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(1) La missione dell'eremita Ieronimo a Bonifacio VIII, ed il genere di vita da lui menata nell'eremo son narrati da Bartolommeo da Neocastro, il racconto del quale è stato per me letteralmente tradotto. Non vi ha di supposto che l'arrivo di quell'uomo di Dio all'eremo di Centorbi, ed il suo incontro con Arrigo di Abbate.

Murat. Script. tom. VIII, 1156.

(2) Al dir di Niccolò Speciale, in un colloquio che il re Federigo, poco prima della diffalta di Catania, ebbe colà con Virgilio di Scordia, affettuosamente il chiamò suo padre.

Murat. Script. tom. X, 1012.

(3) Nella breve narrazione della venuta del Re Iacopo in Catania l'anno 1287, scritta dal benedettino Attanasio da Iaci, la quale fa parte della raccolta degli scrittori delle cose sicule, pubblicata nel 1791 dal

canonico Gregorio, trovasi il seguente luogo, dal quale appare ch' erano in Catania parecchi d'umor francese. « In chistu vinni unu gridandu, chi a la casa di Cola Vajasindi ci eranu ammucciati multi franzisi, e ci fu dittu a lu Re, quali mandau a vidiri la cosa, ed arritruau a dudici franzisi arretu li vutti, chi havianu trasutu di notti, e si dicia chi havianu trasuti ammucciuni di lu patruni di la casa, chi era di fora; et havenduli misu a li turmenti separati ci confissaru tutti una cosa, ti chiamati a Catania di alcuni; ma lu Re non li vosi appalisari per allura: e chisti la notti si havianu a impadruniri di la porta di la marina, et apriri alli franzisi, e lasciarli trasiri intra. Lu Re saputi chilli chi consinteru, pir allura li fingiu, non ci parendu tempu pri risintirisi, pirchi allura alla gitadi ci eranu giuvini assai vulentirusi.

ch' havianu sta

(4) Questa eruzione dell' Etna che cominciò il 18 giugno, ed infuriò poi il 15 luglio del 1329, è tal quale descritta dallo storico Speciale, che ne fu ocular testimonio, ed io l'ho soltanto anticipata di parecchi anni. La particolarità dei demonii sbucati dal monte è anche affermata da quell' autore; nè debbe recar meraviglia che nella ignoranza dei naturali fenomeni, la quale allora regnava, si tenessero i vulcani per bocche dell' inferno. Lo stesso infatti credevasi del Vesuvio, e lo attesta quella visione dell' eremita narrata da Leone Ostiense, all'occasion della morte di Pandolfo Capodiferro principe di Capua. La qual vi. sione ha dato materia ad una pregevol leggenda del mio

amico Filippo Volpicelli, quanto giovane di anni altrettanto vecchio e di senno e di dottrina.

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Murat. Script. tom. X, 1072, tom. IV, 400.

(5) Siculi non membranis, sed gladio pacem quærunt; tibique ut statim universam Siciliam deseras sub poena mortis edicunt. Ille vero non eligens tali martyrio coronari, ad summum Pontificem qui eum delegaverat, regressus est, son le parole stesse del mentovato siciliano Storico.

Murat. Script. tom. X, 963.

(6) Questa particolarità è tratta dalla descrizione che fa Saba Malaspina del trionfale ingresso di Corradino in Roma. Le altre fan parte del racconto che trovasi in Niccolò Speciale della stessa incoronazione di Federigo.

Murat. Script. tom. VIII, 842, tom. X, 365.

(7) La sinfonia, ed i nablii eran musicali strumenti mentovati dallo stesso storico. Secondo il Forcellini, ed il Du-Cange, la symphonia era una specie di tamburo, che percuotevasi ugualmente dalle due opposte parti, e sembrami con quel nome ben qualificato, poichè letteralmente significa consuono. I nablii eran salterii, o specie di salterii. Non ho voluto però signi ficar questi strumenti coi nomi attuali per sempre più dar le tinte dei luoghi, e dei tempi alle cose che narransi nella presente opera.

(8) Il sincrono Ugone Falcando nella sua pregiatissima storia del regno di Guglielmo il malo descrive

minutamente i lavori di queste officine sottoposte in alHora allo stesso real palazzo di Palermo.

Murat. Script. tom. VII, 256.

(9) Non vi è esagerazione in un tal numero. Trecenti, et plures nobiles ab ipsius dextera militari cingulo decorati sunt, leggesi in Niccolò Speciale. Murat, Script. tom. X, 965.

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