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ciò, qualunque il principio onde ognuno si muove, è cosa certa che in Italia, la mercè di Dio, la scisma non viene. Un Arrigo sì, come un Lutero o un Calvino, non trovano oggi a far seguaci in Italia, e va bene; ma può esserci, e pur troppo c'è, un Lutero, o un Calvino, o chicchessia. Guai a costui! Il più gran peccato è cotesto dello scisma, che mena certo all' eresia. S. Cipriano lo addimanda un peccato inesplicabile (1), a fin di farci intendere la difficoltà della soddisfazione. I Santi Padri adoperano i più vivi colori a dipingerci il gran misfatto, ch'è lo scisma.-Iddio giudicherà, dice S. Ireneo (2), quelli che faranno delle scisme. Eglino sono uomini vani, i quali non avendo punto l'amor di Dio, e non considerando che il loro particolare interesse, per motivi di poco momento lacerano e dividono l'unità della Chiesa, ed il glorioso Corpo di Gesù Cristo, al quale (per quanto essi possano) danno la morte.... Non possono mai giungere a far tanto bene con la loro supposta riforma, per quanto sia gran male lo scisma.-S. Cipriano chiama gli scismatici empi, infedeli, furibondi, che ardiscono intraprendere la divisione dell' unità di Dio (3). E soggiunge Quando anche fossero trassinati ai supplizî per la confession della fede di Gesù Cristo, cotesta macchia non potrebb' esser lavata col sangue loro......... loro.... Siano pure arsi vivi, ed esposti alle fiere per la fede di Gesù Cristo, questi tormenti non saranno la corona della loro fede, ma il gastigo della loro perfidia. Quando Novaziano avesse tollerata la morte, dice S. Paciano, non sarebbe stato coronato perchè? per non esser morto nella pace della Chiesa, ma sibbene fuor del seno di questa Madre, di cui bisogna esser figliuolo, per esser martire. Tenete

(1) De unitate ecclesiae.
(2) Lib. 4, cap. 62.
(3) De unitate ecclesiae.

per fermissimo, dice S. Fulgenzio, e non dubitate punto, che ogni eretico o scismatico, se innanzi la morte non si sia riunito alla Chiesa Cattolica, per qualsivoglia elimosina che faccia, quando anche spargesse il proprio sangue per Gesù Cristo, non può ottener l'eterna salute.— S. Agostino giunge a dire come il delitto dello scisma sia più grave di quello dell' Idolatria.-I Donatisti (son parole sue (1) feriscono più gravemente con la piaga dello scisma quei, che risanano dalla piaga dell'idolatria e dell'infedeltà. E S. Giovan Grisostomo conchiude con assai più forti espressioni-Non è cosa che accenda tanto l'ira di Dio (son sue parole) quanto la division della Chiesa. Quando anche avessimo fatte infinite opere buone, se dividiamo l'unità, non meriteremo supplizî men severi di quelli meritarono i carnefici, che crocifissero il Corpo del Nostro Signor Gesù Cristo. E che altro può aggiungersi a questo pensiero! Tremate, tremate, sig. Mancini, se siavi cara la salvazion dell'anima vostra : il tempo fugge, ed oggi o il domani vi troverete al letto di morte, innanzi cui si affaccia questo famoso articolo settimo, questa scisma sanzionata già nel sen della Chiesa, e che cosa risponderà la vostra coscienza? siete già in tempo: per quanta fatica duraste a farla sanzionare, ponetela altrettanta a far sì che si cancelli: da un lato non che i seguaci a questa scisma, avreste le beffe, e dall' altro saria pur troppo certa la perdizion dell'anima vostra. Terribile verità! Ma è dessa una verità certa, e di fede (2).

Io non so in verità questo mio discorso sull' orrore che deve mettere nel cuor cattolico la scisma, e sugli effetti spaventevoli che mena quale breccia possa fare oggi nell' animo di molti italianissimi, i quali ad ogni

(1) De baptismo contra Donatis. lib. I, cap. 8.

(2) Il Bolgeni, nell' opera l' Episcopato, parla assai bene sulla scisma, e sugli effetti di essa.

piè sospinto ce la vengono minacciando, come cosa che a farsi stia onninamente in loro potere. Anzi v' ha di quelli sgraziatamente che, vestiti della veste di agnello, ardiscono di montare su in cattedra, volgere al Papa un ben lungo discorso con le pubbliche stampe, infingendo di consigliarlo per il da fare, appunto per il timore del minacciato scisma. Oh che tempi! si consiglia il Papa! si consiglia contro quel ch' Egli può dirsi ha già deciso, insieme con la voce unanime dell' Episcopato Cattolico! si consiglia sì, ma con la stampa ! si consiglia sì, ma la scritturella in fatti non riesce essa ad un insulto, in carne ed ossa? non riesce a far sì che imperversi vie peggio il partito o la setta contro quello che il Papa ha già deciso? non riesce forse all' autore di porsi con la penna in mano contro il Papa e la Chiesa, quale nemico manifestato, infingendosi amico? Ed un cotale infingimento è ipocrisia, che affatto non dissimiglia da quella di chi col bacio dell'amicizia tradiva l'amico. E si dimandi, di grazia, chiunque di qualunque partito o setta, e ci dica pure in buona fede, non ha egli giovato alla causa, così detta, o alla setta, una scritturella di siffatta natura? Il consiglio non è consiglio dopo la decision del Papa è superbia, è arroganza, è pazzia. E quando anche avesse potuto darsi (cioè innanzi la decision del Papa) il consiglio, ad esser tale, e semplicemente tale, era a darsi in tal modo, da non danneggiare punto la parte consigliata, e rimanendola in piena libertà di fare ciò che creda: infra siffatti limiti il consiglio è talvolta un gran beneficio, ma dato altramente non è che un insulto, una tracotanza, un danno, come nel caso. E di vero, dopo il consiglio già dato, bisogna acquictarci o no a quel che il Papa decide? Ahi! persuadiamoci pur una volta che il Papa è Maestro e Dottore di Santa Chiesa; abbiamo a fermarci là nell'insegnamento di lui, e da lui

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ricevere dottrine e consigli, in tutto quel che concerne massimamente il ben della Chiesa : solo, facendo così, a giusta ragione possiam gloriarci d'esser cattolici.

Ed un cotal discorso sulla minaccia della scisma, per quanto esso si consideri da tutti i lati, par che manchi d'ogni senso logico. Primamente gl'italiani son ben forti nell' obbedienza e rispetto all' immortale Pio IX, e l'abbiam già detto. Secondamente oggi l'Italia è divisa fra gli scredenti empi ed i cattolici: gli empî sono eglino forse che fanno la scisma? e che scisma? di quella obbedienza al Sommo Gerarca, come altresì agli altri Pastori, che non mai han sognata di avere? E sì, assai ridicolo oggi è sentire in bocca di costoro come stiano già presti ed apparecchiati a fare la scisma, mentre non sanno che cosa sia l' obbedienza, ed in che venga riposta l'unità di regime per carità non fate che ridano anche i morti con queste ciance! E se gli scredenti non abbiano in che fare la scisma, la faranno forse i cattolici? i cattolici che credono, che amano, che applaudiscono, che riveriscono Pio IX?i cattolici che gli tributano le loro sostanze, il consolano nelle desolazioni, il provveggono nei suoi bisogni? E questi faranno la scisma se Pio IX non cede? Ciance!

E lo stremo della scempiezza in siffatta proposizione, di voler fare la scisma, è in ciò: volgete l'occhio, di grazia, alla storia delle scisme, ed avviserete mai sem– pre come gli scismatici, volendo e potendo da senno far la scisma e ron a ciance, si stillavano il cervello a fin di vestirsi sott'altro manto, e non rifinivano giammai di gridare a bocca piena com'essi punto non si dividevano dalla Santa Romana Chiesa. Tutti quelli che fanno scisma, dice un dotto antico scrittore (1), si lusin

(1) L'opera va vol titolo Nomen Catholicus Cognomen.

Trattato dello scisma Christianus Mihi

gano sempre di non farlo. È molto tempo, che essi sono separati dalla Chiesa, e si persuadono, o procurano di persuadere agli altri, che vi sono anche uniti.—I Pelagiani, vi ricorda, pubblicavano aperto come nelle dispute loro non si pregiudicava punto il cattolico principio.-Pelagio e Celestio, dice S. Agostino (1), volendo accortamente cessar da essi l'odiosità del nome di eretico, dicono che siffatta quistione (del peccato originale) può essere ventilata dall'una parte e l'altra senza pericolo di fede.— Vi ricorda la scisma che procacciava nel sen della Chiesa con le sue opere Quesnello, e le dispute che si levavano: tantosto quelli del partito rispondeano (Mémoire presenté à l'Assemblée).-Ma il timore dello scisma non è che un vano timore: il peggio che possa incoglierci è che Roma si separi da noi. Ma quando separar si volesse da noi, noi no, non vorremmo separarci da lei : non vi sarà mai scisma, finchè la separazione sarà dalla sua parte, e non dalla nostra, e noi non potremo giammai diventar scismatici a nostro dispetto.-Dunque quest'era il linguaggio quando il terreno rispondea bene allo scisma che volea farsi. Lutero istesso giurava e sagramentava di voler rimanere unito in carne ed ossa nel seno della Santa Romana Chiesa, quando nel tempo istesso energicamente ne combattea la fede. Gli scismatici di Utrech dal 1723 fino ad oggi che cosa fanno, di grazia? Non solo non è atto loro che non faccian noto al Romano Pontefice, ma ad ogni elezione del preteso Arcivescovo che fa quello scismatico capitolo si ardisce inviar la nomina alla Santa Romana Sede a fin di averne la conferma, e l'istituzione canonica, com' essi dicono. Il Papa, com'è naturale, tutto annulla e rigetta, scomunica anzi gli eletti, e che credete voi facciano poi

(1) De peccato origin. contra Pelag. lib. 2. cap. 23.

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