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ER RATA-CORRIGE

Pag. 36. Nota (1). Invece di: Oh si commovessero tali italiani che potessero, leggi: Oh si commovesse tale italiano che potesse etc.

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57. Nota (3). Invece di: un uomo che lo disprezzò sempre, leggi: un uomo che la disprezzò sempre etc.

60. Nota (1). Invece che: raggiunto in riva del Penco fu dal Padre, leggi: raggiunta in riva del Peneo, fu dal padre etc.

64. Nota (2). Invece di: recante l'olmo, leggi: recante l'olivo, etc.

71. Nota (1). Invece di: Qui intende dei cavalli che erano nel cortile, leggi: Qui il poeta intende dei cavalli che erano in istrada etc.

132. Verso 8. Invece di: L'altra ogni dolore, leggi: L'altra ogni gran dolore etc.

151. Verso 14. Invece di: Questi lievi leggi: Questo lievi etc. 162. Verso 8. Invece di: uno sforzo anche minore, leggi: uno sforzo appena maggiore, etc.

281. Nota (1). Invece di: nacque a Poria, leggi: nacque a Pavia, etc.

» 340. Verso 2. Invece di vogliano dire più sensitivo, leggi: vogliamo dire più sensitivo, etc.

LA DIVINA COMMEDIA

DI DANTE ALIGHIERI

VOLTATA IN PROSA COL TESTO A FRONTE

DA

MARIO FORESI.

Libro unico nel suo genere, che può reputarsi un vero avvenimento letterario. Questa versione, rigorosamente fedele al testo che le si legge a mano a mano di contro, condotta sui migliori commenti conosciuti, rende facile, dilettevole e corrente, senza fastidiosa interruzione di note, la lettura del divino poema. I dantofili e gli studiosi ne faranno certo tesoro.

L'opera divisa in tre volumi, non rilegata.

In un solo volume, legato in tela, oro e colori.

.

L. 2,50
> 3,50

Si trova da tutti i librai d'Italia e dall'editore Adriano Salani,
Viale Militare, Firenze.

Giudizi della stampa:

In questi giorni è uscita alla luce la terza edizione di questa opera veramente preziosa, sempre più affinata dal traduttore, condotta all'ultimo grado di correttezza dalle numerose revisioni di riscontro e di stampa e dalle cure intelligenti dei signori Coen e Canuti, e ristretta dall'editore al minimo costo, nonostante la perfezione tipografica.

È una pubblicazione ormai troppo nota per dilungarci nell'annunziarla; nota per le tante ristampe delle precedenti edizioni; nota

per ciò che ne fu scritto assai volte, massime dal Montazio e dal Giuliani; nota per essersene interessato il Coppino, antico Ministro dell'istruzione pubblica: e nota infine per la sua propria singolarità. Difatti, fra gl' innumeri libri congeneri, è forse l'unico che faccia leggere correntemente il Poema, senza l'insuperabile ostacolo delle note infinite, per le quali, se si eccettua gli eruditi, son pochi coloro che lo conoscono oltre la cantica prima.

Come già disse un chiarissimo critico, il Foresi non ha in questo lavoro seguito servilmente uno qualsiasi dei varî codici danteschi, ma a mano a mano ha tolto dall' uno o dall'altro codice quella lezione che gli pareva più evidente o più accreditata; come pure, là dove le interpretazioni son differenti, egli si è attenuto alla più semplice, o alla men tirata per la filiera di deduzioni pedantesche ed astruse, senza imporre al lettore lunghissime disquisizioni che non riescono se non se a distrarlo o stancarlo.

La prosa è certo di stupenda forma, toscana, classica, spigliatissima, attenentesi quanto possibile alle parole o alle espressioni del testo. E così, senza altre note che quelle brevissime e chiare che sono d'indole storica, essa trascina mirabilmente e dilettosamente chi legge.

Noi vorremmo riportare qualche brano saliente, dare un saggio dello stile fluidissimo e limpido; ma, oltrechè il carattere del giornale non ci permette che un breve cenno, l'edizione nuova è scesa a si buon mercato, e tanto diverrà pubblica cosa, che a ciascuno facilmente capiterà il libro stesso sott'occhio.

Io non faccio alcun confronto fra esso e un' altra qualunque dichiarazione del divino poema; ma lo ripeto senza esitare, niun commento ha così efficacemente conseguito il benefico scopo di propagare e popolarizzare la commedia dantesca.

E non posso che ripetere le parole del compianto Giuliani, cioè rallegrarmi come lui di un'opera alla quale molti forestieri ed italiani debbono e dovranno la completa e intelligente lettura del nostro poema nazionale, e per conseguenza l'orizzonte più largo e più sereno del loro intelletto.

(Nazione.)

Non è un nuovo libro, ma un'altra edizione riveduta e corretta, che adesso vede la luce. Gia da molti anni la colossale e poderosa opera di Mario Foresi aveva avuto il giudizio favorevole ed il plauso dei dantofili.

Mi piace, fra gli altri, di scegliere il parere che del libro dette, al suo primo apparire, Giambattista Giuliani:

< Noi salutiamo come un avvenimento letterario questa pubblicazione, alla quale molti stranieri e moltissimi italiani dovranno la completa lettura del nostro poema nazionale e alla perfetta conoscenza di esso un più largo e sereno orizzonte del loro intelletto. >

Adesso il Foresi, che è uno studioso paziente come un certosino, un critico profondo, un lavoratore instancabile, ha ricorretta, raffi

nata, completata una nuova edizione della sua versione, che è stata accolta con largo entusiasmo in moltissime scuole.

Infatti, non v'ha chi non comprenda quali immensi vantaggi porti, specialmente agli studenti, l'importante lavoro del Foresi, il quale, col suo stile terso e fluido, conforta il lettore a continuare con avidità, direi quasi senz'interruzione, il divino poema.

Per il Foresi, per la sua versione, si è ottenuto pure un nobile ed altissimo intento: quello di rendere più popolare, più accessibile a tutte le menti, la più grande concezione del genio umano.

Di fronte al testo poetico è la versione in prosa, nel più puro idioma toscano. Il lavoro del Foresi non irto di note, che intralciano, confondono il lettore spicciolo e spesso gli fanno interrompere la lettura; ha questa superiorità sopra gli altri commenti: di esser pratico, piano, semplice.

Accurata dal lato della veste e della correttezza tipografica è l'edizione del Salani, al quale pure spetta una lode meritata per aver cooperato col Foresi a diffondere sempre più l'importantissima versione, che dovrà figurare nelle scansie di ogni biblioteca.

(Fieramosca.)

< Noi salutiamo come un avvenimento letterario questa pubblicazione, alla quale molti stranieri e moltissimi italiani dovranno la completa lettura del nostro poema nazionale e alla perfetta conoscenza di esso un più largo e sereno orizzonte del loro intelletto. »

Così diceva l'eminente dantofilo Giambattista Giuliani, quando il libro cui oggi fugacemente accenniamo comparve nella sua prima edizione; mentre il Coppino pure, allora Ministro della pubblica Istruzione, a nome del Re già cultore di cose dantesche, auguravasi un vero bene dalla nuova idea della versione.

E veramente non furono vane antevisioni nè infondate, perchè dopo numerose ristampe, l'opera venne raffinata e ripubblicata in una seconda edizione in 8o, di lusso; ed oggi finalmente dopo dieci anni di una continua e universale diffusione, essa esce novamente alla luce in una terza edizione, di mite prezzo, ma pure straordinariamente corretta, nitida, e ancora perfezionata dal traduttore secondo le più recenti dottrine dantesche.

La prosa fluente, dal puro idioma toscano, senza noiose e gravi interruzioni di note, se se ne accettua le indispensabili storiche, fa sì che il lettore corra sino alla fine e mirabilmente sorbisca ed assimili il concetto, lo svolgimento, la filosofia profonda e salutare della immortale trilogia.

Ed ecco appunto l'immenso vantaggio di questa pubblicazione già divinato nonchè dal Giuliani, da molti altri sommi. Diffondere, popolarizzare la lettura del poema di Dante, la quale finora era solamente accessibile ai dotti e agli eruditi.

Dei lettori comuni chi mai giungerà al termine della terza, e anche della seconda cantica, senza naufragare nell'oceano sbattente delle note infinite?

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