Cosi celata, del mondaccio vano Ed aspri e crudi i versi ti parranno, Del disinganno. Ma che? Dei santi vati di Giudea Inchiostro sciuperò, tempo e rimario Gridando « Italia mia? » Serbo il polmone, D'un Commissario; E co' poltroni impoltronito il boia Lascia cantare e compra. Ora capisco: FRAMMENTO CHE POTREBBE FORSE INTITOLARSI IL POETA TRASCENDENTALE. Se di parole inutili tu vuoi Che due pagine io t' empia della Strenna; Vuoi tu quattro firate in stil sublime? Mi lasci a modo mio strisciare al suolo? La sua superbia, il suo fare alla peggio 2 I burattini delle nuove muse (aveva scritto). 2 Nel mio volo di rondine, poi cancella e scrive di struzzo. Di certe frasi ho pronta una gran filza Nel vano su dove nessuno intende. Da gran tempo (oramai lo voglio dire) Il mondo paralitico e imperfetto: Nei sonni miei, quando la notte oscura FRAMMENTO. Chi vien dalla campagna, E è avvezzo a conversar coi contadini, e trito in canna, Pieno di mal umore, Vive o ritorna sotto il curatore, Avvezzo alle bistecche, Alle lingue salate ed ai confetti Perduto il gusto dell'antica fame, Di stimolo ha bisogno e di solletico, Solito andare a letto Sull' alba, e sazio vigilar su i molli 1 Celebre sarto in Firenze. Le belle contadine Rossette, disadatte e colorite, Grazie del dir, che invidia al suo paese E di linguaggio e d'anima bastardo, |