Sayfadaki görseller
PDF
ePub
[blocks in formation]
[blocks in formation]
[blocks in formation]

i

IL Corneille dà principio con un Consiglio alla sua tragedia sulla morte di Pompeo, e in ciò venne imitato dal Voltaire nel Tancredi. Qui è da considerarsi che la legge, argomento ai discorsi che nella prima scena tengono personaggi principali, fu rimessa per la congiura degli Spagnuoli contro Venezia in vigore nel 1618, epoca d'assai vicina alla morte del Foscarini. Però l'autore non potea tralasciar di parlarne senza allontanarsi dall' istoria, alla quale si è fedelmente attenuto, come dimostreranno le seguenti note.

Scuse nella vecchiezza ai sommi onori.

La dignità di Doge non era ambita da nessun nobile veneziano.

Egli soltanto nella porpora è re. Amelot de la Houssaye nella sua storia del Governo di Venezia riporta che del doge dicevasi Rex est in purpura, senator in curia, captivus in urbe.

Coi liburni ladron parte le spoglie.

I nemici della Repubblica anzichè curarsi d'adempire il trattato di accomodamento, fermato con essa verso la fine del 1612, si erano messi a favorire più che per l' innanzi gli Uscoc. chi, pirati originarii della Liburnia, secondo il Sarpi.

I Catalani ministri della Potenza contraria a Venezia dividevano il bottino con questi ladroni, che spinsero l'iniquità tant' oltre, che impadronitisi d'una nave veneziana, sommer. sero i passeggieri, troncarono la testa al veneto capitano Cristoforo Venier, e la posero sopra una tavola accanto al cuore che gli strapparono dal petto. Quindi non paghi di farne spettacolo sulle loro scellerate mense si presero il piacere di mangiare, secondo alcuni, il cuore, e secondo altri, il intinto nel sangue dello sventupane rato.

Serve Filippo in trono.

Qui si parla di Filippo III monarca debole, indolente, governato dai favoriti, ma sotto il suo dominio languido e cieco non si estinse l'ambizione dei ministri e della nazione. Il duca d'Ossuna vicerè di Napoli, Pietro di Toledo governatore del Milanese, e don Alfonso della Cueva marchese di Bedmar si accinsero a soggiogare i Veneziani, e con essi il rimanente d'Italia; e senza l'approvazione della Corte ordinarono la famosa congiura che recar dovea Venezia in loro potere, e che con tanto splendor di eloquenza è narrata dal Saint-Real.

Da noi si chiede

La libertà dei falli, ec.

Vedi nell'istoria di Gio. Batista Nani il discorso ch'egli tenne in Senato quando si tentò di far qualche regola a frenare il consiglio de' Dieci. Da esso e dagli altri istorici Veneziani l'autore ha desunto le opinioni che i personaggi vanno manifestando nella sua tragedia.

Europa vide

Sull' Isonzo tremar l'armi infelici, ec.

Qui si parla dell'assedio di Gradisca, e della viltà dei soldati, che preghiere, autorità e minaccie non poterono indurre all'assalto. Vedi DARU.

Or pace abbiamo

Ma sanguinosa, ec. Sessanta teste di Uscocchi furono esposte agii occhi del pubblico nella celebre festa dell'Ascen sione.

dell'aggiunta

Ogni patrizio che con lor favelli. Vedi in Daru il paragrafo vi novissima fatta al Capitolare degl' Inquisitori di Stato. In esso si ordina di circondare con diligenza i palazzi degli ambasciatori stranieri per iscoprire se altre case possano avervi comunicazione occulta, e si vuole che un nobile dimorandovi accanto sia obbligato ad affittare la sua abitazione, ec., e Amelot, istorico e ambasciatore narra che un giorno un senatore della casa Tron avendolo trovato dal paroco di S. Maria, fuggì come se in casa vi fosse stata la peste.

Doge, non sei che dei soggetti il primo, ec. Pietro Basadonna, narra Amelot, disse al duca Domenico Contarini in pieno Collegio : « Vostra serenità parla da principe sovrano, ma le si ricorda che non ci mancheranno i mezzi di mortificarla, quando la trascorrerà dal dovere. »

Il Duce avvezzo a custodir sull' alpi, ec. Tal era, secondo il Nani, l'indole di Carlo Emanuele duca di Savoja regnante in quei tempi.

Come si frange

Del mar l'orgoglio nei famosi muri, ec. Allude ai così detti murassi, e alla celebre iscrizione aere veneto, ausu romano.

L'autore aveva posto in maggior luce la mite indole di Badoero in una scena che aveva luogo fra esso e il Foscarini. Spera che non dispiaccia ai suoi lettori ch' ei la riporti in fine delle note all'atto primo.

Prima che ai Dieci ei renda
Dell' opre sue ragion, ec.

Gli ambasciatori dei Veneziani presso le corti

Preda senza vendetta, e poi rifiuto.

estere erano obbligati a render conto della loro ambasceria al Consiglio de' Dieci, prima che al Doge e al Senato.

SCENA IV.

Ma perchè le crudeli onde sfidasti.

La repubblica di Venezia teneva per politica impraticabili alcune strade. Il Foscarini in quel tempo doveva, venendo in Italia dalla parte di Verona, e imbarcandosi alle Cavanelle di Brondolo, passare per Malamocco. Ma pure dalla parte di Mestri la laguna non è talvolta senza rischio, come l'autore n'è stato accertato dal suo amico Carlo del Chiaro già procaccia di Venezia. Si consideri inoltre, che il Foscarini fu giustiziato nell' aprile, e secondo la tragedia poco dopo il suo ritorno dalla Svizzera. Nella primavera il mare è sovente pericoloso.

[blocks in formation]

ANTONIO FOSCARINI.

Quel fato affretti: il rinnovar gli stati
Sempre giovò, che nel riposo è morte.
Ma vien dal moto gioventù novella
Nelle cose mortali. E quando il nostro
Vetusto impero in sen d'Italia vinta
Langua per vizi nuovi e leggi antiche,
Toccato appena dalla man straniera
Esso cadra, come di pianta annosa
Putrido frutto. Novator temuto
Moltiplicar gli sdegni e le parole
Più non mi udrà Vinegia. E fatta omai
Simile all'egro che sul fianco infermo
Dopo molto agitarsi in sulle piume
Trovò la pace di mortal letargo;

Ma verrà l'ora che il dolor la desti, ec., ec.
ATTO II. SCENA III.

Favellar non posso

Delle private cure, ec.

Negli statuti dell' Inquisizione leggesi al paragrafo 11: che questo capitolar sia serrado in una cassetta, la chiave della quale debba stare in mano de uno de noi un mese per uno, acciò ognun possa metterselo a memoria. Quindi l'autore suppone che Loredano sia coll' animo invaso da quella lettura e cerchi di far digressione alle richieste del Contarini, fingendo esser sollecito più delle incombenze del suo ufficio, che della vendetta dell' amico e della propria.

Fra i cittadin sospetti, ec.

Leggesi nei citati statuti quando parlasi de' nobili presi in sospetto dall' Inquisizione di Stato, el sia registrado dal segretario nostro in un libro intitolado: libro dei sospetti, e sia sempre nei occhi di tutti li inquisitori, perchè ij sappia guardarse da lui.

SCENA V.

Rotta dal vento nell' adriaco lido, ec.

È il lido una lunghissima lingua di terra che non si allarga mai oltre alcune centinaia di tese, ed è coperta d'abitazioni ed ortaglie, salva coi murazzi la città dalle inondazioni che i venti e le maree potrebbero cagionarle all' impensata. (Lettere su Venezia, Milano, 1827.)

ANTONIO FOSCARINI.

Quando da te lontano, ec.

Il valente sig. prof. Gaspero Pelleschi, collega dell' autore nell' Accademia delle Belle Arti, avendo messa in musica la cantata del Foscarini, e questa avendo incontrato il pubblico gradimento, non dispiacerà che siano qui riportate alcune strofe che furono omesse nella recita. Coll' ultimo sospir. Quanto il veder mi basti Ti seguirò sull'onde, E allor che si confonde Co l'ampio cielo il mar, Gli stanchi lumi altrove Rivolgerò dolente, Ma tornerò sovente Qugi flutti a rimirar. Quando fra l'ombre incerte Sembra che il giorno mora

[blocks in formation]

La cura delle carceri di stato era intieramente commessa a Messier Grande, personaggio in Venezia più importante di quello che si creda. Vedi gli Statuti dell' Inquisizione di Stato. Cesare Vecellio che nel 1500 scrisse l'opera conosciuta sotto il titolo di Abiti antichi e moderni, così descrive l'abito del Capitan grande. « Egli va vestito tutto di velluto o di raso cremisino, e questo è l'abito ch'egli porta ordinariamente, ma porta il manto pavonazzo aperto dinanzi e da' lati, il quale va legato di qua e di là con cordoni di seta, in cima de' quali son bellissimi fiocchi pur di seta, cingesi la sottana con una cintura di velluto colle fibbie d'argento, e da essa pende una piuttosto scimitarra che spada, lunga quanto è la veste stessa. Usa le calze e le pianelle del colore della sottana, e porta la berretta nera. Il carico di questo Capitano, che per questa autorità di comandare agli altri capitani minori si chiama il grande, è di ordinare agli altri quanto gli pare, provvedere, star vigilante e riparare a tutti i disordini. »

[blocks in formation]

Nasce figlio del tempo e della colpa, ec.

È opinione antichissima che gli uomini vicini a morte predicessero il vero. Vedi Omero. Con grande accorgimento introdusse Eschilo un vaticinio nell' Agamennone ponendolo nella bocca di Cassandra: ben si addice anche ad Antonio Foscarini il quale, come puoi leggere in Amelot, passava nell' opinione del popolo per un sanio. Anche lord Byron nel Faliero finge che questo dicendo: Doge profetizzi i destini di Venezia,

«<lo parlo al tempo e all'eternità, di cui io sono per far parte, e non all'uomo. Voi, elementi, nei quali io m'affretto a confondermi, che la mia voce sia come un'anima per voi : onde azzurre, che portavate la mia bandiera, venti, che amavate scherzare con essa, e che enfiavate le vele del naviglio che mi conducevano alla vittoria, e tu, mia terra natale, per la quale io ho versato il mio sangue, e tu, terra straniera che ne fasti tinta, voi, gradini di pietra, che non assorbirete quello che mi resta, e di cui il vapore fumante s'innalzerà al cielo; voi, cieli che lo riceverete, tu, sole che c'illumini, e tu, che accendi ed estingui i soli.... io vi attesto che non sono innocente, ma questi uomini lo sono? lo perisco, ma sarò vendicato; secoli ancora lontani ondeggiano sull'abisso del tempo avvenire, e scoprono a quest' occhi, innanzi che si chiadano, la sorte di questa orgogliosa città, ed io lascio la mia eterna maledizione per essa e pei suoi figli. Sì, le ore stanno in silenzio generando il giorno, ec. » Il rimanente che non è dato qui

« ÖncekiDevam »