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venisse dum Florentiæ civitas per Cæsarem conderetur, ovvero se cum Karolo Magno una adfuit. E Leonardo Bruni, dopo aver detto, gli antichi di Dante essere stati di quelli Romani, che posono Firenze, aggiunge (e si noti bene), che questa cosa è molto incerta, e secondo mio parere niente altro è che indovinare. E noi conveniamo pienamente in questa sentenza.

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Lasciando pertanto da parte le favole del Malispini e d' altri nostri antichi scrittori, e alle tradizioni popolari prestando solo quel tanto di fede, che può esser consentito da una critica circospetta, dirò che quello che vi ha di certo intorno gli antenati di Dante Alighieri si è, che essi dapprima chiamaronsi Elisei. Ebbero essi castella in contado e torri in città," che si tenevano come distintivi di potenza: le loro case erano poste (secondo che dice il Malispini, e che vien confermato dalle antiche memorie) innanzi il principio del sestiere di Por' san Pietro, in via degli Speziali grossi,1o detta pur oggi degli Speziali: la quale è quella che taglia la via Calzaiuoli quasi a mezzo, e dopo breve tratto conduce in Mercato vecchio. Nell' 800 un messer Eliseo Elisei fu fatto cavaliere da Carlo Magno," e un Ansaldo Elisei fu nel 1019 scelto insiem con altri gentiluomini a tener compagnia all' imperatore Arrigo II per tutto quel tempo, ch' ei si trattenne in Firenze. 12 Nella discordia sorta nella città per l'uccisione di Buondelmonte (anno 1215) gli Elisei si misero dalla parte de' Ghibellini, e dalla parte loro (secondo che il Malispini racconta) 13 continuarono a tenersi al tempo di Federigo II verso l'anno 1248; dalle proprie torri combattevano contro i Pazzi e i Donati. Ma la loro potenza cominciò a decadere dopo le sventure degl' Imperiali a Benevento e a Tagliacozzo, essendochè alcuni di detta famiglia, come messer Arrigo cavaliere, insiem con Liseo e Bonaccorso suoi figli, furono nel 1268 dichiarati ribelli, e sottoposti alla confisca de' beni."

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Nelle antiche carte trovansi più volte nominati Lisei de arcu pietatis,16 ed anche rispetto a ciò ne informa il Malispini, che i Lisei furono antichi gentili uomini, ed era da casa loro ab antico una volta, che si chiamava la volta della mi

sericordia, che tenea dall' una via all' altra: 17 che qual uomo andasse alla giustizia, o avesse meritato morte, essendo sotto, era franco da ogni persona. La famiglia degli Elisei sembra che s' estinguesse in Leonardo di messer Buonaccorso, di cui resta il testamento fatto nel 1371, poichè dopo quest' anno non se ne incontra più memoria alcuna.18

Non stimo inopportuno il dar qui appresso le armi de' Frangipani, degli Elisei e degli Alighieri, delle quali nella prima e nell' ultima è cosa curiosa il riscontrare una somiglianza, se non ne' colori, nella forma: ond' è tanto più da scusarsi il nostro Poeta, se, fondandosi pur su di essa, riteneasi originato da quell' antica famiglia.

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ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI

AL CAPITOLO PRIMO.

1 Filippo Villani (Vita Dantis, pag. 5) « Cui denomina» tioni (de Frangipanibus) talem titulum casus indiderat. » Unus siquidem ex ea, qua dixi, patriciorum familia, vir di"tissimus exurienti romanæ plebi frumenta multa, quæ in "horreis congesserat, gratis erogavit. Inde, quasi panem, » famelico populo ponendo, fregisset, tale cognomen "emeruit. "

2 Nelle antiche carte, e nelle nostre Cronache questa famiglia trovasi corrottamente detta anche Ilisei, e accorciatamente Lisei.

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3 Cap. 28: Ora ritorniamo al buono Uberto Cesare. » Costui venne alla detta Cesaria, cioè a Fiorenza, per lo "detto e comandamento di Giulio Cesare, e per lo sospetto » che ebbe di lui, veggendolo così valoroso, savio ed ardito, e là lo mandò con sette compagni e fece e ordinò e " racconciò la detta Fiorenza a similitudine di Roma, ed » erane come signore in tutto, e teneala e guidavala e "manteneala per lo Comune di Roma. Sicchè avvenne che 'l "detto Uberto prese per moglie una gentilissima e no" bile donna di Roma, sirocchia d'uno nobilissimo barone " cittadino di Roma, il quale ebbe nome Elisone, della cui "schiatta discesono poi i Lisei da Fiorenza, i quali ab în" tico discesono dai Freapani di Roma: e 'l detto Eli"sone fue uno de' detti sette compagni del detto Uberto, " e con lui venne nella detta Cesaria, cioè in Fiorenza: e " questi fece sua residenzia e stanzia dentro al detto cir"cuito di Fiorenza. "

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Il Boccaccio (Vita di Dante, pag. 12) dice che questo Eliseo venne in Firenze quando fu riedificata da Carlo Magno. Ecco le sue parole: Infra gli altri novelli abitatori, forse ordinatore della riedificazione, partitore delle " abitazioni e delle strade, e datore al nuovo popolo delle leggi opportune, secondochè testimonia la fama, vi venne " da Roma uno nobilissimo giovane della schiatta de' Frangipani, e nominato da tutti Eliseo. Il quale per avven

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» tura, poichè ebbe la principal cosa, per la quale venuto » v'era fornita, o dallo amore della città nuovamente da » lui ordinata, o dal piacere del sito, al quale forse vide » nel futuro dovere il cielo essere favorevole, o da altra cagione che si fosse tratto, in quella divenne perpetuo cittadino, e dietro a sè di figliuoli e di discendenti lasciò » non picciola, nè poco laudevole schiatta: li quali l' antico » soprannome de' loro maggiori abbandonato, per soprannome presono il nome di colui, che quivi loro avea dato » cominciamento, e tutti insieme si chiamarono gli Elisei. » Filippo Villani (Vita Dantis, pag. 5): « A majoribus gentis meæ, qui gestæ rei scribendi operam impense dederunt, audisse me memini, poetam summo loco natum, " et apprime nobilem parentibus, qui ab urbe Roma, dum » ex ipsis Romanis et Fesulanis Florentiæ civitas per Cæsarem conderetur, patricio genere primordia retulissent; "referentibus aliis famæ datum est, ejus majores ab Heli» sæo quodam viro romano nobilis familiæ de Frangipanibus, quæ ex antiquissimo patriciorum genere genealogiam ducebat, originem habuisse..... Hic Helisæus ex or» dine senatorio cum Karolo Magno una adfuit, quando "super Attila cineribus Florentia reparata est, qui captus "saluberrimi loci amoenitate suæ vitæ sedes ibidem col" locavit. "

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Pucci (Genealogia de signori Frangipane, pag. 30): Vogliono gli scrittori, che circa l'anno 833 quattro fratelli de' Frangipani..... si partissero da Roma, e fossero " autori di diverse famiglie; fra' quali uno nominato Eliseo, dopo il passaggio di Carlo Magno per l'Italia, si ritirò » ad abitare la città di Firenze, rinnovata e riabbellita, » et ivi venne autore d'una nuova famiglia, che dal costui » nome si chiamò degli Elisei. "

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Leonardo Bruni (Vita di Dante): « I maggiori di Dante furono in Firenze di molto antica stirpe, intantochè lui pare volere in alcuni luoghi (della divina Commedia) i >> suoi antichi essere stati di quelli Romani, che posono Fi» renze. Ma questa cosa è molto incerta, e secondo mio » parere, niente altro è che indovinare. "

Giannozzo Manetti (Vita Dantis, pag. 1): « Dantes poeta clarissimus, ex urbe Roma, ut ipse quodam loco » innuere videtur, originem traxit: principium vero generis ab Eliseo quodam Frangipanorum, ut quidam ferunt familia, inveterata hominum opinione referebat." Ep pag. 9: Ejus posteri, quemadmodum olim majores sui, pristino " familiæ nomine prorsus extincto, pro Frangipanis Elisæi

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» cognominati sunt, ita nunc pro Elisæis Aligheri eo undique nominarentur.

Ugolino Verino nel poemetto de Illustratione urbis Florentiæ, dopo aver detto nel lib. I sul merito letterario di Dante,

Quos Florentinus longe supereminet omnes,

Gloria Musarum, Dantes, nec cedit Homero,
Par quoque Virgilio; doctrina vincit utrumque;
aggiunge nel lib. III sull' origine della famiglia di lui,

Trojanos Eliseus avos, Romamque parentes
Ostendit, murosque urbis fundavit et arces.

5 Che Firenze fosse dapprima popolata di Romani e di Fiesolani, fu sempre opinione comune; ed il Villani stesso (lib. IV, cap. 6) dice: I Fiorentini son oggi stratti di due popoli, diversi di costumi e natura, siccom' era il popolo " romano e quello de' Fiesolani. »

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La città di Firenze fu dapprima divisa in sestieri o sesti, e poi (siccom' è pur oggi) in quartieri. I sestieri erano i seguenti: 1° Sesto d' Oltrarno, 2 Sesto di san Piero Scheraggio, 3' Sesto di Borgo, 4' Sesto di san Pancrazio, 5' Sesto di Porta Duomo, 6' Sesto di Por' san Piero.

7 Note alla Vita di Dante, scritta dal Tiraboschi.

8 Si vedano qui sopra le noté 3 e 4.

9 Il Malispini al cap. 55 della sua Cronaca dice che gli Elisei aveano castella in Vadirobbiana; e al cap. 137, che alle loro case aveano torri.

10 Vedi il sopracitato Malispini al cap. 52:

11 Malispini, cap. 53: Carlo Magno imperatore, alla » tornata che fece in Francia, fece (in Firenze) molti cavalieri, siccome adrieto dicemmo, ed ora ne nomineremo la maggior parte. E fra questi nomina messer Liseo Lisei.

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12 Malispini, cap. 49: Gli Elettori della Magna eles» sono imperatore Arrigo primo, duca di Baviera (intendi Arrigo II di Sassonia)..... Questo imperatore colla sua

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