Sayfadaki görseller
PDF
ePub

PURG.

10.

PAR.

2.

59. Partita in sette cori, a' duo miei sensi
Similemente al fummo degli incensi,

E al sì e al nò discordi fensi

56. D'ammirazione omai: poi dietro a' sensi
Ma dimmi quel, che tu da te ne pensi
Credo che 'l fanno i corpi rari e densi.
Vostra resurrezion, se tu ripensi,
Che li primi parenti intrambo fensi .
Volitando cantavano, e facènsi

7. 146.

[merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small]

15.

77

Prima cantando a sua nota moviensi :
Un poco s'arrestavano, e tacènsi.

ENSO

11. Si, che s' ausi un poco prima il senso
Cosi'l maestro: ed io, Alcun compenso
Perduto ed egli: Vedi, ch'a ciò penso.

17. Sovra me, come pria, di caro assenso
Deh metti al mio voler tosto compenso,
Ch'io possa in te refletter quel, ch'io penso.

ENTA

38. Guastatori, e predon tutti tormenta

Puote uomo avere in sè man violenta, Giron convien, che, sanza pro, si penta 5. Temendo 'l fiotto, che in ver lor s'avventa, E quale i Padovan, lungo la Brenta, Anzi che Chiarentana il caldo senta; 17. 113. Nell' aer d'ogni parte, e vidi spenta Ella sen va, notando, lenta lenta:

23. 119.

PURG.

Se non ch' al viso, e di sotto mi venta.
Come tu vedi, ed é mestier, ch' e' senta
E a tal modo il suocero si stenta

Che fu, per li Giudei, mala sementa.

3. 137. Di santa Chiesa, ancor ch'al fin si penta, Per ogni tempo, ch' egli è stato, trenta, Più corto, per buon prieghi, non diventa. 6. 125. Son di tiranni, e un Marcel diventa, Fiorenza mia, ben puoi esser contenta Mercè del popol tuo, che si argomenta. 14. 56. E buon sarà costui, s'ancor s'ammenta I'veggio tuo nipote, che diventa

Del fiero fiume, e tutti gli sgomenta.
16. 134. Di ch'è rimaso della gente spenta,
O tuo parlar m'inganna, o e'mi tenta,
Par che del buon Gherardo nulla senta.

25.

11.

Per voglia di volare, e non s' attenta
Tal era io, con voglia accesa e spenta,
Che fa colui, ch'a dicer s'argomenta.
33. 95. Sorridendo, rispose, or ti rammenta
E se dal fummo, fuoco s' argomenta;
Colpa nella tua voglia altrove attenta.

PAR.

4. 47. Gabbriell, e Michel vi rappresenta,

,

Quel, che Timeo dell' anime argomenta, Perocchè, come dice, par che senta. 7. 107. Dell' operante, quanto più appresenta Ia divina bontà, che 'I Mondo imprenta, A rilevarvi suso fu contenta :

10.

29. Che del valor del Cielo il mondo imprenta Con quella parte, che su si rammenta, In che più tosto ogni ora s'appresenta ; 11. 134. Se la tua audienza è stata attenta, In parte fia la tua voglia contenta: E vedrà il corregger, ch' argomenta 17. 23. Parole gravi; avvegna ch' io mi senta Perchè la voglia mia saria contenta Che saetta previsa vien più lenta. 18. 110. Ma esso guida, e da lui si rammenta L'altra beatitudo, che contenta

Con poco moto, seguitò la 'mprenta. 20. 74. Prima cantando, e poi tace contenta Tal mi sembiò l'imago della 'mprenta Ciascuna cosa, quale ell' è, diventa. 26. La punta del disio, e non s'attenta E la maggiore, e la più luculenta Per far di sè la mia voglia contenta. 25. 116. Mosse la vista sua di stare attenta,

22.

Quale è colui, ch' adocchia, e s'argomenta
Che per veder non vedente diventa;

26. 122. Della sua strada novecento trenta

La lingua, ch'io parlai, fu tutta spenta, Fosse la gente di Nembrotte attenta: 33. 98. Mirava fissa, immobile, e attenta, A quella luce cotal si diventa, E impossibil, che mai si consenta.

INF.

2.

3.

1.

ENTE

11. Guarda la mia virtù, s'ell'è possente, Tu dici, che di Silvio lo parente, Secolo andò, e fu sensibilmente. Per me si va nella città dolente: Per me si va tra la perduta gente. 4. 53. Quando ci vidi venire un possente, Trasseci l'ombra del primo parente,

Di Moisè legista, e ubbidiente: 6. 44. Forse ti tira fuor della mia mente,

8.

9.

14.

Ma dimmi, chi tu se', che 'n si dolente Che s'altra è maggio, nulla è sì spiacente. 83. Da ciel piovuti, che stizzosamente

Va per lo regno della morta gente?
Di voler lor parlar segretamente.
32. Cinge d'intorno la città dolente,

E altro disse; ma non l'ho a mente:
Ver l'alta torre alla cima rovente,
11. 104. Segue, come 'l maestro fa il discente,
Da queste due, se tu ti rechi a mente
Prender sua vita, e avanzar la gente.
20. Che piangean tutte, assai miseramente,
Supin giaceva in terra alcuna gente:
E altra andava continuamente.
20. 116. Michele Scotto fu, che veramente
Vedi Guido Bonatti: vedi Asdente,
Ora vorrebbe, ma tardi si pente.
22. 143. Ma però di levarsi era niente,

Barbariccia, con gli altri suoi, dolente. Con tutti i raffi, e assai prestamente 26. 113. Perigli siete giunti all'occidente,

De' vostri sensi, ch'è del rimanente, Dirietro al Sol, del mondo senza gente. 27. 116. Perchè diede 'l consiglio frodolente,

28.

31.

PURG.

1.

Ch'assolver non si può, chi non si pente:
Per la contraddizion, che nol consente.
5. Per lo nostro sermone, e per la mente,
Se s'adunasse ancor tutta la gente,
Di Puglia fu del suo sangue dolente,
53. Non si pente: chi guarda sottilmente,
Che dove l'argomento della mente
Nessun riparo vi può far la gente.

20. Faceva tutto rider l'Oriente,

I'mi volsi a man destra, e posi mente Non viste mai, fuor ch' alla prima gente. 2. 113. Cominciò egli allor si dolcemente,

3.

Lo mio maestro, ed io, e quella gente, Com' a nessun toccasse altro la mente. 56. Esaminava del cammin la mente,

Da man sinistra m'apparì una gente E non parevan, si venivan lente. 4. 110. Colui, che mostra sè più negligente, Allor si volse a noi e pose mente, E disse: Va su tu, che se' valente. 2. Colui, che perde, si riman dolente, Con l'altro se ne va tutta la gente:

6.

8.

9.

E qual da lato li si reca a mente: 11. Ficcando gli occhi verso l'Oriente, Te lucis ante si divotamente

Che fece me a me uscir di mente: 2. Già s'imbiancava al balzo d'Oriente, Di gemme la sua fronte era lucente, Che con la coda percuote la gente: 10. 44. Ecce ancilla Dei sì propriamente,

Non tener pur ad un luogo la mente, Da quella parte, onde 'l cuore ha la gente: 15. 77. Vedrai Beatrice: ed ella pienamente Procaccia pur, che tosto sieno spente, Che si richiudon, per esser dolente. 23. 113. Vedi, che non pur io, ma questa gente Perch'io a lui: Se ti riduci a mente, Ancor fia grave il memorar presente. 25. 53. Qual d'una pianta, in tanto differente Tanto ovra poi, che già si muove, e sente, Ad organar le posse, ond'è semente. 5. Che già, raggiando, tutto l'Occidente

26.

27.

Ed io facea con l'ombra, più rovente Vidi molt'ombre, andando, poner mente. 92. Mi prese 'l sonno; il sonno, che sovente, Nell'ora credo, che dell' Oriente

Che di fuoco d'amor par sempre ardente; 33. 68. Li pensier vani, intorno alla tua mente, Per tante circostanze solamente Conosceresti all'alber moralmente.

PAR.

7.

6. 71. Poi si rivolse nel vostro Occidente, Di quel, che fe' col baiulo seguente, E Modona e Perugia fu dolente. 20. Come giusta vendetta giustamente, Ma io ti solverò tosto la mente: Di gran sentenzia ti faran presente. 8. 140. Discorde a sè, come ogni altra semente, E se 'l Mondo laggiù ponesse mente Seguendo lui, avria buona la gente. 9. 41. Vedi se far si dee l'uomo eccellente, E ciò non pensa la turba presente, Nè per esser battuta ancor si pente. 38. Di bene in meglio sì subitamente, Quant'esser convenia da sè lucente! Non per color, ma per lume parvente, 14. 77. Come si fece subito e candente Ma Beatrice si bella e ridente

10.

Si vuol lasciar, che non seguir la mente.

16. 116. Dietro a chi fugge, e a chi mostra I dente, Già venia su, ma di piccola gente,

17.

19.

20.

21.

Che' suocero il facesse lor parente.
89. Per lui fia trasmutata molta gente,
E porteràne scritto nella mente
Incredibili a quei, che fia presente.
53. Essere alcun de' raggi della mente,

Non può di sua natura esser possente Molto di là, da quel ch'egli è, parvente, 5. Subitamente si rifà parvente,

E questo atto del Ciel mi venne a mente, Nel benedetto rostro fu tacente: 14. Che sotto 'l petto del Lione ardente

Ficca dirietro agli occhi tuoi la mente, Che 'n questo specchio ti sarà parvente. 23. 47. Tu hai vedute cose, che possente Io era come quei, che si risente Indarno, di riducerlasi a mente,

24. 14. Si giran, sì che 'l primo, a chi pon mente, Cosi quelle carole differente

27. 92.

32.

Mi si facean stimar veloci e lente.

Da pigliare occhi, per aver la mente,
Tutte adunate parrebber niente,

Quando mi volsi al suo viso ridente.
28. 1. Poscia che 'ncontro alla vita presente
Quella, che 'mparadisa la mia mente:
56. Quantunque vidi, sì che giustamente
E però questa festinata gente
Eatrasi qui più e meno eccellente.
68; Da' concetti mortali, alla mia mente
E fu la lingua mia tanto possente,
Possa lasciare alla futura gente:

33.

[blocks in formation]

1. 116. Vedrai gli antichi spiriti dolenti,
E poi vedrai color, che son contenti
Quando che sia, alle beate genti:
3. 101. Cangiar colore, e dibattéro i denti,
Bestemmiavano Iddio, e
i lor parenti,
Di lor semenza, e di lor nascimenti.
Dissi, Come verrò, se tu paventi,

4.

17.

Ed egli a me: L'angoscia delle genti
Quella pietà, che tu, per tema, senti.

6. 101. Dell'ombre, e della pioggia, a passi lenti. Perch'i'dissi: Maestro, esti tormenti

8.

9.

O fien minori, o saran sì cocenti?
59. Far di costui alle fangose genti,

Tutti gridavano, A Filippo Argenti:
In sè medesmo si volgea co' denti.
122. E fuor n'uscivan sì duri lamenti,
Ed io: Maestro, quai son quelle genti,
Vol. IV.

9

« ÖncekiDevam »