste grammaticali, che non erano entrate ancora nelle province dell' alfabeto. Se la buon' anima del Babbo potesse tornare al mondo e valersi delle nuove scoperte, son convinto che mi rassetterebbe a modo e a verso, ma oramai, quel che è scritto è scritto, come disse Pilato, e sarebbe una vera crudeltà disturbare la mia quiete, e dare di bue a quel pover uomo.

Io non vorrei per tutto l'oro del mondo che ci si venisse a guastare l'armonia di casa per una dis

« ÖncekiDevam »