1305 Età XL 1306 Eta XLI 1307 Eta XLII Clemente V. di Guascogna assunto al Pontificato. Da uno stromento autentico recitato da parecchi che lo videro (Memorie per la vita di Dante pag. 96. Ediz. Zatta) appare che nel mese d'Agosto di quell'anno Dante era in Padova, e che vi stesse a dimora. (Discorso sul Testo pag. 165-166). Nell'anno dell'interregno della Sede Pontificia, un Cardinale mandato a procacciare maggiore predominio alla Chiesa sotto colore di pacificare le guerre civili in Toscana, essendo di animo Ghibellino favoriva gli esuli; onde quei che governavano in Firenze lo cacciarono dalla loro città con vilipendio, e percosse. (G. Villani, Lib. VIII. 69. Compagni, libr. III. pag. 56. e seg). Il popolo Fiorentino protetto fino allora dalla Chiesa, fu assalito dalle armi de' Papi; e i Guelfi scomunicati, ma Clemente V. ritorse quelle scomuniche contro agli esuli Ghibellini. Dante si ravvicina in Toscana. Il suo nome sta scritto con altri venti in uno stromento in forza di che i più agiati fra gli esuli si obbligarono di ristorare la casa degli Ubaldini di ogni spesa alla quale si avventurasse per vincere la prova di liberare Firenze dal governo de' loro nemici. (Discorso sul Testo pag. 166, ove vedi riferito il documento originale tratto dagli Archivj di Firenze.) L'impresa tornò vana, e Dante si ricoverò presso i Signori di Lunigiana. Un'ombra gli dice nel Purgatorio VIII. 118. e seg. Chiamato fui Currado Malaspina : Non son l'antico, ma di lui discesi : Giammai non fui; ma dove si dimora Grida i signori, e grida la contrada Che, perchè il capo reo lo mondo torca Ti fia chiavata in mezzo della testa Con maggior chiovi che d'altrui sermone; Gli altri di quella Casa erano Ghibellini, da Morello in fuori che si scoperse amico de' Guelfi, e corse in loro ajuto come è notato all' anno 1304. Se Dante, com'è generale opinione, fosse raccolto da Morello, e se gli dedicasse una cantica è questione toccata nel Discorso sul Testo pag. 169-179. e altrove In quest' anno Frate Dolcino scismatico fu pigliato con tutti i suoi seguaci in Novara stretto dalla fame, e dalla neve, e furono arsi a centinaja in varie città d'Italia. Or di' a fra Dolcin dunque che s'armi, Sì di vivanda, che stretta di neve Non rechi la vittoria al Noarese, DANTE. 4. (Inf. Can. XXVIII, V, 55 e seg.) 3 1308 Eta XLIII Alberto Tedesco Imperadore è ucciso da Giovanni suo nipote carnale, e a ciò allude l' imprecazione profetica Giusto giudizio dalle stelle caggia, e tutto il passo recitato dianzi all'anno 1298. Corso Donati consanguineo di Gemma moglie di Dante, e fratello di Forese Donati (raffronta all' anno 1295.) dopo d' avere parteggiato come guidatore, e sommotore de'Guelfi per lungo tempo, e procacciate le sciagure di Dante, e degli altri della fazione contraria, s' ammogliò alla figlia d' Ugoccione Signore di Pisa, e potentissimo Ghibellino in Toscana; onde venuto in sospetto di aspirare alla dittatura, tentò di fuggirsi di Firenze, e precipitato dal suo cavallo fu trucidato a furore di popolo. Forese, e dietro meco sen veniva Dicendo Quando fia, ch' io ti rivegga? Di giorno in giorno più di ben si spolpa, Or va, diss' ei, che quei, che più n'ha colpa, Crescendo sempre, infin ch' ella il percuote, (E drizzò gli occhi al Ciel) che a te fia chiaro (Purg, Can. XXIV. V. 74, e seg.) Clemente V. per compiacere Filippo il Bello re di 1309 Eta XLIV Francia del quale era nato suddito, e aveva ottenuto il Pontificato per le sue pratiche, trasferì la Sede Papale in Avignone. Verrà di più laída opra Di ver ponente un Pastor senza legge Ne' Maccabei; e come a quel fu molle Suo Re, così fia a lui chi Francia regge. (Inf. Can. XIX. V. 82, e seg.) Morte di Carlo II. re di Napoli, e Roberto usurpa il trono a' suoi Nepoti figli di Carlo Martello, acquistandolo per via di pratiche, e danari dal Papa. Da poi che Carlo tuo, bella Clemenza, M' ebbe chiarito, mi narrò gli inganni Ma disse Taci, e lascia volger gli anni, (Parad. IX, principio.) Intorno a re Roberto astutissimo usurpatore di molta parte d'Italia sotto colore di proteggere i Guelfi, V. Discorso sul Testo 59-61-105-349. e altrove. Dante lo accenna più spesso che non pare, perchè non lo nomina mai in alcuna delle opere sue. Onde pochi, se pur mai taluno, s'avvidero che gli minaccia un nuovo Vespro Siciliano. (Parad. VIII. 73-75.) e oltre a parecchi altri passi notati per entro questa Edizione. Onde Puglia, e Provenza già si duole. (Purg. VII. 126.) Fertile costa d'alto monte pende 1310 Ela XLV 1511 Eta XLVI Due città soggette a re Roberto. (Parad. XI. 45, seg ), Enrico VII. di Luxembourg dopo l' interregno d'un anno è nominato Imperadore. I Veneziani avendo occupato Ferrara sotto colore di liberarla dalle risse civili, e dalla tirannide, Clemente V. li dichiara usurpatori del patrimonio ecclesiastico, e infami sino alla quarta generazione; scaduti d'ogni loro avere in tutti i porti di traffico, d'ogni eredità nella loro patria, d'ogni diritto di far testamento; schiavi di buona preda in ogni terra abitata; e meritoria la guerra, la crudeltà, il tradimento a disperderne la posterità, e la memoria. (Discorso sul Testo pag. 352). Non fu nostra intenzion che a destra mano Dei nostri successor parte sedesse, A privilegi venduti e mendaci, In vesta di pastor Lupi rapaci Si veggion di quassù, per tutti i paschi. (Par. Can. XXVII. V. 46, e seg.) Cane della Scala in età d'anni venti, e regnante ancora il suo fratello Alboino guerreggia contro a' Guelfi della Marca Trivigiana, e per via di patti violati occupa la Città di Vicenza; e poco dopo l'emulo suo Ricciardo da Camino Signor di Treviso fu ucciso, mentre giocava a tavole, da un contadino di cui si valsero i Ghibellini, e i principi confinanti a torgli la signoria, non |