1 Quando avèm volta la dolente strada, 31. 137. Sotto 'l chinato, quand' un nuvol vada PURG. 1. 119. Com' uom, che torna alla smarrita strada, 4. 71. E diversi emisperi: ond'è la strada, 12. 20. 125. E brigavàm di soverchiar la strada Quand' io sentî, come cosa che cada, Qual prender suol colui, ch' a morte vada. 22. 131. Un alber, che trovammo, a mezza strada, E come abete in alto si digrada Cred io, perchè persona su non vada. 53. Valse alle guance nette di rugiada, Dante, perchè Virgilio se ne vada, 30. PAR. Che pianger ti convien, per altra spada: 4. 83. Come tenne Lorenzo in su la grada, INF. Nè concetto mortal, che tanto vada. ADE 5. 10. L'altro piangeva sì, che di pietade II. E spregiando natura, e sua bontade : FURG. 12. 104. Per le scalee, che si fero ad etade, Così s'allenta la ripa, che cade 18. 21. 77. Ma quinci, e quindi l'alta pietra rade. PAR. Sanza danno di pecore e di biade. 16. 68. Principio fu del mal della cittade, FURG. 10. 12. PAR. 7. A DI 98. L'immagini di tante umilitadi, Ecco di qua, ma fanno i passi radi, $6. Nel seme suo, da queste dignitadi, Senza passar, per un di questi guadi: 31. 47. Menava io gli occhi, per li gradi, INF. 9. 8. PAR. Vedeva visi a carità suadi Ed atti ornati di tutte onestadi. ADO 17. Discende mai alcun del primo grado, 65. Che sedea lì, gridando, Su, Currado, Poi volto a me, per quel singular grado, 2. 122. Come tu vedi omai, di grado in grado, 15. 137. PURG, Poi seguitai lo 'mperador Currado, ADRE 1. 59. Guglielmo Aldobrandesco fu mio padre: L'antico sangue, e l'opere leggiadre Che, non pensando alla comune madre, 26. 95. Si fer duo figli, a riveder la madre, 30. INF. 25. INF. 21. PURC. 3. Quando i'udi nomar sè stesso, il padre Ne quantunque perdèo l'antica madre, ADRO 1. Al fine delle sue parole, il ladro Gridando: Togli Dio, ch'a te le squadro. AFFI 50. Però se tu non vuoi de' nostri graffi, AGA 11. Che l'onestade ad ogni atto dismaga, Lo 'ntento rallargò, sì come vaga, Che 'n verso 'l ciel più alto si dislaga. 24. 38. Sentiva io, là v'ei sentìa la piaga O anima, diss' io, che par' sì vaga E te, e me col tuo parlare appaga. 27. 104. Ma mia suora Rachel mai non si smaga Ell'è de' suo' begli occhi veder vaga, Lei lo vedere, e me l'ovrare appaga. PAR. 3. 12. 23. 31. PURG. 25. 32. Che la varace luce, che le appaga, E fanno qui la gente esser presaga, Si che, veggendola io sospesa e vaga, AGE 26. Guizza dentro allo specchio vostra image, PAR. 13. 19. PUBG. 5. Ma perchè dentro, a tuo voler, t'adage, 2. Quel, ch'io or vidi, e ritenga l'image, Quindici stelle, che in diverse plage, Che soverchia dell'aere ogni compage. 17. Sì fatta, che le genti li malvage Così un sol calor di molte brage AGGI 26. Per lo mio corpo, al trapassar de' raggi, E duo di loro, in forma di messaggi, Di vostra condizion fatene saggi. 7. 65. Verso tal parte, ch'io toglieva i raggi E di pochi scaglion levammo i saggi, Sentimmo dietro ed io e gli miei saggi, FAR. 5. 125. Nel propio lume, e che dagli occhi il traggi, Ma non so chi tu se', nè perchè aggi, Che si vela a' mortai con gli altrui raggi: 6. 116. Si disviando, pur convien, che i raggi Ma nel commensurar de' nostri gaggi Perchè non li vedèm minor, nè maggi. 14. 95. M'apparvero splendor dentro a'duo raggi, Come distinta da minori iu maggi INF. Galassia sì, che fa dubbiar ben saggi, AGGIA 6. 65. Verranno al sangue, e la parte selvaggia Poi appresso convien, che questa caggia, Con la forza di tal, che testè piaggia, FURG. 2. 50. Ond'ei si gittar tutti in su la piaggia, La turba, che rimase lì, e selvaggia Come colui, che nuove cose assaggia. 4. 35. Dell'alta ripa, alla scoverta piaggia, Ed egli a me: Nessun tuo passo caggia: Fin che n'appaia alcuna scorta saggia. 6. 98. Costei, ch'è fatta indomita e selvaggia, Giusto giudicio dalle stelle caggia, PAR. Tal che'l tuo successor temenza n'aggia: 7. 74. Che l'ardor santo, ch'ogni cosa raggia, Di tutte queste cose s'avvantaggia INF. Di sua nobilità convien che caggia. 1. 89. Aiutami da lei, famoso saggio, A te convien tenere altro viaggio, 16. Da lei saprai di tua vita il viaggio. 27. 14. Dal principio del fuoco, in suo linguaggio, PURG. 2. 13. Facemmo adunque più lungo viaggio, 92. Là dove i' son, fo io questo viaggio: Ed egli a me: Nessun m'è fatto oltraggio, Più volte m'ha negato esto passaggio; 71. E cuce, si com'a sparvier selvaggio A me pareva, andando, fare oltraggio, Perch'i' mi volsi al mio consiglio saggio. 16. 131. E or discerno, perchè dal retaggio PAR. 2€. Ma qual Gherardo è quel, che tu, per saggio 29. Così accende amore, e tanto maggio, Dunque all'essenzia, ov'è tanto avvantaggio, Altro non è, che di suo lume un raggio; 33. 53. E più e più entrava, per lo raggio INF. 29. PURG 15. PURG. Da quinci innanzi il mio veder fu maggio, AGHE 1. La molta gente, e le diverse piaghe 80. Come son già le due, le cinque piaghe, AGHI 10. 184. Per veder novitadi, onde son vaghi, Non vo' però, Lettor, che tu ti smaghi Come Dio vuol, che 'l debito si paghi. 14. 107. La casa Traversara, e gli Anastagi: Le donne, e i cavalier, gli affanni, e gli agi, Là dove i cuor son fatti si malvagi. |