Poesie e prose di Giacomo LeopardiA. Salani, 1902 - 388 sayfa |
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Sayfa 11
... Pare che il cuore non corrispondesse all'ingegno . Al- tri ancora l'han detto ingrato . Ma questo non fa nul- la . » Ed altrove : « Io credo che originalmente Giacomo fosse buono e affettuoso ; ma credo che poi si II.
... Pare che il cuore non corrispondesse all'ingegno . Al- tri ancora l'han detto ingrato . Ma questo non fa nul- la . » Ed altrove : « Io credo che originalmente Giacomo fosse buono e affettuoso ; ma credo che poi si II.
Sayfa 77
... . ( 2 ) . Pare che il Leopardi non si rivolga a niuna di quelle che si sappia aver egli amate . ( 3 ) . Che mi fece all ' affanno , cioè , che mi creò perchè io fossi sventurato . Nego , mi disse , anche la speme ; e 77.
... . ( 2 ) . Pare che il Leopardi non si rivolga a niuna di quelle che si sappia aver egli amate . ( 3 ) . Che mi fece all ' affanno , cioè , che mi creò perchè io fossi sventurato . Nego , mi disse , anche la speme ; e 77.
Sayfa 84
... pare che il mio corpo non soffra più per le ambasce dello spirito , nè senta più ; che giaccia quasi come sopito . ( 2 ) . Allude il poeta alla sua prima giovinezza , al suo pri- mo amore con la contessa Lazzari . Balza nel petto ; e ...
... pare che il mio corpo non soffra più per le ambasce dello spirito , nè senta più ; che giaccia quasi come sopito . ( 2 ) . Allude il poeta alla sua prima giovinezza , al suo pri- mo amore con la contessa Lazzari . Balza nel petto ; e ...
Sayfa 128
... pare un gioco Quella che il mondo inetto , Talor lodando , ognora abborre e trema , Necessitade estrema ; ( 2 ) E se periglio appar , con un sorriso Le sue minacce a contemplar m ' affiso . Sempre i codardi e l'alme Ingenerose ...
... pare un gioco Quella che il mondo inetto , Talor lodando , ognora abborre e trema , Necessitade estrema ; ( 2 ) E se periglio appar , con un sorriso Le sue minacce a contemplar m ' affiso . Sempre i codardi e l'alme Ingenerose ...
Sayfa 146
... pare , Quale splendor vibrato Da natura immortal su queste arene , Di sovrumani fati , Di fortunati regni e d'aurei mondi Segno e sicura spene Dare al mortale stato : Diman , per lieve forza , Sozzo a vedere , abominoso , abbietto ...
... pare , Quale splendor vibrato Da natura immortal su queste arene , Di sovrumani fati , Di fortunati regni e d'aurei mondi Segno e sicura spene Dare al mortale stato : Diman , per lieve forza , Sozzo a vedere , abominoso , abbietto ...
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Sayfa 115 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Sayfa 108 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 53 - ... barbari cavalli prepara il fato, e dalle selve ignude cui l'Orsa algida preme, a spezzar le romane inclite mura chiama i gotici brandi; sudato, e molle di fraterno sangue, Bruto per l'atra notte in erma sede, fermo già di morir, gl'inesorandi numi e l'averno accusa, e di feroci note invan la sonnolenta aura percote.
Sayfa 77 - E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei.
Sayfa 75 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo, Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo: e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 166 - Sovente in queste rive, Che, desolate, a bruno Veste il flutto indurato, e par che ondeggi, Seggo la notte; e su la mesta landa In purissimo azzurro Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, Cui di lontan fa specchio II mare, e tutto di scintille in giro Per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 77 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 116 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 123 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba ; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine.
Sayfa 78 - Questo dì fu solenne: or da' trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi in così verde etate!