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Ecco, dico, la superiorità di questo lavoro sopra le tante opere di commenti e di dichiarazioni della Divina Commedia: la popolarità.

Aggiungerò ancora, che le lezioni del testo sono state scelte con sottil criterio nei vari codici, e adoperate le interpretazioni più logiche e dei migliori commentatori; che la correttezza tipografica, ormai frutto delle revisioni di tre edizioni, e massime in questa terza dovuta all'occhio intelligente del signor Coen e a quello del signor Canuti, non ha davvero facile riscontro in altre simili pubblicazioni.

Il Foresi come uomo di lettere e il Salani come editore, si sono dati fratellevolmente la mano per fare un lavoro altissimo ed utile che darà a loro credito e che varrà loro il plauso dell'universale. >

Così concludeva un dotto critico dopo uno studio di questa versione dantesca. E la diffusione del libro, le tre edizioni succedutesi, hanno mostrato che così è stato veramente; e noi auguriamo, anche nel concetto del pubblico bene, che così séguiti ad essere sempre.

(Corriere Italiano.)

È la terza edizione di quest'opera coscienziosa che ebbe le lodi autorevoli di un Giuliani, di un Coppino, di un Nencioni e di tanti altri.

Mario Foresi, forte anima di artista, che noi avemmo per molti anni assiduo collaboratore di questo giornale, con una pazienza da certosino e con una forza di volontà encomiabilissima, si pose all'opera mettendo il suo baldo ingegno di letterato e di dantofilo studioso e fedele a disposizione delle intelligenze più modeste, cui svelava colla sua prcsa fluente, dal più puro idioma toscano, tutti i tesori delle tre cantiche immortali!

Azione questa nobile e bella, alla quale ha risposto prima il plauso di quanti alla patria letteratura conservano amore e consacrano muscoli e sangue, tutte le loro forze, sien pure modeste, tutto il loro ingegno, cui ha tenuto dietro immediatamente, ed era giu-. stizia, il successo librario che ha obbligato il noto e popolare editore fiorentino a ristampare pur ben tre forti edizioni dell'opera eletta.

Congratulandoci con Mario Foresi degno continuatore di una famiglia di letterati e di studiosi indimenticabili ed indimenticati, terminiamo citando le parole che sull'opera egregia e patriottica dettò il compianto dantofilo ed illustre letterato abate Giuliani chiamandola pubblicazione di somma importanza, la sola adatta per eccellenza a propagare la lettura del divino poema.

(Rivista d'Italia.)

Io non mi vergogno a confessare che, fra il giornale, questo lavoro intellettuale che opprime l'intelletto invece di rinvigorirlo,

fra il legger continuo delle opere nuove, buone, mediocri e cattive, io avevo un po' messo da parte il mio vecchio Dante, e molta parte del poema salutare aveva disertato dalla mia mente.

Un bel giorno me ne capitò fra mano la versione prosastica di Mario Foresi, oggi pubblicata per la terza volta in foggia così ele gante, corretta e così popolare ad un tempo dal Salani, e mi ricordai subitamente ciò che il povero Nencioni aveva detto della prima edizione: - È un gran bel lavoro che non solo son sue parole propagherà la lettura della Commedia più assai che non la propaghino tante istituzioni e lavori danteschi, tanto nelle classi di modesta cultura quanto fra la gente dotta, ma sarà per tutti altresì esempio ed esercizio di purissimo stile toscano.

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Infatti, ho sempre tenuto quell'esemplare presso di me, e di tanto in tanto ne ho sorbito confortevolmente un canto o due, senza noia di note, pur risentendo nella prosa facile e fluente del Foresi, l'idea limpida e intatta del Poeta.

Oggi il Poema è ancora tutto quanto nella mia mente come quando ero fresco di studi, come quando il libro di Dante era il mio breviario; e ciò non sarebbe certamente avvenuto se avessi dovuto affrontare di bel nuovo la via aspra ed intricata dei commenti.

I quali aumentano ogni giorno, per opera di una moltitudine che si affatica a cercare nella parola semplice, grande e sincera dell'Alighieri e nelle brevissime e chiare notizie della sua vita, interpretazioni e significazioni recondite e astruse; tanto che io son certo che nel Dante dei Dantofili non v'è nemmeno un atomo del vero Alighieri che visse, nè alcuno de' suoi contemporanei ce lo ravviserebbe; ed egli stesso, non solo non riconoscerebbe sè, ma nemmeno dalle interpretazioni supporrebbe sue molte cose che egli scrisse.

L'opera del Foresi è la più grande e la più semplice ad un tempo che si poteva fare per diffondere il libro italiano per eccellenza; quella che ne permette la lettura senza sforzo nè danno di alterazione e forse, fra le tante consimili, quella di cui il Poeta avrebbe meno da stupire se tornasse per un momento nel mondo.

(Roma letteraria.)

In Italia, ove la pedanteria regna ancora sovrana nelle scuole e negli studi, non si esce, in fatto di libri classici, dai soliti commenti uggiosi, opprimenti, per lo più sconclusionati.

Per la Divina Commedia, o meglio per la Commedia, come l'ha intitolata l'Alighieri, si può dire non esservi edizione di essa destinata agli studiosi che non sia calcata su quella del prete Venturi. Anche i filologi più indipendenti e di buon senso, come Brunone Bianchi, il Fraticelli, il Camerini, l'han preso per maestro e duce pel testo, quando non ne hanno copiato testualmente e servilmente il commento, il quale spesso è un vero tradimento contro Dante, contro la storia, contro il buon senso.

In Italia i commenti i quali consistano, quando trattasi di poesia, d'una versione in prosa semplice, chiara o in cui sieno tolte tutte le ambiguità, tutte le difficoltà del testo, tutte le controversie vane dei pedanti, sono rarissimi; precisamente all'opposto di quello che avviene in Inghilterra, paese positivo per eccellenza anche nel modo di studiare.

Ecco perchè, quando il Salani pensò di affidare al Foresi la versione dantesca che dovea tener luogo di ogni commento, ebbe, a parer nostro, un'idea audace e umanitaria la quale ben giustamente nel suo concretarsi doveva esser seguita da un incalcolabile benefizio di diffusione dell'opera per la società, e da un conforto onorevole e rimuneratore per chi la concepi.

Il Foresi, circa il testo della Commedia, non si è tenuto a verun commento in particolare; egli ha fatto una scelta accurata e intelligente di tutti i migliori, ed il suo è resultato un lavoro novissimo ed efficace. E spogliando questo prezioso volume ci siamo accorti con piacere che il Foresi, forse con scandalo dei pedanti. ha adottato commenti di cui anche i chiosatori moderni che vanno per la maggiore, come il Fraticelli, il Bianchi, il Tommaseo, il Foscolo ed altri, hanno temuto di far tesoro.

Aggiungo brevemente che Mario Foresi è uomo munito di buoni studi, elegante poeta, forbito prosatore che ha dato alla luce scritti innumeri sui periodici letterari italiani, libri originali, classici da lui diligentemente annotati e curati, come le Poesie del Leopardi, quelle del Monti, il Decamerone, versioni, etc. È quindi da tener conto che la prosa della versione dantesca è scritta nel più puro italiano che possa leggersi oggi, in uno stile spigliato ed elegante, che trascina deliziosamente il lettore nella vasta e profonda intelligenza del Poema.

(Arte della Stampa.)

Non è l'opera nella quale soltanto la fantasia imprime un fàscino che alletta, ma è l'opera del pensatore paziente e culto.

Questo volume, accolto con entusiasmo meritato, massime nelle scuole, è utile anche a coloro che non hanno la perseveranza di ricorrere ai difficoltosi commenti, poichè essi trovano un valido aiuto, avendo così il Foresi eliminato l'arduo intricamento delle note in una prosa fluida, tersa, correttissima, che alla armonia dell'idioma toscano aggiunge la classica severità dantesca.

(Natura ed Arte.)

Il più bel regalo che si possa fare ai bambini è il grande Album:

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Con questo Libro, i bambini analfabeti imparano con molta facilità a leggere ed a scrivere; quelli che già sanno si perfezionano sempre più. Tutti si divertono a guardare le 300 figure in nero e in colori che adornano il Libro, legato solidamente in cartone.

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