Raccolta di cento cinquanta sonetti e di altri componimenti poetici di vari autoriE. Moro, 1865 - 414 sayfa |
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Sayfa xxviii
... mesta , Che piangi de l'Eufrate in sulla riva , Della bella Sion mentre si desta Nel tuo pensier l'immagine più viva : Frena il dolor ; la lieta notte è questa , Che la tua spenta libertà ravviva : Poichè cinto vedrai di mortal vesta ...
... mesta , Che piangi de l'Eufrate in sulla riva , Della bella Sion mentre si desta Nel tuo pensier l'immagine più viva : Frena il dolor ; la lieta notte è questa , Che la tua spenta libertà ravviva : Poichè cinto vedrai di mortal vesta ...
Sayfa 97
Enrico Moro. SONETTO XCI . Roma penitente . Ah ! come siede addolorata e mesta , Pallida in volto , con dimesse ciglia , Preda d'aspro martir , che il cuor le infesta L'unica di Sion inclita figlia : Già sotto spoglia di grand ' ór ...
Enrico Moro. SONETTO XCI . Roma penitente . Ah ! come siede addolorata e mesta , Pallida in volto , con dimesse ciglia , Preda d'aspro martir , che il cuor le infesta L'unica di Sion inclita figlia : Già sotto spoglia di grand ' ór ...
Sayfa 116
... ella Scorger statua pensai da mesta gente Posta al cener di qualche verginella . Ma in quella faccia dolorosa e pia Riconobbi alla lagrima scorrente La compagna d'amor , Melanconia . CAGNOLI SONETTO CXI . Il Sospiro . Ai fidi amici , 116.
... ella Scorger statua pensai da mesta gente Posta al cener di qualche verginella . Ma in quella faccia dolorosa e pia Riconobbi alla lagrima scorrente La compagna d'amor , Melanconia . CAGNOLI SONETTO CXI . Il Sospiro . Ai fidi amici , 116.
Sayfa 134
... tuo furon tempesta , E prego anch'io nel tuo porto quiete : Questo di tanta speme oggi mi resta ! Straniere genti , almen l'ossa rendete Allora al petto della madre mesta . FOSCOLO . SONETTO CXXIX . A Zacinto . Nè più mai toccherò 134.
... tuo furon tempesta , E prego anch'io nel tuo porto quiete : Questo di tanta speme oggi mi resta ! Straniere genti , almen l'ossa rendete Allora al petto della madre mesta . FOSCOLO . SONETTO CXXIX . A Zacinto . Nè più mai toccherò 134.
Sayfa 173
... mesta Del suo volto da doglia accompagnava . Non stormiva una fronda alla foresta E sol s'udia tra ' sassi il rio lagnarsi , Siccome all ' appressar della tempesta . Ed ecco manifeste al guardo farsi Da lontano le torri , ecco l'orrenda ...
... mesta Del suo volto da doglia accompagnava . Non stormiva una fronda alla foresta E sol s'udia tra ' sassi il rio lagnarsi , Siccome all ' appressar della tempesta . Ed ecco manifeste al guardo farsi Da lontano le torri , ecco l'orrenda ...
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Acheronte affanni alfin allor alma altar Amor Angeli aquilon Aronne Assiria avea Basville beata bella bruna canto celeste Chè chiome ciel ciglio città dolente colla Corcira crin crudel crudo d'amor Dio fidando divino dolce dolor donna Druidi duol Ecco empio Epicuro Erebo eterno favella figli fior fronte fuggir furor gemito genti gentil giorno gloria gran grido guardo inferno Israel l'ali l'alma l'altro l'Eterno l'ira l'onda labbro lacrime Laocoonte Luigi XVI lume Madre Marsiglia mesta mira misero mondo monte mortal morte Mugge nembo nemico notte Nume occhi orrenda padre Parga passo pensier petto piange pianto piè pietà pietoso raggio rondinella sacro sangue santo sdegno securo serba Signor Simonide Sionne SONETTO sospiro Sovra spada spirto sponda sposo stolta suol suon superba terra terror TOMMASO GROSSI trema Trovator Uscian vede veggio Vergine vesta vinti volto
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Sayfa 328 - Nel suoi che dee la tenera Tua spoglia ricoprir, Altre infelici dormono, Che il duol consunse ; orbate Spose dal brando, e vergini Indarno fidanzate ; Madri che i nati videro Trafitti impallidir.
Sayfa 353 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 322 - Perché tutti sul pesto cammino Dalle case, dai campi accorrete? Ognun chiede con ansia al vicino, Che gioconda novella recò? Donde ei venga, infelici, il sapete, E sperate che gioia favelli? I fratelli hanno ucciso i fratelli; Questa orrenda novella vi do. Odo intorno festevoli gridi; S'orna il tempio, e risona del canto; Già s'innalzan dai cori omicidi Grazie ed inni che abbomina il ciel.
Sayfa 312 - Perché, baciando i pargoli, La schiava ancor sospira? E il sen che nutre i liberi Invidiando mira? Non sa che al regno i miseri Seco il Signor solleva? Che a tutti i figli d'Eva Nel suo dolor pensò...
Sayfa 94 - Or duro, acerbo, ora pieghevol, mite ; Irato sempre e non maligno mai ; La mente e il cor meco in perpetua lite : Per lo più mesto, e talor lieto assai : Or stimandomi Achille ed or Tersite. Uom, se...
Sayfa 316 - La procellosa e trepida gioia d'un gran disegno, l'ansia d'un cor che indocile serve, pensando al regno; e il giunge, e tiene un premio ch'era follia sperar; tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio: due volte nella polvere, due volte sull'altar. Ei si nomò: due secoli, l'un contro l'altro armato, sommessi a lui si volsero, come aspettando il fato; ei fé' silenzio, ed arbitro s'assise in mezzo a lor.
Sayfa 210 - Etna, e nell'orribil veste Delle sue fiamme ti ravvolgi e splendi. Tu del nero aquilon su le funeste Ale per l'aria alteramente vieni, E passeggi sul dorso alle tempeste: Ivi spesso d'orror gli occhi sereni Ti copri, e mille intorno al capo accenso Rugghiano i tuoni, e strisciano i baleni.
Sayfa 95 - Forse di cosa che non v1 è presente, Venite voi di sì lontana gente, Come alla vista voi ne dimostrate? Che non piangete, quando voi passate Per lo suo mezzo la città dolente, Come quelle persone, che neente Par che intendesser la sua gravitate. Se voi restate per volere udire, Certo lo core ne* sospir mi dice, Che lagrimando n
Sayfa 311 - Sparso per ogni lido, Volgi lo sguardo a Solima, Odi quel santo grido: Stanca del vile ossequio, La terra a Lui ritorni: E voi che aprite i giorni Di più felice età, Spose...
Sayfa 318 - Fede ai trionfi avvezza! scrivi ancor questo, allegrati; che più superba altezza al disonor del Golgota giammai non si chinò.