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11.

Onde pianse Ifigenia il suo bel volto,
Ch' udir parlar di così fatto colto.
8. Chi, nel diletto della carne involto,
Quando, da tutte queste cose sciolto,
Cotanto gloriosamente accolto.

18. 65. Di tempo in bianca donna, quando 'l volto
Tal fu negli occhi miei, quando fu volto,
Sesta, che dentro a sè m' avea ricolto.

21.

25.

1. Già eran gli occhi miei rifissi al volto E da ogni altro intento s'era tolto: 23. Principe glorioso essere accolto,

Ma poi che 'l gratular si fu assolto, Ignito si, che vinceva 'l mio volto. 27. 74. E seguì, fin che 'l mezzo, per lo molto, Onde la donna, che mi vide asciolto Il viso, e guarda, come tu se' volto.

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24. 44. Quando fui su, ch'i' non potea più oltre, Omai convien, che tu così ti spoltre:

PURG.

In fama non si vien, nè sotto coltre:

24. 131. Ben mille passi e più ci portammo oltre, Che andate pensando si voi sol tre, Come fan bestie spaventate e poltre.

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INF.

OLVE

47. Si che d' onrata impresa lo rivolve,

Da questa tema acciocchè tu ti solve,
Nel primo punto, che di te mi dolve.

2. 131. Dalla mente profonda, che lui volve,
E come l'alma dentro a vostra polve,
A diverse potenzie, si risolve;

OLVI

II. 92. Tu mi contenti si, quando tu solvi,
Ancora un poco 'ndietro ti rivolvi,
La divina bontade, e 'l

INF.

31.

PULG.

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OMA

groppo svolvi.

59. Come la pina di San Pietro a Roma :
Sì che la ripa, ch' era perizoma

Di sopra, che di giungere alla chioma

53. Che la cervice mia superba doma,

Cotesti, ch'ancor vive, e non si noma, E per farlo pietoso a questa soma. 15. 125. E Guido da Castel, che me' si noma,

Di oggimai, che la Chiesa di Roma, Cade nel fango, e sè brutta, e la soma. 18. 80. Che 'l Sole infiamma allor, che quel da Roma E quell'ombra gentil, per cui si noma Del mio carcar diposto avea la soma: 21. 89. Che, Tolosano, a sè mi trasse Roma, Stazio la gente ancor di là mi noma: Ma caddi 'n via, con la seconda soma.

PAR.
15. 122.

INF.

E consolando usava l'idioma,

L'altra traendo alla rocca la chioma
De' Troiani, e di Fiesole, e di Roma.

OMBA

6. 95. Di qua dal suon dell' angelica tromba : Ciascun ritroverrà la trista tomba, Udirà quel, che in eterno rimbomba. 5. Or convien che per voi suoni la tromba, Già eravamo alla seguente tomba

19.

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Ch' appunto sovra 'l mezzo fosso piomba.

OMBO

Già era in loco, ove s'udia 'l rimbombo
Simile a quel, che l'arnie fanno rombo;

OMBRA

2. 44. Rispose del magnanimo quell'ombra,
La qual molte fiate l'uomo ingombra,
Come falso veder bestia, quand' ombra.
32. 59. Potrai cercare, e non troverrai ombra

PURG.

Non quelli, a cui fu rotto il petto, e l'ombra
Non Focaccia : non questi, che m' ingombra,

3. 26. Lo corpo, dentro al quale io facev' ombra : Ora se innanzi a me nulla s' adombra, Che l'uno all' altro raggio non ingombra. 23. 131. E additàlo: e quest' altr' è quell'ombra, Lo vostro regno, che da sè la sgombra. 31. 140. Chi pallido si fece sotto l'ombra

INF. 10.

22.

Che non paresse aver la mente ingombra,
Là dove armonizzando il ciel t'adombra,

OME

65. M'avevan di costui già letto il nome:
Di subito drizzato gridò: Come,
Non fiere gli occhi suoi lo dolce lome?
35. Gli arroncigliò le 'mpegolate chiome,
I'sapea già di tutti quanti 'l nome,
E poi che si chiamaro, attesi come,

2 119. Un busto senza capo audar, si come El capo tronco tenea per le chiome, E quei mirava noi, e dicea, O me.

PURG.

13. 101. In vista; e se volesse alcun dir: Come; Spirto, diss' io, che per salir ti dome, Fammiti conto, o per luogo, o per nome. 19. 101. Una fiumana bella, e del suo nome Un mese e poco più prova' io, come Che piuma sembran tutte l'altre some. 27. 41. Mi volsi al savio duca, udendo il nome, Ond' e' crollò la testa, e disse: Come,

PAR.

Come al fanciul si fa, ch'è vinto al pome:

16. 98. Il conte Guido, e qualunque del nome Quel della Pressa sapeva già come Dorata in casa sua già l'elsa e 'l pome. 89. Perch'io le dico, ma non vedi come :

20.

Fai come quei, che la cosa per nome Veder non puote, s'altri non la prome. 32. 14. Giù digradar, com' io, ch'a proprio nome E dal settimo grado in giù, si come Dirimendo del fior tutte le chiome:

INF. 16.

OMI

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59. L'ovra di voi, e gli onorati nomi, Lascio lo fele, e vo pei dolci pomi Ma fino al centro pria convien ch'i' tomi. 32. 98. E dissi: E' converrà, che tu ti nomi, Ed egli a me: Perchè tu mi dischiomi, Se mille fiate sul capo mi tomi.

PURG.

14.

PAS.

74. Mi fe' voglioso di saper lor nomi,

Perchè lo spirto, che di pria parlòmi,
Nel fare a te ciò, che tu far non vuomi.

OMMA

12. 110. L'eccellenza dell'altra, di cui Tomma Ma l'orbita, che fe' la parte somma, Si ch'è la muffa, dov'era la gromma.

INF.

15.

FURG.

21.

OMMI

95. Destra si volse 'ndietro, e riguardommi: Ne per tanto di men, parlando, vommi Li suoi compagni più noti e più sommi.

110.

Perchè l'ombra si tacque, e riguardommi
E se tanto lavoro in bene assommi,
Un lampeggiar d'un riso dimostrommi?
Vol. IV.

17

PAR.

20. 32. Nell' aguglie mortali, incominciommi :
Perchè de' fuochi, ond'io figura fommi,
E di tutti lor gradi son li sommi:
Come parea, sorrise, e riguardommi,
E' santo sene: Acciocchè tu assommi
A che prego ed amor santo mandommi,

31.

INF.

92.

OMO

21. 110. Ma sol d'incenso lagrime, e d'amomo, E quale è quei, che cade, e non sa como, O d'altra oppilazion, che lega l'uomo,

PURG.
23. 32

PURG.

4.

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Chi nel viso degli uomini legge om o
Chi crederrebbe, che l'odor d'un pomo
E quel d' un' acqua, non sappiendo como?

ON

68. Dentro raccolto immagina Sion,
Si ch'amendue hann' un solo orizon,
Che mal non seppe carreggiar Feton.
ONA

3. 125. Che la divina giustizia gli sprona,
Quinci non passa mai anima buona :
Ben puoi saper omai, che 'l suo dir suona.
5. 101. Prese costui della bella persona,

6.

21.

Amor, ch'a null' amato amar perdona, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. 32. Dello demonio Cerbero, che 'ntrona

Noi passavain su per l'ombre, ch'adona Sopra lor vanità, che par persona. 8. 107. Conforta, e ciba di speranza buona : Così sen va, e quivi m' abbandona, Che sì, e nò nel capo mi tenzona. 95. Ch'uscivan, patteggiati, di Caprona, I'm'accostai con tutta la persona, Dalla sembianza lor, ch'era non buona. 31. 41. Montereggion di torri si corona, Torreggiavan di mezza la persona Giove del cielo ancora, quando tuona: 33. 80. Del bel paese là, dove 'I sì suona; Muovasi la Capraia e la Gorgona, Si ch'egli annieghi in te ogni persona:

PURG.

2. 110. L'anima mia, che con la sua persona,
Amor, che nella mente mi ragiona,
Che la dolcezza ancor dentro mi suona.
3. 116. Dell'onor di Cicilia, e d'Aragona,

11.

Poscia ch'i' ebbi rotta la persona Piangendo, a quei che volentier perdona. 17. Perdoniamo a ciascuno, e tu perdona, Nostra virtù, che di legger s'adona,

Ma libera da lui, che si la sprona. 14. 17. Un fiumicel, che nasce in Falterona, Di sovr' esso rech'io questa persona.

Che 'I nome mio ancor molto non suona. 17. 134. Non è felicità, non è la buona

L' amor, ch' ad esso troppo s' abbandona, Ma, come tripartito, si ragiona; 18. 116. Che ristar non potèm: però perdona, I' fui Abate in san Zeno a Verona, Di cui dolente ancor Melan ragiona: 20 119. Secondo l'affezion ch' a dir ci sprona Però al ben, che 'l dì ci si ragiona, Non alzava la voce altra persona 17. Più strinse mai di non vista persona, Ma dimmi: e, come amico, mi perdona, E, come amico, omai meco ragiona: 11. Dimmi, s'io veggio da notar persona La mia sorella; che tra bella e buona Nell'alto Olimpo già di sua corona:

22.

24.

PAR.

7. 3. S'era allungata, unio a sè in persona,
Or drizza 'I viso a quel che si ragiona.
Qual fu creata, fu sincera e buona:
S. 62. Di Bari, di Gaeta, e di Crotona,
Fulgeami già in fronte la corona

Poi che le ripe Tedesche abbandona : 10. 65. Far di noi centro, e di sè far corona, Cosi cinger la figlia di Latona

Si che ritenga il fil, che fa la zona. 14. 44. Fia rivestita, la nostra persona

Perchè s'accrescerà ciò che ne dona

Lume, ch'a lui veder ne condiziona: 15. 98. Ond' ella toglie ancora e Terza e Nona, Non avea catenella, non corona,

Che fosse a veder più, che la persona.

17. 104. Dubitando, consiglio da persona,

Ben veggio, padre mio, sì come sprona Tal, ch'è più grave a chi più s'abbandona. 19. 85. La prima volontà, ch'è, per sè, buona, Cotanto è giusto, quanto a lei consuona: Ma essa, radiando, lui cagiona.

23 95.

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Formata in cerchio, a guisa di corona,
Qualunque melodia più dolce suona
Parrebbe nube, che squarciata tuona,
Quando ambɔduo li figli di Latona,

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