Parnaso italiano: poeta italiani contemporani maggiori e minori, 2. ciltBaudry, 1843 - 1008 sayfa |
Kitabın içinden
100 sonuçtan 1-5 arası sonuçlar
Sayfa 126
... CANTO PRIMO LA DISCUSSIONE . ARGOMENTO . Lo staolo de ' Quadrupedi desia Crear savio Governo , e in concistoro Al ragionar del Can la monarchia D ' adottar stabilisce , e già fra loro Allo squittinio molti ammessi sono , Acciò si elegga ...
... CANTO PRIMO LA DISCUSSIONE . ARGOMENTO . Lo staolo de ' Quadrupedi desia Crear savio Governo , e in concistoro Al ragionar del Can la monarchia D ' adottar stabilisce , e già fra loro Allo squittinio molti ammessi sono , Acciò si elegga ...
Sayfa 146
... canto Destava in Israello or gaudio or pianto . E se laudate in cymballis dicea , Dicea benè sonantibus ancora , E con ciò chiaramente dir solea , Che nella chiesa , ove il gran Dio si adora , Non si deve far strepito insolente , Ma si ...
... canto Destava in Israello or gaudio or pianto . E se laudate in cymballis dicea , Dicea benè sonantibus ancora , E con ciò chiaramente dir solea , Che nella chiesa , ove il gran Dio si adora , Non si deve far strepito insolente , Ma si ...
Sayfa 148
... cantò quei che del Xanto Su le rive ebber la tomba . Ne men denno in pregio aversi Quelle menti alte e divine Che ... canto sol per voi . A FILLE PROTESTASI CONTENTO DI MEDIOCRE STATO , SENZA AFFANNARSI IN TRACCIA DI RIC- CHEZZE O DI ...
... cantò quei che del Xanto Su le rive ebber la tomba . Ne men denno in pregio aversi Quelle menti alte e divine Che ... canto sol per voi . A FILLE PROTESTASI CONTENTO DI MEDIOCRE STATO , SENZA AFFANNARSI IN TRACCIA DI RIC- CHEZZE O DI ...
Sayfa 223
... canto che il chiomato Bardo Sposava al suon di bellicosa lira ( 11 ) . Traversa Normandia , traversa il tardo Sbocco di Senna , e il lido che si fiede Dal mar Britanno infino al mar Piccardo . Poi si converte ai gioghi onde procede La ...
... canto che il chiomato Bardo Sposava al suon di bellicosa lira ( 11 ) . Traversa Normandia , traversa il tardo Sbocco di Senna , e il lido che si fiede Dal mar Britanno infino al mar Piccardo . Poi si converte ai gioghi onde procede La ...
Sayfa 226
... CANTO TERZO . La fronte sollevò , rizzossi in piedi L'addolorato Spirto , e le pupille Tergendo , a dire incomincio : Tu vedi , Signor , nel tuo cospetto UGO BASVille , Della Francese Libertà mandato Sul Tebro a suscitar le ree ...
... CANTO TERZO . La fronte sollevò , rizzossi in piedi L'addolorato Spirto , e le pupille Tergendo , a dire incomincio : Tu vedi , Signor , nel tuo cospetto UGO BASVille , Della Francese Libertà mandato Sul Tebro a suscitar le ree ...
Diğer baskılar - Tümünü görüntüle
Sık kullanılan terimler ve kelime öbekleri
ACMET ADELCHI alfin allor alma amico amor anco ANTONIO FOSCARINI appo ARISTODEMO ARTEMIDORO avea BELISA bella BISIGNANO braccia brando CAJO canto Carlo caro CESIRA ch'io Chè ciel ciglio colle conforto crin crudel d'ogni diletto DOGE dolce dolor DON GASPERONE DON PIASTRONE donna Doride Ecco eterno EUFELIA EUMEO fanciulla figlio Francia fratello fuggir furor GAFFORIO gente giorno Giovanni da Procida GONIPPO gran grido guardo Ildegarde Ildegonda IMELDA indi infelice invan ISABELLA l'alma labbro lagrime LANCIOTTO lieto LISANDRO LISETTA Longobardi lungo madre misero MORO mortal morte nemico notte occhi ognor omai padre PALAMEDE parla parole patria pensier periglio petto piange pianto piè pietà pietoso popolo prego pria primiero PROCIDA regno sacro SANDRINO sangue SCENA sento serba Signor sospiro sovra speme spirto sposa suon sventura TADDEO TEODORO terra tiranno tosto trema TROFONIO vede veggo vendetta virtù volgo volto
Popüler pasajlar
Sayfa 536 - Italo ardito, a che giammai non posi Di svegliar dalle tombe I nostri padri? ed a parlar gli meni A questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio? E come or vieni Sì forte a' nostri orecchi e sì frequente, Voce antica de
Sayfa 556 - II perché delle cose, e vedi il frutto Del mattin, della sera, Del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore Rida la primavera, A chi giovi l'ardore, e che procacci II verno co
Sayfa 555 - De' miei poveri dì, che sì per tempo Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto. Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili, allor quando Al rapito...
Sayfa 533 - Oh venturose e care e benedette L'antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose!
Sayfa 557 - Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.
Sayfa 555 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.
Sayfa 562 - Pari alla donna che il rapito amante Vagheggiare ed amar confuso estima. Or questa egli non già, ma quella, ancora Nei corporali amplessi, inchina ed ama.
Sayfa 556 - Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore. Ogni giorno sereno, ogni fiorita Piaggia ch'io miro, ogni goder ch'io sento, Dico: Nerina or più non gode; i campi. L'aria non mira.
Sayfa 572 - A lui non ombre pose tra le sue mura la città, lasciva d'evirati cantori allettatrice, non pietra, non parola; e forse l'ossa col mozzo capo gl'insanguina il ladro che lasciò sul patibolo i delitti. Senti raspar fra le macerie ei bronchi la derelitta cagna ramingando su le fosse, e famelica ululando; e uscir del teschio, ove fuggia la Luna, l'upupa, e svolazzar su per le croci sparse per la funerea campagna, e l'immonda accusar col luttuoso singulto i rai di che son pie le stelle alle obbliate...
Sayfa 537 - L'italo canto. E pur men grava e morde II mal che n'addolora Del tedio che n'affoga. Oh te beato, A cui fu vita il pianto! A noi le fasce Cinse il fastidio; a noi presso la culla Immoto siede, e su la tomba, il nulla.