Parnaso italiano: poeta italiani contemporani maggiori e minori, 2. ciltBaudry, 1843 - 1008 sayfa |
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Sayfa xvi
... salute ai posteri destina ' . E già da questo perpetuo studio della civiltà e del meglio comprendete quanto vivamente egli amasse il suo paese . Il quale sacrosanto affetto , che è istinto prima di essere virtù e che di molte virtù può ...
... salute ai posteri destina ' . E già da questo perpetuo studio della civiltà e del meglio comprendete quanto vivamente egli amasse il suo paese . Il quale sacrosanto affetto , che è istinto prima di essere virtù e che di molte virtù può ...
Sayfa xvii
... salute , egli , vivente nel tempo e nel paese più imbelle , quando tutta Lombardia non dava che poca feccia alle inerti milizie , continuo ricordava l'antico valore sopito negli italici cuori , ed al confronto de ' grand ' avi che ...
... salute , egli , vivente nel tempo e nel paese più imbelle , quando tutta Lombardia non dava che poca feccia alle inerti milizie , continuo ricordava l'antico valore sopito negli italici cuori , ed al confronto de ' grand ' avi che ...
Sayfa 10
... poco a bear gli occhi De la cara tua patria , a cui dell ' Avo Il forte braccio , e il viso almo , celeste Del Nipote dovean portar salute . Ella ti attende impaziente , e mille Anni le sembra il tuo tardar poch ' ore . 10 GIUSEPPE PARINI .
... poco a bear gli occhi De la cara tua patria , a cui dell ' Avo Il forte braccio , e il viso almo , celeste Del Nipote dovean portar salute . Ella ti attende impaziente , e mille Anni le sembra il tuo tardar poch ' ore . 10 GIUSEPPE PARINI .
Sayfa 12
... salute ; e troppo a noi mortali È il viver de ' tuoi pari util tesoro . Tu adunque , allor che placida mattina Vestita riderà d'un bel sereno , Esci pedestre ; e le abbattute membra All ' aura salutar snoda e rinfranca . Di nobil cuoio ...
... salute ; e troppo a noi mortali È il viver de ' tuoi pari util tesoro . Tu adunque , allor che placida mattina Vestita riderà d'un bel sereno , Esci pedestre ; e le abbattute membra All ' aura salutar snoda e rinfranca . Di nobil cuoio ...
Sayfa 14
... salute , Pari a Febo suo nume ? Ecco quel grande , A cui sì fosco parruccon s'innalza Sopra la fronte spaziosa , e scende Di minati botton serie infinita Lungo la veste . Ridi ? Ei novi aperse Studi a la patria ; ei di perenne aita I ...
... salute , Pari a Febo suo nume ? Ecco quel grande , A cui sì fosco parruccon s'innalza Sopra la fronte spaziosa , e scende Di minati botton serie infinita Lungo la veste . Ridi ? Ei novi aperse Studi a la patria ; ei di perenne aita I ...
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Sayfa 536 - Italo ardito, a che giammai non posi Di svegliar dalle tombe I nostri padri? ed a parlar gli meni A questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio? E come or vieni Sì forte a' nostri orecchi e sì frequente, Voce antica de
Sayfa 556 - II perché delle cose, e vedi il frutto Del mattin, della sera, Del tacito, infinito andar del tempo. Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore Rida la primavera, A chi giovi l'ardore, e che procacci II verno co
Sayfa 555 - De' miei poveri dì, che sì per tempo Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto. Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili, allor quando Al rapito...
Sayfa 533 - Oh venturose e care e benedette L'antiche età, che a morte Per la patria correan le genti a squadre; E voi sempre onorate e gloriose, O tessaliche strette, Dove la Persia e il fato assai men forte Fu di poch'alme franche e generose!
Sayfa 557 - Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.
Sayfa 555 - Viene il vento recando il suon dell'ora Dalla torre del borgo. Era conforto Questo suon, mi rimembra, alle mie notti, Quando fanciullo, nella buia stanza, Per assidui terrori io vigilava, Sospirando il mattin.
Sayfa 562 - Pari alla donna che il rapito amante Vagheggiare ed amar confuso estima. Or questa egli non già, ma quella, ancora Nei corporali amplessi, inchina ed ama.
Sayfa 556 - Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore. Ogni giorno sereno, ogni fiorita Piaggia ch'io miro, ogni goder ch'io sento, Dico: Nerina or più non gode; i campi. L'aria non mira.
Sayfa 572 - A lui non ombre pose tra le sue mura la città, lasciva d'evirati cantori allettatrice, non pietra, non parola; e forse l'ossa col mozzo capo gl'insanguina il ladro che lasciò sul patibolo i delitti. Senti raspar fra le macerie ei bronchi la derelitta cagna ramingando su le fosse, e famelica ululando; e uscir del teschio, ove fuggia la Luna, l'upupa, e svolazzar su per le croci sparse per la funerea campagna, e l'immonda accusar col luttuoso singulto i rai di che son pie le stelle alle obbliate...
Sayfa 537 - L'italo canto. E pur men grava e morde II mal che n'addolora Del tedio che n'affoga. Oh te beato, A cui fu vita il pianto! A noi le fasce Cinse il fastidio; a noi presso la culla Immoto siede, e su la tomba, il nulla.