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Feneri.

Siena, Toscana, 27 March, 1900

RIME

DI

FRANCESCO PETRARCA.

Nello stesso formato.

LA DIVINA COMMEDIA DI DANTE ALIGHIERI, col comento di Raffaele Andreoli. Un vol. legato in mezza tela . . . . . . L. 2. 40 LA GERUSALEMME LIBERATA DI TORQUATO TASSO, corredata di note filologiche e storiche, e di varianti e riscontri colla Conquistata, per cura di D. Carbone. Un vol. legato in mezza tela. 1. 50 ORLANDO FURIOSO DI LODOVICO ARIOSTO, edito ad uso della gioventù, con note ed indice del dott. G. B. Bolza. Un vol. legato in mezza tela.

2. 25

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RIMARIO DELLA DIVINA COMMEDIA DI DANTE ALI-
GHIERI. Un vol.
1. 50
RIMARIO DELLA GERUSALEMME LIBERATA DI TOR-
QUATO TASSO, compilato da Giuseppe Coen. Un vol. . . . . 1. 50
RIMARIO DEL CANZONIERE DI FRANCESCO PETRARCA, com-
pilato da Giuseppe Coen. - Un vol.

1.

RIMARIO DELL'ORLANDO FURIOSO DI LODOVICO ARIOSTO.

Un vol..

3.

RIME

DI

FRANCESCO PETRARCA


CON L'INTERPRETAZIONE

DI GIACOMO LEOPARDI

E CON NOTE INEDITE

DI FRANCESCO AMBROSOLI.

VOLUME UNICO.

9 Edizione stereotipa.

FIRENZE,

G. BARBERA, EDITORE.

1891.

720328

Quest'opera è stata depositata al Ministero d'Agricoltura, Industria e Commercio per godere i diritti accordati dalla legge sulla proprietà letteraria.

10 Novembre 1870.

G. BARBERA.

AVVERTENZA.

Richiesto di eleggere quel comento al Canzoniere del Petrarca, ch' io reputassi più accomodato alle scuole, io non dubitai di attenermi nella presente edizione a quello di Giacomo Leopardi. Le ragioni della scelta sono dette in parte nella Prefazione dell'Interprete, ma a noi principalissima fu quella messa innanzi dal Settembrini: "Tutti questi comentatori, e storici, e spositori (egli dice) hanno renduto ridicola la più santa poesia dell' amore, non hanno capito mai che il vero nell'arte è l'idea, e che il Petrarca non si commenta, ma si sente. Il solo Leopardi, perchè ti aiuta a sentire, e non discute nè dottoreggia, ha fatto il comento migliore, come che paia il più semplice e modesto.1

"

In questo concetto entrò ben tosto il valente tipografo, e a crescer pregio all' interpretazione Leopardiana acquistò le dottissime note che Francesco Ambrosoli lasciò inedite e scritte di sua mano in un esemplare della prima stampa (Milano Stella 1826). Che retto giudizio, e che lucida mente fosse quella dell' Ambrosoli non è chi non sappia; ond' è che, avendo io in commissione di trascegliere fra le annotazioni sue quelle che meglio si confacessero all'assunto del Leopardi, d'averne a lasciar indietro qualcuna a me sapeva male, che tutte avrei voluto raccogliere. Sono queste di tre maniere: letterali, grammaticali ed estetiche. Le prime, che o spiegano qualche passo sfuggito alla diligenza del Recanatese, o rispettosamente dissentono da lui, accolsi tutte o pressochè tutte; delle grammaticali assai poche; pochissime, e le più notevoli solo, delle estetiche. È troppo chiaro che, introducendo a più larga mano le seconde e le terze, avrei guastato l'armonia e l'indole del comento Leopardiano. Dal quale per contrario mi fu avviso di non allontanarmi punto, citando passi di autori, e versi di poeti manifestamente e con arte somma dal Petrarca imitati.

Il testo seguito fu quello del Marsand; e fino a tanto che non sia venuta fuori l'edizione critica, che delle Rime petrarchesche un eminente Filologo sta apparecchiando ai torchi del Barbèra, è necessità l'appigliarsi a quel testo universalmente accettato, massime a chi ripubblica l'interpretazione del Leopardi, che volle in tutto seguitarlo quantunque non lo credesse netto di lezioni false. Se Lezioni di Letteratura Italiana di LUIGI SETTEMBRINI. Napoli (Ghio), 1866. Vedi più innanzi la Prefazione del Leopardi,

Pag. 199.

PETRARCA.

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