La vita e le opere di Giacomo LeopardiDumolard, 1881 - 695 sayfa |
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... . D'Ancona , il fanciullo Dott . Reinhold Schöner nell ' Allg . Zig . , giugno 1880 , e il Gnoli nella Nuova Antologia , il più benedetto dalla Civiltà Cattolica . Nessuno più di lui ha misurato gli abissi del dolore.
... . D'Ancona , il fanciullo Dott . Reinhold Schöner nell ' Allg . Zig . , giugno 1880 , e il Gnoli nella Nuova Antologia , il più benedetto dalla Civiltà Cattolica . Nessuno più di lui ha misurato gli abissi del dolore.
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Francesco Montefredini. Nessuno più di lui ha misurato gli abissi del dolore , condottovi non pure dalla profondità della sua mente , ma perché in ció soltanto fu vero figlio di una terra su cui si accumularono , dopo tante glorie , le ...
Francesco Montefredini. Nessuno più di lui ha misurato gli abissi del dolore , condottovi non pure dalla profondità della sua mente , ma perché in ció soltanto fu vero figlio di una terra su cui si accumularono , dopo tante glorie , le ...
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... dolore di non essere riamato dal figlio opposte del padre e del figlio - Sua credulità ne ' gesuiti cente vanità di Monaldo -- - - - Esagerazioni - Inno- Opinione che Monaldo ha di se stesso Ingresso di Luigi Leopardi in paradiso -Sue ...
... dolore di non essere riamato dal figlio opposte del padre e del figlio - Sua credulità ne ' gesuiti cente vanità di Monaldo -- - - - Esagerazioni - Inno- Opinione che Monaldo ha di se stesso Ingresso di Luigi Leopardi in paradiso -Sue ...
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... dolore di non essere riamato dal figlio opposte del padre e del figlio Opinione che Monaldo ha di sè stesso - - - Sua credulità ne ' gesuiti cente vanità di Monaldo casa - - - Esagerazioni - Ingresso di Luigi Leopardi in paradiso Inno ...
... dolore di non essere riamato dal figlio opposte del padre e del figlio Opinione che Monaldo ha di sè stesso - - - Sua credulità ne ' gesuiti cente vanità di Monaldo casa - - - Esagerazioni - Ingresso di Luigi Leopardi in paradiso Inno ...
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... dolore di separarsi da me quando cederò alla natura , ma Iddio mi ha destinato quello indi- cibile di perdere i miei figli prima di lasciar la vita ( 1 ) . » Avea perso Luigi per morte , ed ora dovea vivere lontano da Giacomo , ridotto ...
... dolore di separarsi da me quando cederò alla natura , ma Iddio mi ha destinato quello indi- cibile di perdere i miei figli prima di lasciar la vita ( 1 ) . » Avea perso Luigi per morte , ed ora dovea vivere lontano da Giacomo , ridotto ...
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Sayfa 545 - L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre Con atti e con parole Studiasi fargli core, E consolarlo dell'umano stato: Altro ufficio più grato Non si fa da parenti alla lor prole.
Sayfa 539 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più,, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore.
Sayfa 567 - Quando novellamente Nasce nel cor profondo Un amoroso affetto, Languido e stanco insiem con esso in petto Un desiderio di morir si sente: Come, non so: ma tale D'amor vero e possente è il primo effetto.
Sayfa 536 - Né mi diceva il cor che l'età verde Sarei dannato a consumare in questo Natio borgo selvaggio, intra una gente Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Sayfa 601 - Sovente in queste rive, Che, desolate, a bruno Veste il flutto indurato, e par che ondeggi, Seggo la notte; e su la mesta landa In purissimo azzurro Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, Cui di lontan fa specchio II mare, e tutto di scintille in giro Per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 447 - De' miseri vendetta. A me dintorno Le penne il bruno augello avido roti; Prema la fera, e il nembo Tratti l'ignota spoglia; E l'aura il nome e la memoria accoglia.
Sayfa 552 - Folgori, nembi e vento. O natura cortese, Son questi i doni tuoi, Questi i diletti sono Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena È diletto fra noi. Pene tu spargi a larga mano; il duolo Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto Che per mostro e miracolo talvolta Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana Prole cara agli eterni! assai felice Se respirar ti lice D'alcun dolor: beata Se te d'ogni dolor morte risana.
Sayfa 575 - Che gran parte d'Olimpo in se racchiude, Tutta al volto ai costumi alla favella Pari alla donna che il rapito amante Vagheggiare ed amar confuso estima. Or questa egli non già, ma quella, ancora Nei corporali amplessi, inchina ed ama. Alfin l'errore e gli scambiati oggetti Conoscendo, s'adira; e spesso incolpa La donna a torto.
Sayfa 190 - ... speranza, quasi compenserebbe i miei mali, se per la stessa infermità mi fosse lecito di goderla quant'io vorrei, e s'io non conoscessi che la mia fortuna assai tosto mi priverà di questa ancora, costringendomi a consumar gli anni che mi avanzano, abbandonato da ogni conforto della civiltà, in un luogo dove assai meglio abitano i sepolti che i vivi. L'amor vostro mi rimarrà tuttavia, e mi durerà forse ancor dopo che il mio corpo, che già non vive più, sarà fatto cenere. Addio.
Sayfa 551 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a