Sayfadaki görseller
PDF
ePub

ricevuto, e none spregiato. E quefta terza cagione puote effere così nel male, come nel bene, fe le cofe della fua ragione fi vulgano, ciafcuna in fuo contrario, perchè manifestamente fi vede, che per impuritade, fanza la quale non è alcuno, la prefenzia riftrigne il bene, e'l male in ciafcuno, più che 'l vero non vuole. Onde, concioffiecofachè come detto hoe di fopra, io mi fia quafi a tutti gl' Italici appresentato, perchè fatto mi fono più vile forfe, che'l vero non vuole, non folamente a quelli, alli quali mia fama era già corfa, ma eziandio agli altri, onde le mie cofe fanza dubbio meco fono alleviate; convienmi, che con più alto ftilo dea nella prefente opera un poco di gravezza, per la quale paja di maggiore autorità; e quefta fcufa bafti alla fortezza del mio Comento.

5. Poichè purgato è questo pane dalle macole accidentali, rimane a fcufare lui d'una fuftanziale, cioè dall' effere volgare, e non Latino, che per fimilitudine dire fi può, di biado, e non di formento. E a ciò brievemente lo fcufano tre ragioni, che mofferme ad allegare innanzi quefta, che l'altro. L'una fi muove da cautela di difconvenevole ordinazione: l'altra da prontezza di liberalità: la terza dal naturale amore a propia loquela. E queste cofe a fei ragioni, a foddisfacimento di ciò, che riprendere fi poteffe per la notata ragione, intendo per ordine ragionare in quefta forma. Quella cofà, che più adorna, e commenda le umane operazioni, e che più dirittamente a buon fine le mena, fi è l'abito di quelle difpofizioni, che fono ordinate allo intefo fine; ficcom'è ordinata al fine della cavalleria franchezza d'anime, e fortezza di

cor

[ocr errors]

corpo. E così colui, ch'è ordinato all'altrui fervigio, de' avere quelle difpofizioni, che fono a quel fine ordinate; ficcome fuggezione, e conoscenza, e obbedienza; fanza le quali è ciascuno disordinato a ben fervire. Perchè, s'elli non è fuggetto in ciascuna condizione, fempre con fatica, e con gravezza procede nel fuo fervigio; e rade volte quello continova: e fe elli non è obbediente, non ferve mai, fe non a fuo fenno, e a fuo volere; ch'è più fervigio d'amico, che di fervo. Dunque, a fuggire quefta difordinazione, conviene quefto Comento, ch'è fatto in vece di fervo alle infrafcritte Canzoni, effere fuggetto a quelle in ciafcuua fua ordinazione: e dee effere conofcente del bifogno. del fuo Signore, e a lui obbediente; le quali difpo fizioni tutte gli mancano, fe Latino, e non volgare foffe ftato, poichè le Canzoni fono volgari. Che primamente non era fuggetto, ma fovrano, e per nobilità, e per virtù, e per bellezza; per nobilità, perchè il Latino è perpetuo, e non corruttibile: e'l volgare è non iftabile, e corruttibile. Onde vedemo nelle Scritture antiche delle commedie, e tragedie Latine, che non fi poffono trafmutare quello medefimo, che oggi avemo; che non avviene del volgare, lo quale a piacimento artificiato fi trasmuta. Onde vedemo nelle Città d' Italia, fe bene volemo agguardare a cinquanta anni, molti vocaboli effere fpenti, e nati, e variati; -onde fe 'l picciolo tempo così trafmuta, molto più trafmuta lo maggiore. Sicch' io dico, che fe coloro, che partiro di quefta vita, già fono mille anni, tornaffono alle loro Cittadi, crederebbono, la loro cittade effere occupata da gente ftrana, per

la

là lingua, da loro difcordante. Di quefto fi parlerà altrove più compiutamente in un libro, ch' io intendo di fare, Dio concedente, di volgare Eloquenzia. Ancora non era fuggetto, ma fovrano per virtù: ciafcuna cofa è virtuofa in fua natura, che fa quello a che ella è ordinata, e quanto meglio lo fa, tanto è più virtuofa; onde dicemo uomo virtuofo, che vive in vita contemplativa, o attiva, alle quali è ordinato naturalmente. Dicemo del cavallo virtuofo, che corre forte, e molto, alla qual cofa è ordinato, Dicemo una fpada virtuofa, che ben taglia le dure cose, a che effa è ordinata. Così lo fermone, il quale è ordinato a manifeftare lo concetto umano, è virtuofo, quando quello fa; e più virtuofo è quello, che più lo ifa. Onde concioffiacofachè lo Latino molte cofe manifefta concepute nella mente, che 'l volgare fare non può, ficcome fanno quelli, che hanno l'uno, e l'altro fermone; più è la virtù fua, che quella del volgare. Ancora non era fuggetto, ma fovrano per bellezza. Quella cofa dice l'uomo effere bella, cui le parti debitamente rifpondono, perchè dalla loro armonia refulta piacimento. Onde pare l'uomo effere bello, quando le fue membra debitamente rifpondono. E dicemo bello il canto, quando le voci di quello, fecondo debito dell' arte fono in tra fe rifpondenti. Dunque quello Sermone è più bello, nel quale più debitamente rispondono in Latino, che in volgare, però il bello volgare feguita ufo, e lo Latino arte; onde concedefi, effer più bello, più virtuofo, e più nobile. Perchè fi conchiude lo principale intendimento, cioè, che non farebbe stato fuggetto alle Canzoni, ma Sovrano:

[blocks in formation]

Moftrato, come il prefente Comento non farebbe ftato fuggetto alle Canzoni volgari, fe foffe ftato Latino refta a moftrare, come non farebbe ftato conofcente, nè obbediente, a quelle; e poi farà conchiufo, come, per ceffare difconvenevoli difordinazioni, fu meftiere volgaremente parlare. Dico, che Latino non farebbe ftato fervo conofcente al Signore volgare, per cotale ragione. La conofcenza del fervo fi richiede maffimamente, a due perfone perfettamente conofcere: l'una fi è la natura del Signores onde fono Signori di si afinina natura, che comandano il contradio di quello che vogliono e altri, che fanza dire, vogliono effere ferviti, e 'ntefi: e altri, che non vogliono, che 'l fervo fi muova a fare quello, ch'è mestieri, fe no 'l comandano. E perchè quefte variazioni fono negli uomini, non intendo al prefente moftrare, che troppo moltiplicherebbe la digreffione, fe non intanto, che dico in genere, che cotali fono quafi beftie, alli quali la ragione fa poco prode. Onde, fe'l fervo non conofce la natura del fuo fignore, manifefto è, che perfettamente fervire no può. L'altra cofa è, che fi conviene coછે, nofcere al fervo gli amici del fuo fignore, che altrimente non gli potrebbe onorare, nè fervire, e così non fervirebbe perfectamente fuo fignore: concioffiacofache gli amici fiano quafi parte d'un tutto, perciocchè I tutto loro è uno volere, e uno non volere. Nè il Comento Latino avrebbe. auta la conofcenza di quefte cofe, che l'ha il volgare medefimo. Che lo Latino non fia conofciente del volgare, e de' fuoi amici, così fi pruova. Quegli, che conofce alcuna cofa in genere, non

'l

cono

2

conofce quella perfettamente; ficcome chi conofce da lungi uno animale, non conofce quello perfettamente, perchè non fa, fe s'è cane, o lupo, o becco. Lo Latino conofce lo volgare in genere, ma non diftinto; che fe effo lo conofceffe diftinto, tutti vulgari conofcerebbe; perchè non è ragione, che l'uno, più che l'altro conofceffe. E così in qualunque uomo foffe tutto l'abito del Latino, farebbe l'abito di conofcenza diftinto dal volgare. Ma quefto non è; che uno abituato di Latino non diftingue, s' egli è d'Italia, lo volgare dal Tedesco, nè 'I tedefco lo volgare Italico dallo Provenzale; onde è manifefto, che lo farino non èconofcente del volgare. Ancora non è conofcente de' fuoi amici; perocchè impoffibile conofcere gli amici, non conofcendo il principale; onde, fe non conofce lo Latino lo volgare, com'è provato di fopra, impoffibile è a lui conofcere li fuor amici. Ancora lanza converfazione, o familiaritade è impoffibile a conofcere gli uomini, e lo Latino non ha converfazione con tanti in alcuna lingua, a al quale con quanti ha il volgare di quella, tutti fono amicie per confeguente non può conofcere gli amici del volgare. E non è contradiamici depr zione ciò, che dire fi potrebbe, che lo Latino pur converfa con alquanti amici del volgare; che però non è famigliare di tutti; e così non è conoscente degli amici perfettamente; perocchè fi richiede perfetta conoscenza, e non difettiva

[ocr errors]

&

[ocr errors]
[ocr errors]

2. Provato, che il Comento Latino non farebbe ftato fervo conofcente, dirò, come non farebbe ftato obbediente. Obbediente è colui, che ha la

B 2

1 Se s'è cane. 1. s'e's'è cane. cioè s'egli fi è.

buo

« ÖncekiDevam »