Poesie e prose di Giacomo LeopardiA. Salani, 1902 - 388 sayfa |
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Sayfa 29
... ricordo della grandezza degli avi e il desiderio di quella dei nepoti . ( 3 ) . Meonio cantor , Omero . S ' interpreta così dal principio della strofa : Il forestiero veniva in Toscana desideroso di conoscere dove riposassero le ossa di ...
... ricordo della grandezza degli avi e il desiderio di quella dei nepoti . ( 3 ) . Meonio cantor , Omero . S ' interpreta così dal principio della strofa : Il forestiero veniva in Toscana desideroso di conoscere dove riposassero le ossa di ...
Sayfa 160
... La qual fu donna de ' mortali un tempo , ( 2 ) E del perduto impero Par che col grave e taciturno aspetto ( 1 ) . Vesevo , Vesuvio . ( 2 ) . Fu donna , fu signora , e intendi Roma . Faccian fede e ricordo al passeggero . Or ti riveggo 160.
... La qual fu donna de ' mortali un tempo , ( 2 ) E del perduto impero Par che col grave e taciturno aspetto ( 1 ) . Vesevo , Vesuvio . ( 2 ) . Fu donna , fu signora , e intendi Roma . Faccian fede e ricordo al passeggero . Or ti riveggo 160.
Sayfa 161
Giacomo Leopardi. Faccian fede e ricordo al passeggero . Or ti riveggo in questo suol , di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante , E d'afflitte fortune ognor compagna . Questi campi cosparsi Di ceneri infeccnde , e ricoperti , Dell ...
Giacomo Leopardi. Faccian fede e ricordo al passeggero . Or ti riveggo in questo suol , di tristi Lochi e dal mondo abbandonati amante , E d'afflitte fortune ognor compagna . Questi campi cosparsi Di ceneri infeccnde , e ricoperti , Dell ...
Sayfa 164
... ma il cielo ignora , a dei po- poli i quali la potenza della natura con una tempesta , una epidemia , un terremoto può distruggere così , che non ne resti nemmeno il ricordo . Nulla al ver detraendo , Confessa il mal che ci 164.
... ma il cielo ignora , a dei po- poli i quali la potenza della natura con una tempesta , una epidemia , un terremoto può distruggere così , che non ne resti nemmeno il ricordo . Nulla al ver detraendo , Confessa il mal che ci 164.
Sayfa 192
... tratto di mia queta stanza Fui d'armato drappello in su la sera Con ferità ( 2 ) ch'ogni mio dire avanza , ( 1 ) . I ' membro , io ricordo . ( 2 ) . Ferità , ferocia . E dentro muta torre in prigion nera Chiuso che ' 192.
... tratto di mia queta stanza Fui d'armato drappello in su la sera Con ferità ( 2 ) ch'ogni mio dire avanza , ( 1 ) . I ' membro , io ricordo . ( 2 ) . Ferità , ferocia . E dentro muta torre in prigion nera Chiuso che ' 192.
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Sayfa 115 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Sayfa 108 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 53 - ... barbari cavalli prepara il fato, e dalle selve ignude cui l'Orsa algida preme, a spezzar le romane inclite mura chiama i gotici brandi; sudato, e molle di fraterno sangue, Bruto per l'atra notte in erma sede, fermo già di morir, gl'inesorandi numi e l'averno accusa, e di feroci note invan la sonnolenta aura percote.
Sayfa 77 - E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei.
Sayfa 75 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo, Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo: e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 166 - Sovente in queste rive, Che, desolate, a bruno Veste il flutto indurato, e par che ondeggi, Seggo la notte; e su la mesta landa In purissimo azzurro Veggo dall'alto fiammeggiar le stelle, Cui di lontan fa specchio II mare, e tutto di scintille in giro Per lo vóto seren brillare il mondo.
Sayfa 77 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 116 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 123 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba ; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine.
Sayfa 78 - Questo dì fu solenne: or da' trastulli prendi riposo; e forse ti rimembra in sogno a quanti oggi piacesti, e quanti piacquero a te: non io, non già, ch'io speri, al pensier ti ricorro. Intanto io chieggo quanto a viver mi resti, e qui per terra mi getto, e grido, e fremo. Oh giorni orrendi in così verde etate!