le ragioni ch'io ho addotte a provar tali cose, eccone or qui l'autorità del Poeta stesso, non volendo significar altro il dirgli M. Cavalcante, se tu vai per questo cieco carcere per altezza d'ingegno, se non: se tu sei entrato in questa speculazione dei vizi col tuo ingegno mediante gli studi delle cose morali, perchè non ha fatto il simile il mio figliuolo, che attendeva pure ancora egli a gli studi di filosofia? Al che dice il testo che rispose il nostro Poeta: ... da me stesso non vegno: Colui che attende là, per qui mi mena, Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno. « E questo era Virgilio, sua guida, che lo aspettava: dimostrandogli che il suo Guido poteva essere entrato molto bene ancora egli nella cognizione dei vizi filosoficamente, ma ch'ei non vi era entrato figuratamente e sotto velame poetico, come aveva fatto egli; perciò che Guido aveva avuto la poesia a disdegno, cioè non vi aveva mai dato opera, nè stimatola, » I Guido fu genero di messer Farinata degli Uberti, e nemico acerrimo di Corso Donati, col quale ebbe molte brighe. Guido fu cortese e ardito, ma sdegnoso e solitario ed intento allo studio, come ci dice il Compagni. «La novella degli scacchi e del fanciullo da lui battuto per istizza, che si legge nel Sacchetti, e l'altra del Decamerone in cui con un motto pungente fugge la compagnia di alcuni fiorentini e s'aggira solitario per le tombe, se anche non sono vere, ci lasciano credere alla sua irascibilità e al suo amore per la solitudine; forse hanno riscontro colle altre novelle del fabbro e dell'asinaio per Dante. » 2 Questa sua indole altiera, banditi gli ordinamenti di giustizia del 1293, lo tenne lontano dagli uffici pubblici, perchè ei, nobile, non volle ascriversi a nessun' arte. Ed anche per essa fu sempre nemico di Corso Donati che voleva soverchiare ogni altro cittadino della sua città. Tra il 1295 e il 1296 Guido andò in pellegrinaggio a San Jacopo di Compostella in Galizia. Partendo, Corso tentò di farlo assassinare. Guido tornò dal suo viaggio con due sentimenti nell'animo, amore e odio; amore per la sua Mandetta conosciuta a Tolosa, odio contro Corso, memore del tentato assassinio. Così, accostandosi ai Cerchi, fu due volte in risse tra Cerchi e Donati. Fu poi uno dei principali cerchiensi nella zuffa del calen di maggio del 1300. Guido allora, coi 1 Letture edite ed inedite di Giovan Battista Gelli sopra la Commedia di Dante, raccolte per cura di Carlo Negroni. Firenze, fratelli Bocca, 1887, 2 vol. in-8 gr., pa gine 612-613, vol. 1°. 2 Pietro Ercole, Rime di Guido Cavalcanti, op. cit., pag. 26. principali della fazione dei Cerchi, fu confinato a Sarzana di Lunigiana. Tra i priori che gli decretarono l'esilio ci fu Dante Alighieri, tra i cittadini che lo consigliarono Dino Compagni. I <«< Dalla parte dei bianchi furon mandati ai confini a Serezzana messer Gentile e messer Torrigiano dei Cerchi, Guido Cavalcanti, Baschiera della Tosa, Baldinaccio Adimari, Naldo di messer Lottino Gherardini ed altri. Questo diede gravezza assai a Dante, e contuttochè lui si scusasse come uomo senza parte, nientedimanco fu riputato che pendesse in parte bianca, e che gli dispiacesse il consiglio tenuto in Santa Trinita di chiamar Carlo di Valois a Firenze, come materia di scandalo e di guai alla città; e accrebbe l'invidia, perchè quella parte di cittadini che fu confinata a Serezzana, subito ritornò a Firenze, e l'altra ch'era confinata a Castello della Pieve si rimase fuori. A questo risponde Dante, che, quando quelli di Serezzana furono rivocati, esso era fuori dell'ufficio di priorato, e che a lui non si debba imputare: più dice che la ritornata loro fu per l'infermità e morte di Guido Cavalcanti, il quale ammalò a Serezzana per l'aere cattiva e poco appresso mori. »> .... 2 Guido ne tornò malato E poi mori per si fatta cagione. Del qual fu grande danno e peccato, Se il priorato di Dante finì ai 15 agosto 1300, bene osservò il Del Lungo (Dino Compagni e la sua Cronaca) che Guido dovè ritornare in patria nella seconda metà d'agosto. Guido morì il 28 o il 29 di quel mese, come si rileva dall' obituario di Santa Reparata nell'archivio dell'Opera del Duomo. Così morì il nostro Guido, degno di ogni laude ed onore, come dice Filippo Villani. 4 1 Pietro Ercole, Rime di Guido Cavalcanti, op. cit., pagg. 23-24. 2 Le Vite di Dante e del Petrarca, scritte da Lionardo Aretino, cavate da un manoscritto antico della libreria di Francesco Redi e confrontate con altri testi a penna. In Firenze, all'insegna della Stella, MDCLXXII, in-16 piccolo, pagg. 36-38. a Canto XXXVI del Centiloquio di Antonio Pucci, vol. IV, pagg. 134-135 in De lizie degli eruditi toscani. Firenze, Cambiasi 1772-1775. 4 Croniche di Giovanni, Matteo e Filippo Villani, secondo le migliori stampe e corredate di note filologiche e storiche. Trieste, 1857, Sezione letterario-artistica del Lloyd austriaco, in-4, da pag. 456 a 459. Vedi Vita di Guido Cavalcanti, con le note del Mazzucchelli. II. LE TRADUZIONI DEL SONETTO RESPONSIVO AL PRIMO SONETTO DI Dante. FEDERICO OEYNHAUSEN (1824). GUIDO CAVALCANTI AN DANTE ALIGHIERI. ANTWORT-SOnett. Du sahst die höchste Macht, so möcht, ich schliessen, Gefühl, und herrscht im frommen Sinn, gegangen Dass klagend er entschwand, will so viel sagen, 2 Federico Oeynhausen, naturalista, nacque il 4 febbraio 1795 a Grevenburg. Tradusse nella sua gioventù, primo fra i tedeschi, la Vita Nuova. 1 Questa traduzione si legge a pag. 11 in: Das Neue Leben, a Vita Nuova, des Dante Alighieri, uebersetzt und herausgegeben von Friederich von Oeynhausen. Leip DEL BALZO zig, Vogel, 1824, in-12. 2 Federico, non Carlo, come per abbaglio lo chiama lo Scartazzini in Dante in Germania, parte II, pag. 64. 2 FR. W. GENTHE (1834). SONETT. An denselben als Antwort auf Dantes Sonett: « A chiaschedun'alma presa, ecc. » vergl. oben in den biographischen Notizen von Cavalcanti. Das Beste sahest Du, will mich beduenken, Und alles Glueck, das Menschen nur beschieden, Als er erschien, sahst Du ihn trauernd gehen; I Federico Guglielmo Genthe, romanziere e filologo, nacque nel 1805 a Magdeburg, studiò prima teologia, poi filosofia e filologia; dal 1830 in poi fu professore nel ginnasio di Eisleben. Nella sua opera: Manuale della storia della letteratura italiana si trovano le seguenti cose relative all'Alighieri: vol. I, pag. 21 e segg., sul posto che Dante occupa nella letteratura italiana; 114-119, saggi di traduzione della Vita Nuova. Poi nel vol. II, pagg. 18-37, la vita le opere di Dante; 37-94, la Divina Commedia (analisi del poema con copiosi saggi tolti dalla traduzione del Kannegiesser). Sta in relazione degli studi danteschi anche il seguente lavoro dello 1 Si legge a pag. 15, vol. 2°, in: Handbuch der Geschichte der italienischen Literatur. Erläutert durch eine Sammlung über setzter Musterstücke. Herausgegeben von Dr. Fr. W. Genthe. Magdeburg, Rubach, 1832-1834, 2 vol. in-8. stesso autore: Vita ed esistenza di Publio Virgilio Marone come poeta e mago, la cui seconda ediz., citata dallo Scartazzini (Dante in Germania, parte II, pag. 33), venne fuori a Lipsia nel 1867. CARLO FOERSTER (1841). GUIDO CAVALCANTI AN 'DANTE ALIGHIERI. (Antwort-Sonette der drei befreundeten Dichter auf das erste Sonett des Neuen Lebens). Du hast gesehn, beduenkt mich, jeden Segen Er lebt da, wo der Kummer stirbt; im regen. So hat er auch dein Herz davongetragen, Als er den Tod sie sah voll Sehnsucht gruessen, Dann sah'st du gehn ihn, wie von Leid geschlagen. Carlo Foerster, poeta e traduttore, nacque il 3 aprile 1784 a Naumburg sulla Saale, dedicossi allo studio della teologia a Lipsia, visse poi a Dresda, dove fu professore nel collegio militare, e mori il 18 dicembre 1841. Tra i molti suoi lavori merita menzione la sua traduzione delle ríme del Petrarca e di parecchie poesie liriche del Tasso. I suoi lavori danteschi sono: 1 Questa traduzione si legge a pag. 91 in: Das Neue Leben von Dante Alighieri. Aus dem italienischen übersetzt und erläutert von Karl Foerster. Leipzig, F. A. Brockhaus, 1841, in-16. Fu riprodotta a pag. 13 in : Adolf Wolff, Die italienische national Literatur in ihrer geschichtlichen Entwickelung vom 13ten bis zum 19ten Jahrhundert. Berlin, 1860, Gustav Hempel, in-4. |