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(RECAP)

1554.

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Oltre le tante sciagure, a cui fu Ro

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ma sottoposta nel Pontificato di Urbano VI, una peste desolatrice, nello anno 1383, venne a compiere il calice delle sue amarezze; e siccome, per uno special favore dell' Altissimo, Tivoli ne restò preservata, così Sua Santità, ritirandosi da quella Capitale, si recò in essa Città ai 19. di Aprile di detto anno, e vi si trattenne fino al mese di Settembre. Da Tivoli si portò in Ferentino di Campagna, determinato di proseguire il viaggio fino a Napoli. Qui giunto, essendo nati fra esso e il Re Carlo dissapori fortissimi, andò in Genova, e quindi nell'anno 1387. venne a Perugia. Da questa Città essendosi mosso con un'armata per recarsi nuovamente nel Regno, fatte appena dieci miglia, secondo Teodorico di Niem (1), la mula, che cavalcava,inciampò malamente, cadde, e con essa essendo caduto anche il Ponte. fice, fu sottoposto a diverse contusioni, e ferite per cui non potendo continuare lo intrapreso cammino, si fece condurre a Tivo

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(1) Lib. 1. cap. 68. e 69.

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li in vettura, ovvero a Pontelucano, conforme sembra narrare il detto Teodorico, che era della sua comitiva, e quindi finalmente si restitui in Roma.

2. Intanto lo Antipapa Clemente, sempre intento a travagliare il Pontefice legittimo, nello anno 1388. fece avanzare nuovamente verso quella Capitale il nominato Bernardo della Sala co' suoi Guasconi, e Brettoni, il quale cominciò tantosto a corseggiare per la Sabina, e pel Patrimonio (1); ma le sue mire ostili erano contro Tivoli specialmente rivolte; forse per vendicarsi de' grandi sforzi, che questa Città fece nel 1377, quando riteneva nelle sue mura il Papa Urbano, nè potè in questo luogo recargli veruna molestia.

3. Prevenuti i Tiburtini dal Conte Adinolfo Signore di Valmontone del progetto concepito dal Sala, si prepararono a riceverlo senza pun. to sgomentarsi. Per aumentare le loro forze, e moltiplicare nemici al nemico, fecero lega immediatamente col prefato Conte, con Luca Savelli Signore di Palombara, e con Niccolo e Lorenzo Colonna. Fortificarono la Città, e rinforzarono i presidj ne' posti avvanzati. Fatto ciò, giunge un messo dalla Comune di Monte Gentile, Castello allora situato presso la Mentana, colla notizia, che lo esercito Brettone era pervenuto al Castel di Villa S. Ada

(1) Nicod.lib.5.cap.24. Raynald. ad an.1388. пит. 8.

no. Allora i Tiburtini raddoppiano la vigilanza, e le precauzioni. Fuori la porta S. Ange. lo, alle falde del monte Catillo esisteva in quel tempo un grosso Borgo popolato. Per preservare gli abitanti dalle violenze, e dalla servitù, se per avventura il nemico fosse di là penetrato, furono tutti ridotti dentro le porte e nell'interno della Città; quindi si stet te in attenzione per conoscere le mosse del Sala. Ma questo Comandante, cui già era noto il valore di quel popolo, che voleva attaccare . pensò meglio a casi suoi, e altrove rivolse la sua marcia, e i suoi guerrieri progetti (1).

4. Allontanatisi dal territorio di Tivoli i Brettoni, e i Guasconi, non tardò questa Città a trovarsi in altro più pericoloso cimento. Il famoso Giovanni Augud, altro Capitano av venturiere di fanti, e cavalli Inglesi, tornando da Napoli alla volta dello Stato Fiorentino, saccheggiava tutti i paesi del Lazio, pe' quali passava. A questa notizia dai Magistrati di Tivoli, alla testa de' quali era allora Jacobo Cocanari, furono prese le più energiche misure per opporsi validamente a queste novelle masnade di esteri; quante volte avessero osato di avvicinarsi alle mura della Patria. Tobaldo Tobaldi, e Nicola Maligni si accamparono con numerosi squadroni a Pontelucano, per custodire quel posto importante. Nardo

(1) Nicod. loc. cit.

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