Giacomo Leopardi (su vida y sus obras)F. Sempere, 1909 |
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... creo , Vaticano pro- piamente dicho , el otro de la antigua biblioteca de Cristina de Suecia . No puedo darle ninguna noticia más precisa en torno ellas , porque nada más sé . Los bibliotecarios del Vati- cano estarán bastante mejor ...
... creo , Vaticano pro- piamente dicho , el otro de la antigua biblioteca de Cristina de Suecia . No puedo darle ninguna noticia más precisa en torno ellas , porque nada más sé . Los bibliotecarios del Vati- cano estarán bastante mejor ...
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... creo que los malvados vivan mejor que nos- otros . Si la felicidad verdadera se pudiera conseguir de algún modo , la realidad de las cosas no sería tan formida- ble . Pero buenos y malvados navegamos afanosamente en este mar de trabajos ...
... creo que los malvados vivan mejor que nos- otros . Si la felicidad verdadera se pudiera conseguir de algún modo , la realidad de las cosas no sería tan formida- ble . Pero buenos y malvados navegamos afanosamente en este mar de trabajos ...
Sayfa 85
... creo que la Naturaleza me ha hecho para esto ni que la virtud exija de mi un sacrificio tan espantoso . En segundo lugar , ¿ qué cree usted ? ¿ Que la Marca y el Mediodía del Estado romano son como la Ro- magna y el Septentrión de ...
... creo que la Naturaleza me ha hecho para esto ni que la virtud exija de mi un sacrificio tan espantoso . En segundo lugar , ¿ qué cree usted ? ¿ Que la Marca y el Mediodía del Estado romano son como la Ro- magna y el Septentrión de ...
Sayfa 88
... creo que seguramente me reiría de la infamia si no la hubiese merecido , como yo desde hace algún tiempo he empezado á despreciar el desprecio de los otros , el cual no creo que me pueda faltar . Pero me hace infeliz primeramente la ...
... creo que seguramente me reiría de la infamia si no la hubiese merecido , como yo desde hace algún tiempo he empezado á despreciar el desprecio de los otros , el cual no creo que me pueda faltar . Pero me hace infeliz primeramente la ...
Sayfa 94
... , y no me estimo en nada , y me creo inferior á los conciudadanos ricos que despreciaba tan profundamente . » > Esta enfermedad de los ojos marca un cambio notable en la vida de Giacomo . Su pensamiento evoluciona ; 94 CARMEN DE BURGOS.
... , y no me estimo en nada , y me creo inferior á los conciudadanos ricos que despreciaba tan profundamente . » > Esta enfermedad de los ojos marca un cambio notable en la vida de Giacomo . Su pensamiento evoluciona ; 94 CARMEN DE BURGOS.
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Sayfa 131 - Questo dì fu solenne: or da' trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro.
Sayfa 444 - E nell'orror della secreta notte Per li vacui teatri, Per li templi deformi e per le rotte Case, ove i parti il pipistrello asconde, Come sinistra face Che per vóti palagi atra s'aggiri, Corre il baglior della funerea lava, Che di lontan per l'ombre Rosseggia ei lochi intorno intorno tinge.
Sayfa 352 - Vecchierel bianco, infermo, Mezzo vestito e scalzo. Con gravissimo fascio in su le spalle, Per montagna e per valle, Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, Al vento, alla tempesta, e quando avvampa L'ora, e quando poi gela, Corre via, corre, anela, Varca torrenti e stagni, Cade, risorge, e più e più s'affretta, Senza posa o ristoro, Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva Colà dove la via E dove il tanto affaticar fu volto: Abisso orrido, immenso, Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Sayfa 347 - II grido giornaliero. Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride Per li poggi e le ville. Apre i balconi, Apre terrazzi e logge la famiglia: E, dalla via corrente, odi lontano Tintinnio di sonagli; il carro stride Del passeggier che il suo cammin ripiglia. Si rallegra ogni core. Sì dolce, sì gradita Quand'è, com'or, la vita? Quando con tanto amore L'uomo a
Sayfa 324 - Io gli studi leggiadri Talor lasciando e le sudate carte, Ove il tempo mio primo E di me si spendea la miglior parte, D'in su i veroni del paterno ostello Porgea gli orecchi al suon della tua voce, Ed alla man veloce Che percorrea la faticosa tela.
Sayfa 442 - Così fatti pensieri quando fien, come fur, palesi al volgo, e quell'orror che primo contra l'empia natura strinse i mortali in social catena, fia ricondotto in parte da verace saper, l'onesto e il retto conversar cittadino, e giustizia e pietade, altra radice avranno allor che non superbe fole, ove fondata probità del volgo così star suole in piede quale star può quel ch'ha in error la sede.
Sayfa 235 - Né v'è chi d'onorar ti si convegna. Volgiti indietro, e guarda, o patria mia, Quella schiera infinita d'immortali, E piangi e di te stessa ti disdegna; Che senza sdegno ornai la doglia è stolta: Volgiti e ti vergogna e ti riscuoti, E ti punga una volta Pensier degli avi nostri e de
Sayfa 119 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 126 - Era il mattino, e tra le chiuse imposte Per lo balcone insinuava il Sole Nella mia cieca stanza il primo albore; Quando in sul tempo che più leve il sonno E più soave le pupille adombra, Stettemi allato e riguardommi in viso II simulacro di colei che amore Prima insegnommi, e poi lasciommi in pianto.
Sayfa 338 - Io solitario in questa rimota parte alla campagna uscendo, ogni diletto e gioco indugio in altro tempo: e intanto il guardo steso nell'aria aprica 40 mi fere il Sol che tra lontani monti, dopo il giorno sereno, cadendo si dilegua, e par che dica che la beata gioventù vien meno.