Canti scelti, batracomiomachia ed Estratto dal paralipomeni con commenti del Raffaello FornaciariG. Barbèra, 1895 - 240 sayfa |
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Sayfa v
... Italia pareva caduta nel fondo della servitù politica , senza speranza alcuna di risorgere , quando la poesia ( poche eccezioni fatte ) o ripeteva le solite nenie arcadiche o colla scuola romantica ricantava le fantasie del medio evo ...
... Italia pareva caduta nel fondo della servitù politica , senza speranza alcuna di risorgere , quando la poesia ( poche eccezioni fatte ) o ripeteva le solite nenie arcadiche o colla scuola romantica ricantava le fantasie del medio evo ...
Sayfa vii
... Italia avvilita , schiava e , almeno apparentemente , contenta della sua servitù ; tutto ciò ad un cuore e ad un ingegno caldi e potenti come egli avevali , doveva infondere e connaturare un vivo sentimento e una profonda concezione ...
... Italia avvilita , schiava e , almeno apparentemente , contenta della sua servitù ; tutto ciò ad un cuore e ad un ingegno caldi e potenti come egli avevali , doveva infondere e connaturare un vivo sentimento e una profonda concezione ...
Sayfa ix
... Italia ? La grande poesia rompe tutti i cancelli , si fa strada dappertutto , rende incerti anche coloro che più hanno interesse o dovere a porre freni educativi contro lo straboccare del pensiero e del sentimento . Si posson proibire i ...
... Italia ? La grande poesia rompe tutti i cancelli , si fa strada dappertutto , rende incerti anche coloro che più hanno interesse o dovere a porre freni educativi contro lo straboccare del pensiero e del sentimento . Si posson proibire i ...
Sayfa xv
... Italia e Sopra il monumento di Dante , dedicate a V. Monti . Canzone ad Angelo Mai . Bologna , per le stampe di Iacopo Marsigli , 1820. In 8o picc . Versi del conte Giac . Leopardi . — Bologna , Nobili , 1824. In 12o . - Contengono ...
... Italia e Sopra il monumento di Dante , dedicate a V. Monti . Canzone ad Angelo Mai . Bologna , per le stampe di Iacopo Marsigli , 1820. In 8o picc . Versi del conte Giac . Leopardi . — Bologna , Nobili , 1824. In 12o . - Contengono ...
Sayfa xvi
... Ranieri . - Firenze , Felice Le Monnier , 1845. Quivi com- pariscono per la prima volta Il tramonto della luna e La Ginestra . I. ALL'ITALIA . SOMMARIO : Compiange l'avvilimento e le ferite XVI EDIZIONI ORIGINALI DEI CANTI .
... Ranieri . - Firenze , Felice Le Monnier , 1845. Quivi com- pariscono per la prima volta Il tramonto della luna e La Ginestra . I. ALL'ITALIA . SOMMARIO : Compiange l'avvilimento e le ferite XVI EDIZIONI ORIGINALI DEI CANTI .
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Sayfa 77 - Incaute voci Spande il tuo labbro: i destinati eventi Move arcano consiglio. Arcano è tutto, Fuor che il nostro dolor. Negletta prole Nascemmo al pianto, e la ragione in grembo De
Sayfa 92 - Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 104 - Ivi, quando il meriggio in ciel si volve. La sua tranquilla imago il Sol dipinge. Ed erba o foglia non si crolla al vento, E non onda incresparsi, e non cicala Strider, né batter penna augello in ramo, Né farfalla ronzar, né voce o moto Da presso né da lunge odi né vedi.
Sayfa 109 - Cara beltà che amore lunge m'inspiri o nascondendo il viso, fuor se nel sonno il core ombra diva mi scuoti, o ne' campi ove splenda più vago il giorno e di natura il riso; forse tu l'innocente secol beasti che dall'oro ha nome, or leve intra la gente anima voli? o te la sorte avara ch'a noi t'asconde, agli avvenir prepara?
Sayfa 91 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il...
Sayfa 131 - Sonavan le quiete Stanze, e le vie dintorno, Al tuo perpetuo canto, Allor che all'opre femminili intenta Sedevi, assai contenta Di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi Così menare il giorno.
Sayfa 151 - Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.
Sayfa 141 - È deserta. Ove sei, che più non odo La tua voce sonar, siccome un giorno, Quando soleva ogni lontano accento Del labbro tuo, ch'a me giungesse, il volto Scolorarmi? Altro tempo. I giorni tuoi Furo, mio dolce amor. Passasti. Ad altri II passar per la terra oggi è sortito, E l'abitar questi odorati colli.
Sayfa 135 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti^ azzurri, Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 3 - Nascondendo la faccia Tra le ginocchia, e piange. Piangi, che ben hai donde, Italia mia, Le genti a vincer nata E nella fausta sorte e nella ria.