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AVVERTIMENTO

Abbiamo dai registri delle venete ambascierie che a Matteo Zane fu nominato successore, con decreto del 4 giugno 1583, Vincenzo Gradenigo, e che questi stette in ufficio sino al 1586, avendo avuto per successore Girolamo Lippomano, eletto con decreto del 14 novembre 4585. Nessuna menzione per altro s'aveva della di lui relazione, e credevamo al tutto d'esserne privi, quando parve all' egregio cavaliere Vincenzo Lazari che certe carte contenute nel museo Correr sotto titolo di Frammento di Relazione di Spagna a quella si riferissero, e a noi cortesemente le fece pervenire. Le quali da noi attentamente esaminate, le abbiamo infatti riconosciute, non come frammento, ma come abbozzo della Relazione che il Gradenigo o lesse o doveva leggere circa alla metà del 4586. E diciamo abbozzo e non frammento, così per la forma rapida e disadorna con cui son messe insieme queste notizie, quanto, e più, per talune gravi imprecisioni, che certamente avrebbe lo scrittore emendate nel lavoro definitivo, e che noi verremo accennando a suo luogo.

Questa scrittura non è, certo, gran cosa; ma il lettore non ci saprà mal grado d'avergliela esibita per talune notevoli particolarità delle cose di Spagna, delle quali non troviamo memoria in verun' aitra relazione.

Filippo II fu figliuolo di Carlo V e di Caterina figliuola di Giovanni III re di Portogallo (1). Nacque in Vagliadolid nel 1526 (2), tanto che è entrato in 61 anno; ha avuto quattro mogli, la prima figliuola di Giovanni III re di Portogallo, detta Maria, della quale nacque Carlo, il qual se vivesse avria 41 anni (3), che fu fatto morir dal padre; ma la Maestà di N. S. Dio non ha permesso che i cooperatori della sua morte lungo tempo se ne gloriassero; poichè l' arcivescovo di Toledo morì, come ognun sa, miseramente in Roma prigione, e Ruy Gomez ancora lui è morto in miseria (4). La seconda fu Maria regina d'Inghilterra, figliuola di Enrico VIII e sorella di Elisabetta presente regina, con la quale non ebbe figliuoli; e dicono gli spagnuoli che se il re avesse accettato il suo consiglio sarebbe re d'Inghilterra, poichè voleva lei che il re facesse morir la sorella come eretica; il che non cercò egli di fare essendo intento per allora in altri pen

(1) Errore incredibile, perchè Filippo II nacque d'Isabella figliuola di Emmanuele il grande, padre di Giovanni III; nè questi ebbe una figliuola del nome di Caterina, ma si bene Maria, la quale, come è detto poco oltre, fu moglie e non madre di Filippo II.

(2) Errore anche questo, perchè Filippo II nacque il 24 maggio 1527; ma noi l'abbiam lasciato tal quale, perche l' inferenza, che segue, dell' esser quindi entrato il re in 61 anni, conferma quanto abbiamo detto nell' avvertimento circa al doversi riferire questa scrittura alla metà del 1586.

(3) Nuova confermazione dell'epoca di questa relazione, essendo nato il principe Carlo il 9 luglio del 1545.

(4) Tutte queste sono strane affermazioni. Non è affatto provato che Filippo II facesse deliberatamente morire il figlio Carlo; l'arcivescovo di Toledo, Carranza, non ebbe che fare in quel fatto del 1568, perchè già costituito prigione fino dal 1560, quando il principe Carlo non aveva ancora quindici anni; e Ruy Gomez non mori affatto in miseria, ma in mezzo alle prosperità, come abbiamo avuto luogo di avvertire nelle precedenti relazioni..

sieri (1). La terza moglie fu donna Isabella, sorella del re di Francia e figliuola della regina madre, con la quale ebbe alcuni figliuoli maschi, tre o quattro salvo il vero, che presto morirono, e le due figliuole le quali vivono al presente, la moglie del duca di Savoia e la infanta maggiore donna Isabella, giovane questa di 21 anni, bellissima d'aspetto, prudente, e tenuta da tutti la delizia del padre. Ha finalmente avuto per quarta moglie la sorella del presente imperatore, nominata Anna, con cui ha avuto il presente principe, che ha nove anni (2) ed è indispostissimo di salute, onde pessimo giudicio è fatto da ognuno della sua vita.

Possiede il re maggiore stato che qualsivoglia principe che sia al mondo. La Spagna è assolutamente dominata da lui, la qual provincia circonda miglia 1800, ed è per tutto bagnata dall'oceano e dal mediterraneo, eccetto ove per i monti Pirenei si congiunge con la Francia. Possiede ora tutta questa provincia pacificamente, la qual contiene tredici regni, fra' quali i più fertili sono Castiglia nuova e vecchia e Aragona; ma la Spagna è in generale molto sterile, il che nasce per tre rispetti: prima, per il sito ch' ella tiene, essendo posta gradi 36 lontana dall' equinoziale, onde viene ad essere molto meridionale; poi pel mancamento de fiumi, poichè due soli ve ne sono principali, l'Ebro e il Tago, che sbocca nell' Oceano e fa quel famoso porto a Lisbona, gli altri essendo di poca importanza, e meritando piuttosto il nome di torrenti che di fiumi. La terza causa è per rispetto degli abitatori, poichè si osserva in Spagna, per costume inveterato e legge antica, che i primogeniti siano quelli che succedono nelle facoltà, onde gli altri fratelli sono sforzati di vivere con molta strettezza, il che fa che molti si procurino il modo di trattenersi fuori del regno, o con attendere alle cose di chiesa, o con esercitarsi nella milizia o altro esercizio, onde escono di Spagna 13,000 persone all'anno.

Possiede adunque il re questa così gran provincia, e pri

(1) Anche questo ci pare un giudizio da stare con quei di sopra.

2) Intendasi: che è nei nove anni; essendo il principe Filippo, del quale qui

si parla, nato il 14 aprile 1578.

ma, con la ragione detta di sopra (1), la Castiglia nuova e vecchia, dalla quale riceve molte utilità. E prima vi è la gravezza dell' escusado sopra i benefizj ecclesiastici, i quali tutti sono in mano del re; e questa gravezza consiste nello scegliere, in conferir i vescovadi, la miglior parte dell' entrate per il re, oltre il sussidio e il trentesimo (2). Vi è poi il dazio dell' alcavala posto al tempo che i mori occupavano quel regno ed era necessario cavar molta quantità di danari, e consisteva nel tuor 20 per 100 di tutte le cose che si vendevano. Questo dazio, poichè fu riacquistata la Spagna, cominciò a disgustar molto quei popoli, onde fu fatto un patto dal re Ferdinando che si riducesse in 10 per 100, e finito già pochi anni questo tempo, supplicarono i popoli di essere liberati da questa gravezza, ma non hanno impetrato cosa alcuna dal re.

Oltre questo, cava il re dalla crociata 600,000 scudi all'anno, ed è questa una cosa molto grave a quei miseri popoli, poichè sono astretti, se vogliono confessarsi e comunicarsi, aver la bolla detta della crociata, la quale pagano due reali; onde in qualche piccola famiglia, ove saranno dieci miserabili persone, sono astretti a provvedersi di 20 reali, quello che in molto tempo dalle fatiche loro appena possono ritrarre. A questo dazio si dimostrò nel principio del pontificato molto duro il papa (3) in concederlo, ma finalmente lo ha concesso per altri cinque anni, oltre i due che mancavano del tempo concesso da Gregorio XIII.

Possiede il re il regno d' Aragona, nel quale sono compresi Valenza e Catalogna, i quali regni non conoscono del re altro che il nome; poichè se egli vuole sussidj per guerre o altre occorrenze, bisogna che in persona vada a tener le corti ed esponga le dimande de' danari e altro; le quali se pare alle città di accettare, accettano, se no bisogna che, per le constituzioni di quei regni, il re s'acqueti; nè altra au

(1) Cioè dell' assoluto dominio.

(2) Queste imprecise indicazioni ci confermano sempre più che qui abbiamo non già un frammento, ma un abbozzo di relazione.

3) Sisto V, eletto papa il 24 aprile 1585, dopo 14 giorni di sede vacante, essendo mancato Gregorio XIII il 10 di detto mese.

torità vi tiene che di eleggere il vicerè e i deputati di ciascuna città. È ben vero che per mantener quei popoli in freno ha voluto porvi l' inquisizione, la quale si esercita con estraordinario rigore, sicchè per questa strada si mantengono in obbedienza, e quasi tutte le cose vengono tirate a quel tribunale, il quale procede con termini molto aspri, senza ammetter difese o giustificazione alcuna ordinaria ai rei, ed ha ancora spie, le quali internandosi ne' consorzi de' privati, e subodorando le pratiche e i commerci, e stando avvertite delle parole di ciascuno, danno facil adito a travagliar ognuno per questa via. È ben vero che l'officio della inquisizione tiene in freno molti che viveriano più licenziosamente, poichè in questi regni vi sono 200,000 case di mori, i quali hanno fama di vivere nelle case loro alla maomettana, e se vogliono a questi fare udir la messa, bisogna che i parrocchiani vadano co' bastoni a levarli di casa, nè con tutto ciò vi vanno e si contentano di pagar piuttosto qualche somma di danaro.

Ha questo regno d'Aragona molte leggi, le quali tendono più ad una disordinata licenza che ad una moderata libertà, delle quali nè dirò alcune. La prima è che se uno commettesse qualche eccesso di furto od altro, se non è preso in termine di ventiquattro ore dall' offeso, s'intende libero ed assoluto; il che accresce molto l'insolenza de' nobili verso la plebe, e fa soggetta ogni cosa ai più potenti e agli assassini. Osservano anche che se viene violata una serva per strada, il delinquente è castigato nella vita; ma se questa ingiuria fosse fatta ad una giovane nobile, non è sottoposto il violatore a pena alcuna; di che apportano questa ragione, che la serva non avendo chi la ricopra, bisogna che sia difesa dalla giustizia, ma la nobile avendo padre, madre e parenti, può molto bene essere guardata da simili ingiurie. Osservano un modo ne' matrimonj molto degno d'essere inteso, maritandosi per lo più le giovani con un modo di matrimonio detto da loro per manifestazione; il che si fa in questa maniera. Se il padre non marita la figliuola fino ai 18 anni, è in potere di lei il procacciarsi marito; il quale come l'abbia ritrovato di suo gusto, mentre in casa del padre sta con la

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