Poesie e prose di Giacomo LeopardiA. Salani, 1902 - 388 sayfa |
Kitabın içinden
52 sonuçtan 1-5 arası sonuçlar
Sayfa 22
... assai tosto mi priverà di questa ancora , costringendomi a passar gli anni che mi avanzano , abbandonato da ogni con- forto della civiltà , in un luogo dove assai meglio abitano i sepolti che i vivi . L'amor vostro mi rimarrà tuttavia e ...
... assai tosto mi priverà di questa ancora , costringendomi a passar gli anni che mi avanzano , abbandonato da ogni con- forto della civiltà , in un luogo dove assai meglio abitano i sepolti che i vivi . L'amor vostro mi rimarrà tuttavia e ...
Sayfa 25
... assai men forte Fu di poc ' alme franche e generose ! Io credo che le piante e i sassi e l'onda E le montagne vostre al passeggiere Con indistinta voce Narrin siccome tutta quella sponda Coprîr le invitte schiere De ' corpi ch ' alla ...
... assai men forte Fu di poc ' alme franche e generose ! Io credo che le piante e i sassi e l'onda E le montagne vostre al passeggiere Con indistinta voce Narrin siccome tutta quella sponda Coprîr le invitte schiere De ' corpi ch ' alla ...
Sayfa 41
... assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin , che non al saggio , appare . Nostri sogni leggiadri ove son giti ( 5 ) Dell'ignoto ricetto D'igncti abitatori , o del diurno Degli astri albergo , e del rimoto ...
... assai più vasto L'etra sonante e l'alma terra e il mare Al fanciullin , che non al saggio , appare . Nostri sogni leggiadri ove son giti ( 5 ) Dell'ignoto ricetto D'igncti abitatori , o del diurno Degli astri albergo , e del rimoto ...
Sayfa 42
... assai men trista Empiêr la vita di felici errori : Nova speme d'italia . O torri , o celle , O donne , o cavalieri , O giardini , o palagi ! a voi pensando , In mille vane amenità si perde La mente mia . Di vanità , di belle Fole e ...
... assai men trista Empiêr la vita di felici errori : Nova speme d'italia . O torri , o celle , O donne , o cavalieri , O giardini , o palagi ! a voi pensando , In mille vane amenità si perde La mente mia . Di vanità , di belle Fole e ...
Sayfa 43
... Assai da quello Che ti parve sì mesto e sì nefando , È peggiorato il viver nostro . ( 4 ) O caro , Chi ti compiangeria , Se , fuor che di sè stesso , altri non cura ? Chi stolto non direbbe il tuo mortale Affanno anche oggidì , se il ...
... Assai da quello Che ti parve sì mesto e sì nefando , È peggiorato il viver nostro . ( 4 ) O caro , Chi ti compiangeria , Se , fuor che di sè stesso , altri non cura ? Chi stolto non direbbe il tuo mortale Affanno anche oggidì , se il ...
Diğer baskılar - Tümünü görüntüle
Sık kullanılan terimler ve kelime öbekleri
affanni alcuna allor Alsi amore anco Angelo Mai animo antico anzi appo assai bella canto caro certo ch'a ch'io chè cielo colla compagnia conforto cotesto credo desiderio desio dice diletto Divina Commedia dolce dolore donna Erebo Eretteo età eterno fanciullo Farfarello fato felice Foresi genere gente Giacomo Leopardi Giapeto Giordani giorno Giove gran immortali infelice Intaminato Intendi l'uomo lascia leggi Leopardi lettera lieta lodi luna lungo maggiore Malambruno male medesi medesimo mente Mira misero mondo mortal morte natura niuno notte nuova occhi Ormuzd parla passato Passeggere passero solitario patria pensiero persone petto piacere piaggia pianto Pietro Giordani Plotino poco poeta possa prole Prometeo proprio ragione Recanati Salani Sallustio sento sieno sogno sospirar speme spento speranza spirto stima stra sventura Tasso Teresa Fattorini terra Tessaglia torna tristo trova umana uomini uomo vano vede veggo vero vidi virtù vivere volte
Popüler pasajlar
Sayfa 115 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Sayfa 108 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 53 - ... barbari cavalli prepara il fato, e dalle selve ignude cui l'Orsa algida preme, a spezzar le romane inclite mura chiama i gotici brandi; sudato, e molle di fraterno sangue, Bruto per l'atra notte in erma sede, fermo già di morir, gl'inesorandi numi e l'averno accusa, e di feroci note invan la sonnolenta aura percote.
Sayfa 77 - E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei.
Sayfa 75 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo, Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo: e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 166 - Sovente in queste rive, Che, desolate, a bruno Veste il flutto indurato, e par che ondeggi, Seggo la notte; e su la mesta landa In purissimo azzurro Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, Cui di lontan fa specchio II mare, e tutto di scintille in giro Per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 77 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 116 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 123 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba ; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine.
Sayfa 78 - Questo dì fu solenne: or da' trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi in così verde etate!