Poesie e prose di Giacomo LeopardiA. Salani, 1902 - 388 sayfa |
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Sayfa 23
... cielo E al mondo : dite dite ; Chi la ridusse a tale ? E questo è peggio , Che di catene ha carche ambe le braccia ; Si che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata , Nascondendo la faccia Tra le ginocchia , e ...
... cielo E al mondo : dite dite ; Chi la ridusse a tale ? E questo è peggio , Che di catene ha carche ambe le braccia ; Si che sparte le chiome e senza velo Siede in terra negletta e sconsolata , Nascondendo la faccia Tra le ginocchia , e ...
Sayfa 30
... cielo . Spirti v ' aggiunga e vostra opra coroni Misericordia , o figli , E duolo e sdegno di cotanto affanno Onde bagna costei le guance e il velo . Ma voi di quale ornar parola o canto Si debbe , a cui non pur cure o consigli , Ma ...
... cielo . Spirti v ' aggiunga e vostra opra coroni Misericordia , o figli , E duolo e sdegno di cotanto affanno Onde bagna costei le guance e il velo . Ma voi di quale ornar parola o canto Si debbe , a cui non pur cure o consigli , Ma ...
Sayfa 34
... cielo E gli uomini e le belve immensa guerra . ( 1 ) . Di null'aita ec . Non ci fu dato ammollire , cioè far men duro , addolcire il nostro dolore in nessuna parte , con nessun ajuto o conforto . ( 2 ) . Mulato sei ec . Non sei più ...
... cielo E gli uomini e le belve immensa guerra . ( 1 ) . Di null'aita ec . Non ci fu dato ammollire , cioè far men duro , addolcire il nostro dolore in nessuna parte , con nessun ajuto o conforto . ( 2 ) . Mulato sei ec . Non sei più ...
Sayfa 38
... cielo ; anco si cura Di noi qualche immortale : Ch'essendo questa o nessun'altra poi L'ora da ripor mano alla virtude Rugginosa ( 4 ) dell'itala natura , Veggiam che tanto e tale È il clamor de'sepolti , e che gli eroi Dimenticati il ...
... cielo ; anco si cura Di noi qualche immortale : Ch'essendo questa o nessun'altra poi L'ora da ripor mano alla virtude Rugginosa ( 4 ) dell'itala natura , Veggiam che tanto e tale È il clamor de'sepolti , e che gli eroi Dimenticati il ...
Sayfa 42
... cielo . ( 1 ) . Ludovico Ariosto . ( 2 ) . Che resta ? ec . Che resta oggi che la scienza e la filo- sofia tolgono il verde alle cose , cioè la forma poetica , e tutto quello che era dell'immaginazione ? La certezza che tranne il dolore ...
... cielo . ( 1 ) . Ludovico Ariosto . ( 2 ) . Che resta ? ec . Che resta oggi che la scienza e la filo- sofia tolgono il verde alle cose , cioè la forma poetica , e tutto quello che era dell'immaginazione ? La certezza che tranne il dolore ...
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Sayfa 115 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Sayfa 108 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 53 - ... barbari cavalli prepara il fato, e dalle selve ignude cui l'Orsa algida preme, a spezzar le romane inclite mura chiama i gotici brandi; sudato, e molle di fraterno sangue, Bruto per l'atra notte in erma sede, fermo già di morir, gl'inesorandi numi e l'averno accusa, e di feroci note invan la sonnolenta aura percote.
Sayfa 77 - E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei.
Sayfa 75 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo, Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo: e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 166 - Sovente in queste rive, Che, desolate, a bruno Veste il flutto indurato, e par che ondeggi, Seggo la notte; e su la mesta landa In purissimo azzurro Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, Cui di lontan fa specchio II mare, e tutto di scintille in giro Per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 77 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 116 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 123 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba ; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine.
Sayfa 78 - Questo dì fu solenne: or da' trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi in così verde etate!