L'Orlando furioso, 2. cilt

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Sayfa 197 - Zerbin, ch'era il capitano loro, non potè a questo aver più pazienza. Con ira e con furor venne a Medoro, dicendo: - Ne farai tu penitenza. — Stese la mano in quella chioma d'oro, e strascinollo a sé con violenza: ma come gli occhi a quel bel volto mise, gli ne venne pietade, e non l'uccise. 11. Il giovinetto si rivolse a...
Sayfa 195 - n vita e in morte ha il suo signore amato. 3. Cercando già nel più intricato calle il giovine infelice di salvarsi; ma il grave peso ch'avea su le spalle, gli facea uscir tutti i partiti scarsi. Non conosce il paese, e la via falle, e torna fra le spine a invilupparsi. Lungi da lui tratto al sicuro s'era l'altro, ch'avea la spalla più leggiera.
Sayfa 51 - Lo smemorato Oblio sta su la porta: non lascia entrar, né riconosce alcuno; non ascolta imbasciata, né riporta; e parimente tien cacciato ognuno. Il Silenzio va intorno, e fa la scorta: ha le scarpe di feltro, e '1 mantel bruno; et a quanti n'incontra, di lontano, che non debban venir, cenna con mano.
Sayfa 197 - In questo mezzo un cavalier villano , Avendo al suo signor poco rispetto, Ferì con una lancia sopra mano Al supplicante il delicato petto. Spiacque a Zerbin l'atto crudele e strano; Tanto più, che del colpo il giovinetto Vide cader si sbigottito e smorto, Che 'n tutto giudicò che fosse morto.
Sayfa 189 - Poi se ne vien dove col capo giace Appoggiato al barile il miser Grillo: Avealo voto, e avea creduto in pace Godersi un sonno placido e tranquillo. Troncògli il capo il Saracino audace: Esce col sangue il vin per uno spillo, Di che n'ha in corpo più d'una bigoncia; E di ber sogna, e Cloridan lo sconcia.
Sayfa 191 - Quivi dei corpi l'orrida mistura, che piena avea la gran campagna intorno, potea far vaneggiar la fedel cura dei duo compagni insino al far del giorno, se non traea fuor d'una nube oscura, a' prieghi di Medor, la Luna il corno.
Sayfa 198 - E se ne sdegnò in guisa e se ne dolse, che disse: — Invendicato già non fia! — e pien di mal talento si rivolse al cavallier che fé' l'impresa ria: ma quel prese vantaggio, e se gli tolse dinanzi in un momento, e fuggì via.
Sayfa 199 - Quando Angelica vide il giovinetto languir ferito, assai vicino a morte, che del suo re che giacea senza tetto, più che del proprio mal si dolca forte; insolita pietade in mezzo al petto si senti entrar per disusate porte, che le fe' il duro cor tenero e molle, e più, quando il suo caso egli narrolle.
Sayfa 50 - Arabia una valletta amena, lontana da cittadi e da villaggi, ch'all'ombra di duo monti è tutta piena d'antiqui abeti e di robusti faggi. Il sole indarno il chiaro dì vi mena; che non vi può mai penetrar coi raggi, sì gli è la via da folti rami tronca: e quivi entra sotterra una spelonca.
Sayfa 49 - Avea piacevol viso , abito onesto , Un umil volger d'occhi, un andar grave, Un parlar sì benigno e sì modesto, Che parea Gabriel che dicesse: Ave. Era brutta e deforme in tutto il resto ; Ma nascondea queste fattezze prave Con lungo abito e largo ; e sotto quello , Attossicato avea sempre il coltello. 88 Domanda a costei 1' Angelo , che via Debba tener, sì che'l Silenzio trove. Disse la Fraude: Già costui solia Fra virtudi abitare , e non altrove Con Benedetto , e con quelli d...

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