Poesie e prose di Giacomo LeopardiA. Salani, 1902 - 388 sayfa |
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Sayfa 31
... Porto quel che mi lice , ( 4 ) E mesco all'opra vostra il canto mio , Sedendo u ' ( 5 ) vostro ferro i marmi avviva ( 1 ) . Voi spirerà ec . Voi ispirerà e pungerà , stimolerà l'al- tissimo soggetto . ( 2 ) . Figurando , cioè con le ...
... Porto quel che mi lice , ( 4 ) E mesco all'opra vostra il canto mio , Sedendo u ' ( 5 ) vostro ferro i marmi avviva ( 1 ) . Voi spirerà ec . Voi ispirerà e pungerà , stimolerà l'al- tissimo soggetto . ( 2 ) . Figurando , cioè con le ...
Sayfa 65
... nave in porto ascese . ( 1 ) . Allude al famoso sogno della scala e degli angeli . ( 2 ) . Labanide , Rachele figlia di Labano . ( 3 ) . Dice dell'età dell'oro . Tal fra le vaste californie selve Nasce beata prole , 5 65.
... nave in porto ascese . ( 1 ) . Allude al famoso sogno della scala e degli angeli . ( 2 ) . Labanide , Rachele figlia di Labano . ( 3 ) . Dice dell'età dell'oro . Tal fra le vaste californie selve Nasce beata prole , 5 65.
Sayfa 81
... Porto gravido il cor , dimmi : d'amore Favilla alcuna , o di pietà , giammai Verso il misero amante il cor t'assalse Mentre vivesti ? lo disperando allora ( 1 ) . Fisso , stabilito , decretato . E sperando traea le notti e i giorni ...
... Porto gravido il cor , dimmi : d'amore Favilla alcuna , o di pietà , giammai Verso il misero amante il cor t'assalse Mentre vivesti ? lo disperando allora ( 1 ) . Fisso , stabilito , decretato . E sperando traea le notti e i giorni ...
Sayfa 119
... ec . Poi io non so l'utilità di tanto movimento periodico come quello della terra , dei pianeti , delle piante , delle stagioni . Io non conosco che il male del vivere . Quanta invidia ti porto ! Non sol perchè d'affanno Quasi 119.
... ec . Poi io non so l'utilità di tanto movimento periodico come quello della terra , dei pianeti , delle piante , delle stagioni . Io non conosco che il male del vivere . Quanta invidia ti porto ! Non sol perchè d'affanno Quasi 119.
Sayfa 120
Giacomo Leopardi. Quanta invidia ti porto ! Non sol perchè d'affanno Quasi libera vai ; Ch'ogni stento , ogni danno , Ogni estremo timor subito sccrdi ; Ma più perchè giammai tedio non provi . Quando tu siedi all ' ombra , sovra l'erbe ...
Giacomo Leopardi. Quanta invidia ti porto ! Non sol perchè d'affanno Quasi libera vai ; Ch'ogni stento , ogni danno , Ogni estremo timor subito sccrdi ; Ma più perchè giammai tedio non provi . Quando tu siedi all ' ombra , sovra l'erbe ...
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Sayfa 115 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Sayfa 108 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 53 - ... barbari cavalli prepara il fato, e dalle selve ignude cui l'Orsa algida preme, a spezzar le romane inclite mura chiama i gotici brandi; sudato, e molle di fraterno sangue, Bruto per l'atra notte in erma sede, fermo già di morir, gl'inesorandi numi e l'averno accusa, e di feroci note invan la sonnolenta aura percote.
Sayfa 77 - E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei.
Sayfa 75 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo, Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo: e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 166 - Sovente in queste rive, Che, desolate, a bruno Veste il flutto indurato, e par che ondeggi, Seggo la notte; e su la mesta landa In purissimo azzurro Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, Cui di lontan fa specchio II mare, e tutto di scintille in giro Per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 77 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 116 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 123 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba ; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine.
Sayfa 78 - Questo dì fu solenne: or da' trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi in così verde etate!