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11). . . . . . . ricopiammo i Bruti

Alludesi alla moda di pettinarsi de' giovani, chiamata in Francia à la Brutus, quantunque sia antica come il tosarsi, non che alle nuove mode femminili di acconciare il capo che, bandita la polvere di Cipro, han ridotto alla miseria un gran numero di parrucchieri.

(12) Molti altresi che dai servili uffizi

All'uomo indegni Libertà riscosse

Alludesi al molto numero di famigli licenziati nella prima epoca della rivoluzione dai padroni esausti dalle contribuzioni.

(13) Onde sani la scabbia, o il tristo autunno

Quel tristo autunno, sebben s'intenda dovunque per essere quella stagion madre di molte malattie, pure è assai più appropriato alla Lombardia, dove specialmente fra' contadini sono frequentissime le febbri autunnali a cagione dell' agricol

tura favorita nel paese, per la quale è necessaria l'irrigazione.

(14) O il represso vagir dell'innocente

Frutto non sempre di furtivo amore

Lo Spedale degli esposti forma parte dello Spedale Maggiore preso di mira in questo componimento, all' epoca del quale era smisuratamente cresciuto il numero degli esposti e degli amma

lati.

(15) Ritrova mille ordigni ed arti mille

Ne' pochi esemplari della edizione in foglio, fatta dal sig. Reina, la lezione è come siegue:

Ritrova nuovi ordigni ed arti nuove;

ma questa correzione fu posteriormente fatta dall'Autore, perchè si dice più sopra in un consimile

verso

Nuovi archi connettiamo e nuove logge.

ANONIMO.

SULLA CREDUTA MORTE

DI SILVIO PELLICO

NELLO SPIELBERG.

ODE.

LUNA, romito, aereo,
Tranquillo astro d'argento,
Come una vela candida
Navighi il firmamento;
Come una dolce amica
In tua carriera antica
Siegui la terra in ciel.
La terra a cui se il limpido
Tuo disco s'avvicina,
Ti sente, e con un palpito
Gonfia la sua marina :
Forse è gentile affetto,
Qual desta in uman petto
La vista d'un fedel.

Simile al fior di clizia

(Fiso del sol nel raggio
L'occhio), il pensier del misero
Ti segue in tuo viaggio,
E la tua luce pura
Sembra su la sventura
Un raggio di pietà!

Ahi misero tra miseri,

Tolto al gioir del mondo
Geme l'afflitto Silvio
Dello Spielbergo in fondo!
Speme non ha d'aita;
Vive, ma d'una vita
Di chi doman morrà.
Batte il tuo raggio tremulo
Al rio castello, o luna,
E scintillando penetra
Sotto la volta bruna,
E trova il viso bianco
Del giovinetto stanco,
Il viso del dolor.

Sol quella faccia pallida
In campo nero appare,
Come languente cereo
In mortuario altare,
O qual da mano cara
Sul panno della bara
Deposto un bianco fior.
Sol tra catene (libero
Nell'agonia cresciuto), -
Sovra la fronte squallida
Discende e va perduto
Sull' affannoso petto,
Sul doloroso letto,
In mezzo all'ombra, il crin.
Scarso è'l cangiar dell' aëre

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a

Che mi mentia nel core?

Coprimi, o madre, il viso!
«Che quel superbo riso
« Non veggasi per me. -
Pace, o morente! - agl' Itali
La tua memoria è pianto.
Caggia quel di dai secoli,
Quel di che Italia al santo
Cenere tuo non plori,
Nè la memoria onori
Di chi per lei mori.

Ma già la luna in candido
Mattin, lene si solve;
(E mentre lene il misero
Già in morte si dissolve),
Bella del suo martiro,
In placido deliro
Ultima al giusto usci.
Vennero allor... disciolsero
L'inanimata spoglia:
Del carcer la deposero
Sotto l'ignuda soglia:
Nefando monumento,
Della catena il lento
Nodo... vi posa su.

E alcun nol seppe!... e Silvio
È d'ogni giorno e d'ogni
Ora il pensiero!... e Silvio
Son d'ogni notte i sogni!...
E ancor s'attende il canto
Che piacque a Italia tanto!...
Ma Silvio non è più!!!

GEMME,

O RIME SCELTE

DI

POETESSE ITALIANE

NINA SICILIANA.

ANTICHE E MODERNE,

DAL 1290 SINO A' NOSTRI TEMPI,

Ricciarda DE' SELVAGGI.
Ortensia DI GUGLIELMO.

Giustina LEVI PEROTTI.
Livia DEL CHIAVELLO.

Lucrezia TORNABUONI DE' MEDICI.
Barbara TORELLI STROZZI.
Camilla SCARAMPI GUIDOBONI.
Vittoria COLONNA PESCARA.
Margherita DI VALOIS.

Veronica GAMBARA CORREGGIO.

Gaspara STAMPA.

FIORENZA PIEMONTESE.

Dafne DI PIAZZA.

Tullia D'ARAGONA

Gerolama CASTELLANI.
Lucrezia FIGLIUCCI.
Isabella DELLA MORRA.

Suor Dea DE' Bardi.
Laura TERRACINA.

Livia TORNIELLO BOROMEO.

Chiara MATRAINI.

Lucia BERTANI DALL'ORO.

Leonora FALLETTI.

Egeria DI CANOSSA.

Lucia ALBANI AVOGADRO.

Olimpia MALIPIEro.

Laura BATTIFERRO DEGLI AMMANANTI.

CIOÈ :

Virginia SALVI.

Dianora SANSEVERINO.

Fiammetta MALASPINA SODERINI.
Isotta BRAMBATTI GRUMELLI.
INCERTA.

Lucrezia MARCELLO.

Modesta DAL Pozzo ZORZI.

Margherita MALESCOTTI.

Isabella ANDREINI.

Lodovica SBARRA COLLALTO.

Lucrezia MARINELLA.

Veneranda BRAGANDINA CAVALLI.

Francesca FARNESE.

Margherita COSTA.

Laura Felice GHIRARDELLI.
Anna Rosalia CARUSO

Emilia BALLATI ORLANDINI.

Faustina DEGLI AZZI FORLI.
Virginia BAZZANI.

Eutropia FOSINI.

Aurora SANSEVERINO GAETANI.

Elena RICCOBONI.

Maria BUONACCORSI.

Giovanna CARRIERA.

Faustina MARATTI ZAPPI.

Ippolita CANTELMI CARAFFA.

Maria Elisabetta SELVAGGIA BORGHINI.

Luisa BERGALLI.

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O RIME SCELTE

DI

POETESSE ITALIANE

ANTICHE E MODERNE.

NINA SICILIANA. (1290.)

RISPOSTA A DANTE DA MAJANO CHE ERA

DI LEI INNAMORATO.

SONETTO.

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Ecco, Signor, la greggia tua d'intorno Cinta di lupi a divorarla intenti; Ecco tutti gli onor d'Italia spenti, Poichè fa altrove il gran pastor soggiorno. Deh quando fia quell'aspettato giorno, Ch'ei venga per levar tanti lamenti; E riveder gli abbandonati armenti, Che attendon, sospirando, il suo ritorno?

Movil tu, Signor mio, pietoso e sacro ; Ch'altri non è, che il suo bisogno intenda Meglio, o più veggia il suo dolore atroce. Eprego sol, che quello amor t'accenda, Che per farli un celeste almo lavacro Versar ti fece il proprio sangue in croce.

SONETTO.

Tema e speranza entro il mio cor fan

guerra,

E quanto innanzi lo sperar mi tira,

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