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a me e diessi altrui. Si ha ch'ella morì nel secolo terzodecimo nel dì 9 giugno 1290. V. N. §. XXX. L'anima sua nobilissima si partì nella prima ora del nono giorno del mese; e secondo l'usanza di Siria, ella si partì nel nono mese dell'anno; perchè il primo mese è ivi Tismin, il quale è a noi Ottobre. E secondo l'usanza nostra ella si partì in quello anno della nostra indizione, cioè degli anni Domini, in cui il perfetto numero nove volte era compiuto in quel centinaio, nel quale in questo mondo ella fu posta; ed ella fu de' cristiani nel terzodecimo centinaio.

Il numero perfetto il quale s'era nove volte compiuto, è certamente il numero dieci. CONVITO, 2. 15. Conciossiacosachè dal dieci in su non si vada, se non esso dieci alterando cogli altri nove (numeri), e con sè stesso. Secondo altri il numero perfettissimo è il dieci, e il numero perfetto, il sette. MACROBIO, Nel Sogno di Scip. 1. 6. « Se il dieci che è numero perfettissimo si aggiunga al sette che è numero perfetto, ecc ». E poichè il dieci nove volte compiuto fa novanta, così prova che Beatrice morì appunto nel 9 giugno 1290. La qual verità è confermata da ciò che Dante, morta Beatrice, la rivede dopo dieci anni nel viaggio misterioso, che fu nel 1300. COмMEDIA, Purg. 32. 1. Tanto eran gli occhi miei fissi ed attenti A disbramarsi la decenne sete, - Che gli altri

sensi m'eran tutti spenti.

Ora, l'avverbio sì che del testo, com'è detto altrove, può essere assunto in due maniere, secondochè esprime idea di conseguenza, ovvero di modalità; cioè, l'avverbio sì che tanto può valere per la qual cosa, quanto può valere di modo che. Pigliando il sì che nel primo di questi due sensi, la precedente proposizione: nel suo tempo lo cielo stellato, ecc. non subisce alcuna modificazione e così, come s'è di sopra mostrato, abbiamo

che Beatrice, quando apparve a Dante, aveva otto anni e quattro mesi nè più nè meno; perocchè a tanto periodo. di tempo equivale il movimento del cielo stellato per un giusto dodicesimo di grado.

Ma se, come vuole taluno, si piglia il sì che per di modo che, cioè come esprimente idea di modalità, allora la seconda proposizione limita e restringe la prima, e fa che si deva intendere, non mica, un dodicesimo giusto di grado, ma un dodicesimo scarso tanto, quanto richiedono le parole. Si che quasi dal principio del suo anno nono apparve a me. Però appresso tutto quello che abbiamo addietro considerato manifesto è che questo secondo senso qui non puote aver luogo; ond'è a tenersi per fermissimo che la seconda delle dette proposizioni non altera punto la prima.

Quasi dal principio s'intende l'istante o il punto in cui una cosa comincia a essere; e s'intende eziandio un certo spazio a partire dal detto istante; il quale spazio si suol fare più o meno lungo secondo la durata o l'estensione della cosa di cui si tratta. Se in una linea tu poni tre punti, uno dove comincia, uno dove termina, ed uno nel giusto mezzo, il primo puoi chiamare principio, fine il secondo, e mezzo il terzo. Che se tu dividi essa linea in tre parti eguali, puoi anche chiamare principio la prima parte, mezzo la seconda, e fine la terza. L'istante o il punto in cui una cosa comincia ad essere potrebbe dirsi principio matematico, a differenza dello spazio più o meno lungo avuto come principio, il quale spazio potrebbe dirsi principio geometrico.

E altrettanto dicasi degli altri due spazi costituenti il mezzo ed il fine. In ciascuno poi di questi tre spazi tu puoi distinguere il principio, il mezzo e la fine, e dire p. e., la fine del principio e il principio della fine.

Il testo non dice, in, o nel o al o sul principio;

ma dal principio. Chi dice in principio ovvero nel principio, dinota più tosto il primo istante dell'essere. Nel principio o in principio Dio creò il cielo e la terra; non dal principio, che avrebbe potuto significare alcun tempo dopo il primo momento. Anche il modo, sul o in sul principio suole esprimere non tanto il punto matematico quanto l'intero spazio del principio. PETRARCA, Trion. d' Am. 2. 123. « L'età sua in sul finire era fornita ». Cioè mentre che l'età sua fioriva. Talvolta però il nel e il dal paiono usati a vicenda, come in questi luoghi: CONVITO, 3. 11. Dice il Filosofo nel principio della Fisica;... Ivi, 4. 9. E però è scritto nel principio del vecchio digesto: La ragione scritta è arte di bene e d'equità. Ivi, 3. 13. Veduto come nel principio delle lode di costei sottilmente si dice, essa essere della divina sostanzia,... Ivi, 3. 15. Dal principio essa Filosofia parea a me.... fiera, chè non mi ridea. Ivi, 4. 2. Che altrimenti è disposta la terra nel principio della primavera... e altrimenti lo verno. Ivi, 4. 28. Marzia vedova fatta.... tornò dal principio del suo vedovaggio a Catone. Ma sovente il nel non può stare in vece di dal. COMMEDIA, Inf. 1. 37. Tempo era dal principio del mattino. Dove non potrebbe dirsi, nel principio. Talvolta il dal corrisponde ad al, come quando si dice: Tizio andò da Cajo, ovvero a Cajo. CONVITO, 3. 11. Siccome l'ordine vuole ancora dal principio ritornando, dico, ecc. Cioè dal in senso di al.

La locuzione dal principio dinota sovente un punto o una parte indeterminata dello spazio, e talora tutto lo spazio, che intercede tra il principio matematico e la fine del principio geometrico. Così tu puoi dire, dal principio, dal mezzo; ma non puoi dire, dalla fine; perchè oltre la fine non si va.

Il testo dicendo, quasi dal principio del suo anno nono, intende manifestissimamente alcun tempo di là

dal principio di esso anno; principio dico non solamente matematico ma anche geometrico. Che se il testo avesse altrimenti detto, quasi nel o quasi al ovvero quasi sul principio del suo anno nono, sarebbe anche potuto o dovuto intendersi un poco di tempo di qua del principio di esso anno. COMMEDIA, Inf. 1. 31. Ed ecco quasi al cominciar dell' erta. Cioè poco prima del principio dell'erta. Il testo adunque dinota che il principio del nono anno, era sebben di poco, passato. CONVITO, 4. 22. Della divina bontà in noi seminata e infusa dal principio della nostra generazione, nasce un rampollo, ecc. Dove dal principio indica, non già il primo punto della generazione, ma un tempo che è quattro mesi circa dopo quello; perocchè la divina bontà, di che ivi si parla, non è infusa ossia non discende nell'anima umana, come s'è detto di sopra, se non verso il quarto mese dopo la generazione.

Ivi, 2. 14. Orazio nel principio della sua Poetria dice: Molti vocaboli rinasceranno che già caddero. E detto nel principio, contuttochè il verso: Multa renascentur quæ jam cecidere, cadentque, ecc., venga settantesimo de' quattrocentosettantasei di quel componimento. CoмMEDIA, Inf. 11. 106. Se tu ti rechi a mente. Lo Genesi nel principio. Dove si fa allusione ad un versetto che è nel Capo terzo dei cinquanta che formano la Genesi.

CONVITO, 4. 22. Siccome nelle biade, che quando nascono, dal principio hanno quasi una similitudine, nell'erba essendo, e poi si vengono per processo di tempo dissimigliando, così questo naturale appetito, che dalla divina grazia surge, nel principio quasi si mostra non dissimile a quello che pur da natura nudamente viene ;... Nel qual luogo i modi dal principio e nel principio prendono tutto il tempo che le biade sono nell' erba, e tutta la prima infanzia dell'uomo. L'anno non altrimenti

che tutte altre cose possiamo dividere in tre parti: principio, mezzo e fine. PETRARCA, P. I. sonet. 51. « Se al principio risponde il fine e il mezzo Del quartodecim'anno ch'io sospiro, ecc. ». Ma dell'anno come di sopra detto è comunemente usiamo fare quattro parti secondo le quattro stagioni e dividerlo quindi per trimestri, chiamando il primo trimestre principio dell'anno. Il Poeta s' attiene all'uso; e però avendo Beatrice, quando egli prima la vide, otto anni e quattro mesi, dice, quasi dal principio del suo anno nono apparve a me. E così è manifesto che questo quasi piglia un intero mese di là dal primo trimestre, cioè di là del principio del nono anno di Beatrice.

Apparve a me ed io la vidi. Egli la vide, perch'ella gli apparve; il che ribadisce il detto di sopra, ch'ella si mostrò a Dante prima ch'egli la conoscesse e cercasse di veder lei. Il qual punto è di non poca importanza per quello che si vedrà in altro luogo.

Ed io la vidi quasi alla fine del mio nono anno. Dante non aveva ancora toccato il termine del suo nono anno. Onde si pare come anche il primo quasi nelle parole, era tornato il cielo della luce quasi ad un medesimo punto, indichi approssimazione in meno.

Dante non può far noto il tempo preciso del suo nascimento spirituale, perchè questa è cosa misteriosa che nessuno può sapere in qual ora e in qual giorno avvenga. Può bensì egli far noto il giorno del suo nascimento temporale, ma non vuole, perchè non gli pare cosa memorabile. Ciò che a lui è memorabile si è il fatto di Beatrice; e però di lei fa sapere l'ora, il giorno, il mese e l'anno della nascita, della morte e dell'apparimento.

Mentre Beatrice ha ott'anni e quattro mesi, Dante è quasi al termine del suo nono anno, ed ha però quasi

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