La vita e le opere di Giacomo LeopardiDumolard, 1881 - 695 sayfa |
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Sayfa 14
... venire in Roma in mia casa per qualche tempo . Esso mi ha fatto qual- ( 1 ) Lettere scritte a G. Leopardi da ' suoi parenti , per cura di PIERGILI , P. 3 . Firenze , Le Monnier , 1878 . e che riflessione , ma non mi ha negato questo - 14.
... venire in Roma in mia casa per qualche tempo . Esso mi ha fatto qual- ( 1 ) Lettere scritte a G. Leopardi da ' suoi parenti , per cura di PIERGILI , P. 3 . Firenze , Le Monnier , 1878 . e che riflessione , ma non mi ha negato questo - 14.
Sayfa 134
... venire a ve- der Giacomo in Recanati , molte lettere che questi gli scrisse andarono perdute e si crede intraprese dal padre , probabilmente perchè da ' gesuiti suoi amici dovette saper qualche cosa degli umori di Giordani ; dimodochè ...
... venire a ve- der Giacomo in Recanati , molte lettere che questi gli scrisse andarono perdute e si crede intraprese dal padre , probabilmente perchè da ' gesuiti suoi amici dovette saper qualche cosa degli umori di Giordani ; dimodochè ...
Sayfa 184
... venire per un momento da Macerata a Recanati acciò potesse « udir per la prima volta una voce d'uomo e d'amico . Non sapeva se lo riconoscerebbe più , perchè egli stesso non si riconosceva , non era più desso : la mala sa- lute e la ...
... venire per un momento da Macerata a Recanati acciò potesse « udir per la prima volta una voce d'uomo e d'amico . Non sapeva se lo riconoscerebbe più , perchè egli stesso non si riconosceva , non era più desso : la mala sa- lute e la ...
Sayfa 196
... venire e lo stare a Roma è per me un grandissimo sacrifizio , e non guadagno , ma rovina delle mie finanze .... Non pensar molto a quella tale .... , la quale non ha niente che fare nelle mie circostanze ( 2,177 ) . » Parti ...
... venire e lo stare a Roma è per me un grandissimo sacrifizio , e non guadagno , ma rovina delle mie finanze .... Non pensar molto a quella tale .... , la quale non ha niente che fare nelle mie circostanze ( 2,177 ) . » Parti ...
Sayfa 223
... venire in tal punto che la nuova sembrasse meno atroce , io ho presa mille volte la penna per scri- verle , e mille volte m'è caduta di mano , e se sta- sera la reggo , egli è che essendomi stata recata la carissima sua , la quale mi ...
... venire in tal punto che la nuova sembrasse meno atroce , io ho presa mille volte la penna per scri- verle , e mille volte m'è caduta di mano , e se sta- sera la reggo , egli è che essendomi stata recata la carissima sua , la quale mi ...
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Sayfa 545 - L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre Con atti e con parole Studiasi fargli core, E consolarlo dell'umano stato: Altro ufficio più grato Non si fa da parenti alla lor prole.
Sayfa 539 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più,, tu più non movi. Se torna maggio, e ramoscelli e suoni Van gli amanti recando alle fanciulle, Dico: Nerina mia, per te non torna Primavera giammai, non torna amore.
Sayfa 567 - Quando novellamente Nasce nel cor profondo Un amoroso affetto, Languido e stanco insiem con esso in petto Un desiderio di morir si sente: Come, non so: ma tale D'amor vero e possente è il primo effetto.
Sayfa 536 - Né mi diceva il cor che l'età verde Sarei dannato a consumare in questo Natio borgo selvaggio, intra una gente Zotica, vii; cui nomi strani, e spesso Argomento di riso e di trastullo, Son dottrina e saper; che m'odia e fugge. Per invidia non già, che non mi tiene Maggior di...
Sayfa 601 - Sovente in queste rive, Che, desolate, a bruno Veste il flutto indurato, e par che ondeggi, Seggo la notte; e su la mesta landa In purissimo azzurro Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, Cui di lontan fa specchio II mare, e tutto di scintille in giro Per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 447 - De' miseri vendetta. A me dintorno Le penne il bruno augello avido roti; Prema la fera, e il nembo Tratti l'ignota spoglia; E l'aura il nome e la memoria accoglia.
Sayfa 552 - Folgori, nembi e vento. O natura cortese, Son questi i doni tuoi, Questi i diletti sono Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena È diletto fra noi. Pene tu spargi a larga mano; il duolo Spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto Che per mostro e miracolo talvolta Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana Prole cara agli eterni! assai felice Se respirar ti lice D'alcun dolor: beata Se te d'ogni dolor morte risana.
Sayfa 575 - Che gran parte d'Olimpo in se racchiude, Tutta al volto ai costumi alla favella Pari alla donna che il rapito amante Vagheggiare ed amar confuso estima. Or questa egli non già, ma quella, ancora Nei corporali amplessi, inchina ed ama. Alfin l'errore e gli scambiati oggetti Conoscendo, s'adira; e spesso incolpa La donna a torto.
Sayfa 190 - ... speranza, quasi compenserebbe i miei mali, se per la stessa infermità mi fosse lecito di goderla quant'io vorrei, e s'io non conoscessi che la mia fortuna assai tosto mi priverà di questa ancora, costringendomi a consumar gli anni che mi avanzano, abbandonato da ogni conforto della civiltà, in un luogo dove assai meglio abitano i sepolti che i vivi. L'amor vostro mi rimarrà tuttavia, e mi durerà forse ancor dopo che il mio corpo, che già non vive più, sarà fatto cenere. Addio.
Sayfa 551 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a