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ILLUSTRAZIONI E DOCUMENTI

AL CAPITOLO PRIMO.

Filippo Villani (Vita Dantis, pag. 5) « Cui denomina" tioni (de Frangipanibus) talem titulum casus indiderat. » Unus siquidem ex ea, qua dixi, patriciorum familia, vir di"tissimus exurienti romanæ plebi frumenta multa, quæ in "horreis congesserat, gratis erogavit. Inde, quasi panem, " famelico populo ponendo, fregisset, tale cognomen "emeruit. "

2 Nelle antiche carte, e nelle nostre Cronache questa famiglia trovasi corrottamente detta anche Ilisei, e accorciatamente Lisei.

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Cap. 28 Ora ritorniamo al buono Uberto Cesare. "Costui venne alla detta Cesaria, cioè a Fiorenza, per lo "detto e comandamento di Giulio Cesare, e per lo sospetto » che ebbe di lui, veggendolo così valoroso, savio ed ardi"to, e là lo mandò con sette compagni: e fece e ordinò e " racconciò la detta Fiorenza a similitudine di Roma, ed

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erane come signore in tutto, e teneala e guidavala e "manteneala per lo Comune di Roma. Sicchè avvenne che 'l detto Uberto prese per moglie una gentilissima e nobile donna di Roma, sirocchia d'uno nobilissimo barone " cittadino di Roma, il quale ebbe nome Elisone, della cui "schiatta discesono poi i Lisei da Fiorenza, i quali ab an"tico discesono dai Freapani di Roma: e 'l detto Eli" sone fue uno de' detti sette compagni del detto Uberto, " e con lui venne nella detta Cesaria, cioè in Fiorenza: e " questi fece sua residenzia e stanzia dentro al detto cir" cuito di Fiorenza. "

Il Boccaccio (Vita di Dante, pag. 12) dice che questo Eliseo venne in Firenze quando fu riedificata da Carlo Magno. Ecco le sue parole: Infra gli altri novelli abita

tori, forse ordinatore della riedificazione, partitore delle " abitazioni e delle strade, e datore al nuovo popolo delle leggi opportune, secondochè testimonia la fama, vi venne » da Roma uno nobilissimo giovane della schiatta de' Frangipani, e nominato da tutti Eliseo. Il quale per avven

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» tura, poichè ebbe la principal cosa, per la quale venuto » v'era fornita, o dallo amore della città nuovamente da » lui ordinata, o dal piacere del sito, al quale forse vide » nel futuro dovere il cielo essere favorevole, o da altra cagione che si fosse tratto, in quella divenne perpetuo cittadino, e dietro a sè di figliuoli e di discendenti lasciò » non picciola, nè poco laudevole schiatta: li quali l'antico » soprannome de' loro maggiori abbandonato, per sopran» nome presono il nome di colui, che quivi loro avea dato » cominciamento, e tutti insieme si chiamarono gli Elisei.

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Filippo Villani (Vita Dantis, pag. 5): « A majoribus » gentis meæ, qui gestæ rei scribendi operam impense de» derunt, audisse me memini, poetam summo loco natum, » et apprime nobilem parentibus, qui ab urbe Roma, dum ex ipsis Romanis et Fesulanis Florentiæ civitas per Cæ»sarem conderetur, patricio genere primordia retulissent; » referentibus aliis famæ datum est, ejus majores ab Helisæo quodam viro romano nobilis familiæ de Frangipanibus, quæ ex antiquissimo patriciorum genere genealo» giam ducebat, originem habuisse..... Hic Helisæus ex or» dine senatorio cum Karolo Magno una adfuit, quando "super Attila cineribus Florentia reparata est, qui captus saluberrimi loci amoenitate suæ vitæ sedes ibidem col" locavit. 99

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Pucci (Genealogia de' signori Frangipane, pag. 30): Vogliono gli scrittori, che circa l'anno 833 quattro fra"telli de' Frangipani..... si partissero da Roma, e fossero » autori di diverse famiglie; fra' quali uno nominato Eliseo, dopo il passaggio di Carlo Magno per l'Italia, si ritirò " ad abitare la città di Firenze, rinnovata e riabbellita, » et ivi venne autore d'una nuova famiglia, che dal costui » nome si chiamò degli Elisei. "

Leonardo Bruni (Vita di Dante): « I maggiori di Dante » furono in Firenze di molto antica stirpe, intantochè lui pare volere in alcuni luoghi (della divina Commedia) i » suoi antichi essere stati di quelli Romani, che posono Fi"renze. Ma questa cosa è molto incerta, e secondo mio "parere, niente altro è che indovinare. "

Giannozzo Manetti (Vita Dantis, pag. 1): " Dantes " poeta clarissimus, ex urbe Roma, ut ipse quodam loco » innuere videtur, originem traxit: principium vero generis ab Eliseo quodam Frangipanorum, ut quidam ferunt familia, inveterata hominum opinione referebat, » E pag. 9: Ejus posteri, quemadmodum olim majores sui, pristino familiæ nomine prorsus extincto, pro Frangipanis Elisæi

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» cognominati sunt, ita nunc pro Elisæis Aligheri eo undique nominarentur.

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Ugolino Verino nel poemetto de Illustratione urbis Florentiæ, dopo aver detto nel lib. I sul merito letterario di Dante,

Quos Florentinus longe supereminet omnes,

Gloria Musarum, Dantes, nec cedit Homero,
Par quoque Virgilio; doctrina vincit utrumque;
aggiunge nel lib. III sull'origine della famiglia di lui,

Trojanos Eliseus avos, Romamque parentes
Ostendit, murosque urbis fundavit et arces.

5 Che Firenze fosse dapprima popolata di Romani e di Fiesolani, fu sempre opinione comune; ed il Villani stesso (lib. IV, cap. 6) dice: « I Fiorentini son oggi stratti di due popoli, diversi di costumi e natura, siccom' era il popolo » romano e quello de' Fiesolani. »

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La città di Firenze fu dapprima divisa in sestieri o sesti, e poi (siccom' è pur oggi) in quartieri. I sestieri erano i seguenti: 1o Sesto d' Oltrarno, 2 Sesto di san Piero Scheraggio, 3' Sesto di Borgo, 4' Sesto di san Pancrazio, 5' Sesto di Porta Duomo, 6' Sesto di Por' san Piero.

Note alla Vita di Dante, scritta dal Tiraboschi.

8 Si vedano qui sopra le note 3 e 4.

9 Il Malispini al cap. 55 della sua Cronaca dice che gli Elisei aveano castella in Vadirobbiana; e al cap. 137, che alle loro case aveano torri.

10 Vedi il sopracitato Malispini al cap. 52.

11 Malispini, cap. 53: Carlo Magno imperatore, alla " tornata che fece in Francia, fece (in Firenze) molti ca"valieri, siccome adrieto dicemmo, ed ora ne nomineremo maggior parte.» E fra questi nomina messer Liseo

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Lisei.

12 Malispini, cap. 49: Gli Elettori della Magna eles" sono imperatore Arrigo primo, duca di Baviera (intendi Arrigo II di Sassonia)..... Questo imperatore colla sua

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» donna stettero assai in Fiorenza, e feciono edificare la » chiesa di santo Miniato a Monte; e molti cavalieri e al" tri nobili cittadini gli tennono compagnia, tra' quali fu» rono quelli della Pressa..... e anche uno de' Lisei, il cui nome fue Ansaldo. » Arrigo II della casa di Sassonia, fu coronato imperatore in Roma il 14 febbraio 1014, e morì il 13 luglio 1023. Adunque erra il Villani, ponendo imperatore nell' anno 1015 Corrado, il quale fu il successore di lui. Pure dice anch' egli (lib. IV, cap. 10) che fra le famiglie nobili, le quali al tempo del detto imperatore erano nella città di Firenze, si annoveravano gli Elisei, che simile sono oggi popolani, che stanno presso a Mercato vecchio.

13 Così racconta il Malispini al cap. 100.

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Malispini, cap. 132. Anco il Villani (lib. VI, cap. 33) annovera gli Elisei fra i Ghibellini del sesto di Por' san Piero, de' quali eran capi i Tedaldini : e ciò si ha pure dagli Spogli del Borghini esistenti nella Magliabechiana.

15 P. Ildefonso, Delizie degli Eruditi toscani, vol. VIII, pag. 278-279.

16 Il Del Migliore, Firenze illustrata, pag. 503, dice di essersi incontrato a vedere in antiche scritture: dominus

Bonaecursus de Eliseis de arcu judex. "Intorno a questo » Bonaccorso (nota il Pelli) Giovan Battista Dei, peritis"simo nelle memorie delle nostre fiorentine famiglie, m'in» dicò tre carte, estratte da' rogiti di ser Matteo Biliotti, » la prima del 1294 in cui si legge : domina Gemma, uxor "Bindi magistri Benis Medici, in præsentia domini Bo"naccursi Lisæi judicis, legum doctoris, petit mundualdum. La seconda del 1295, la quale mostra che dominus "Bonaccursus Eliseus recepit florenos quinque pro salario suæ avocationis et allegationum etc.; e l'ultima del 1300, » nella quale si dice che Bonafede Milliorati populi S. Ma"ria Novellæ emancipavit Matteum filium suum coram sapienti et jurisperitissimo domino Bonaccurso Helisei, legum doctore. Di lui poi fu moglie donna Ravenna di » Castello de' Nerli, come apparisce da un documento » del 1303, citato negli Spogli di Pier Antonio dell' Incisa, » esistenti nell'archivio segreto di Palazzo vecchio. Que"sto Bonaccorso aveva un fratello, per nome Guidotto, ed » essi nascevano da un Eliseo. In una carta presa dai ro

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giti del suddetto Matteo Biliotti, leggo: 1300. Actum in » domo domini Bonaccursi Elisei et fratrum..... Guidotn tus filius quondam domini Elisei, suo nomine, et vice net nomine domini Bonaccursi Elisei fratris sui, locat "bona in populo S. Columbani ec. Ebbe poi un Leonardo » per figliuolo, il quale fece testamento nel 1371, e fu pa» trono della chiesa di sant'Andrea in Mercato vecchio, » come dal testamento medesimo apparisce. Questo testa»mento, che esiste nell'archivio del r. spedale di s. Ma» ria Nuova, è riferito dal Manni nel suo libro delle Terme Fiorentine, lib. II, cap. 9, ed in esso si legge: Leonar» dus olim domini Bonaccursi de Liseis, populi S. Mariæ Nipotecose de Arcu Pietatis, fecit testamentum; ove » vuole che deferatur corpus suum per homines et perso"nas de domo de Adimaribus ad sepeliendum in Eccle» sia S. Andrea Calismala, ut Patronus ejusdem, in sepulcro fiendo in dicta Ecclesia. »

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17 Quest' arco (dice il Pelli, e dice bene) era situato non lungi dalla chiesa di Santa Maria Nipotecosa, poi San Donnino, nel Corso degli Adimari, ossia via Calzaioli. E dopo aver detto così, cade in un manifesto errore dicendo, che le case degli Elisei si può credere essere state dirimpetto al Palazzo Salviati, poi Ricciardi, in via Por' san Piero presso l'antico convento dei Padri delle Scuole Pie. La chiesa di Santa Maria Nipotecosa, poi San Donnino, rimaneva all'estremità occidentale di quella via, detta in passato di Por san Piero, ora del Corso, che pur non è breve, ed in quel punto precisamente che fa angolo colla via Calzaiuoli e colla via Crocerossa, mentre il palazzo Ricciardi, che fu anticamente de' Portinari, rimane all'estremità orientale presso il Canto de' Pazzi. L'arco della Pietà io son pressochè certo che restasse non già in via Por' san Piero, ma sibbene in via degli Speziali grossi, cioè nella stessa via, ove stavano le case degli Elisei.

18 Di questo testamento è stato parlato qui sopra alla nota 16.

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