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Tu gli raccorci, con l'opere tue.

17. 74. Che del fare e del chieder, tra voi due, Con lui vedrai colui, che impresso fue, Che notabili fien l'opere sue.

21. 101. Onde riguarda, come può laggiùe Si mi prescrisser le parole sue,

A dimandarla umilmente chi fue.
25. 113. Del nostro Pellicano: e questi fue,
La donna mia così: nè però piùe
Poscia che prima, alle parole sue.

27. 35. E tale eclissi credo, che 'n ciel fue,
Poi procedetter le parole sue,

INF.

Che la sembianza non si mutò piùe:

UFFA

7. 59. Ha tolto loro, e posti a questa zuffa:
Or puoi, figliuol, veder la corta buffa
Perchè l'umana gente si rabbuffa.

18. 104. Nell'altra bolgia, e che col muso sbuffa,
Le ripe eran grommate d'una muffa,

Che con gli occhi, e col naso facea zuffa.
22. 131. Quando 'I falcon s'appressa, giù s'attussa,
Irato Calcabrina della buffa,

INF. 36.

PURG.

3.

14.

INF.

15.

PURG 20.

INF.

28.

Che quei campasse, per aver la zuffa:

UGA

68. Che l'imagine lor via più m'asciuga,
La rigida giustizia, che mi fruga,
A metter più gli miei sospiri in fuga.

1. Avvegnachè la subitana fuga

Rivolti al monte, ove ragion ne fruga;
35. Di quel, che 'l ciel della marina asciuga,
Virtù così, per nimica, si fuga

2.

44

23.

Del luogo, o per mal uso, che gli fruga:

UGGIA

El fummo del ruscel di sopra aduggia
Quale i Fiamminghi tra Guzzante, e Bruggia:
Fanno lo schermo, perchè 'l mar si fuggia.

Che la terra cristiana tutta aduggia,
Ma se Doagio, Guanto, Lilla, e Bruggia
Ed io la cheggio a lui, che tutto giuggia.

UGIA

Com'i' vidi un, così non si pertugia,
Tra le gambe pendevan le minugia:
Che merda fa di quel che si trangugia.

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23. 107. Ricompie forse negligenza e 'ndugio

PAR.

20.

INF. 6.

PURG.

20.

INF.

1.

2.

Questi, che vive (e certo io non vi bugio)
Però ne dite, ond' è presso 'l pertugio.

23. Prende sua forma, e sì come al pertugio
Così, rimosso d'aspettare indugio,
Su per lo collo, come fosse bugio.
UGNA

26. Prese la terra, e con piene le pugna,
Qual è quel cane, ch'abbaiando agugna,
Che solo a divorarlo intende, e pugna,

1. Contra miglior voler, voler mal pugna.
Trassi dell'acqua non sazia la spugna.

UI

65. Miserere di me gridai a lui,

Risposemi: Non uomo: uomo già fui,
E Mantovani, per patria, amendui:
74 Di te mi loderò sovente a lui:

O donna di virtù, sola, per cui, Da quel ciel, ch'ha minor li cerchj sui: 3. 59. Guardai, e vidi l'ombra di colui, Incontanente intesi, e certo fui, A Dio spiacenti, ed a'nemici sui. 5. 95. Noi udiremo, e parleremo a vui, Siede la terra, dove nata fui, Per aver pace co' seguaci sui. 26. E poi mi fece entrare appresso lai,

8.

9.

10.

Tosto che 'l duca, ed io nel legno fui, Dell'acqua, più che non suol con altrui. 20. Incontra, mi rispose, che di nui

Ver è, ch'altra fiata quaggiù fui
Che richiamava l'ombre a' corpi sui.
38. Mi pinser tra le sepolture a lui,

Tosto ch' al piè della sua tomba fui,
Mi dimandò: Chi fur gli maggior tui?
14. 50. Ch'i' dimandava 'l mio duca di lui,
Se Giove stanchi il suo fabbro, da cui
Onde l'ultimo di percosso fui,
80. Risposer tutti, il soddisfar altrui,
Però se campi d'esti luoghi bui,
Quando ti gioverà dicere, I' fui,
29. Chi è più scellerato di colui,

16.

20.

Drizza la testa, drizza, e vedi a cui
Perchè gridavan tutti, Dove rui,
24. 137. In giù son messo tanto, perch'i' fui

32.

PURG.

4.

7.

16.

17.

E falsamente già fu apposto altrui.
Se mai sarai di fuor de' luoghi bui,
83. Si ch'i' esca d'un dubbio, per costui:
Lo duca stette: ed io dissi a colui,
Qual se'tu, che così rampogni altrui ?

50. Ch'i' mi sforzai, carpando appresso lui,
A seder ci ponemmo ivi ameudui
Che suole a riguardar giovare altrui.

14. E umilmente ritornò ver lui,

O gloria de' Latin, disse, per cui
O pregio eterno del luogo, ond' i' fui:
62. Si ch' io la vegga, e ch'io la mostri altrui:
Alto sospir, che duolo strinse in Hui,

Lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui : 62. Procacciam di salir, pria che s'abbui: Così disse'l mio duca: ed io, con lui, E tosto ch'io al primo grado fui, 23. 116. Qual fosti meco, e quale io teco fui; Di quella vita mi volse costui, Vi si mostrò la suora di colui:

26. 101. Lunga fiata, rimirando lui,

Poichè di riguardar pasciuto fui,

Con l'affermar, che fa credere altrui. 30. 122. Mostrando gli occhi giovinetti a lui, Si tosto, come in su la soglia fui Questi si tolse a me, e diessi altrui. 33. 131. Ma fa sua voglia della voglia altrui, Cosi, poi che da essa preso fui, Donnescamente disse, Vien con lui.

PAR.

2.

47. Quant'esser posso più, ringrazio lui, Ma ditemi, che son li segni bui Fan di Cain favoleggiare altrui ? 6. 128. Luce la luce di Romèo, di cui,

Ma i Provenzali, che fer contra lui, Qual si fa danno del ben fare altrui. 9. 92. Buggea siede, e la terra, ond' io fui, Folco mi disse quella gente, a cui

15.

19.

22.

29.

Di me s' imprenta, come io fe' di lui:
Gratia Dei; sicut tibi, cui

Così quel lume, ond' io m' attesi a lui:
E quinci e quindi stupefatto fui:
2. La bella image, che, nel dolce frui,
Parea ciascuna rubinetto, in cui
Che ne'miei occhi rifrangesse lui.
17. Nè tardo, mache al parer di colui,
Ma rivolgiti omai inverso altrui:
Se, com' io dico, la vista ridui.

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PAR.

Ma forse che la mia narrazion buia,
Perch' a lor modo lo 'ntelletto attuia:

9. 71. Si come riso qui: ma giù s'abbuia
Dio vede tutto, e tuo veder s'illuia,
Voglia di sè a te puote esser fuia.
ULCRO
56. Questi risurgeranno del sepulcro,
Mal dare, e mal tener lo mondo pulcro
Qual ella sia, parole non ci appulcro.

INF.

7.

PAR.

9.

INF. 28.

ULGO

32. Cunizza fui chiamata, e qui refulgo
Ma lietamente a me medesma indulgo
Che forse parria forte al vostro vulgo.

ULLA

20. Mostrasse, d' agguagliar sarebbe nulla Già veggia per mezzul perdere, o lulla, Rotto dal mento insin dove si trulla : 34. 56. Un peccatore a guisa di maciulla, A quel dinanzi il mordere era nulla, Rimanea della pelle tutta brulla.

PURG. 16.

17.

PAR.

86. Prima che sia, a guisa di fanciulla, L'anima semplicetta, che sa nulla, Volentier torna a ciò, che la trastulla. 32. Sè, per sè stessa, a guisa d'una bulla, Surse in mia visione una fanciulla, Perchè per ira hai voluto esser nulla?

9. 74. Diss' io, beato spirto, sí che nulla Dunque la voce tua, che 'l Ciel trastulla Che di sei ale fannosi cuculla, 15. 119. Della sua sepoltura, ed ancor nulla L'una vegghiava a studio della culla, Che pria li padri e le madri trastulla:

PURG.

ULLO

14. 89. Della casa da Calboli, ove nullo

E non pur lo suo sangue è fatto brullo,
Del beu richiesto al vero e al trastullo :

PAR.

ULSE

27. 95. Ver lo piacer divin, che mi rifulse,
E la virtù, che lo sguardo m'indulse,
E nel ciel velocissimo m'impulse.

PAR.

7.

INF.

PURG.

ULTO

56. Ma perchè Dio volesse, m'è occulto,
Questo decreto, frate, sta sepulto
Nella fiamma d'amor non è adulto.

UMA

47. Disse maestro: che seggendo in piuma,
Sanza la qual, chi sua vita consuma,
Qual fummo in aere, od in acqua la schiuma :

24. 149.

PAR.

20.

INF.

1.

:

La fronte e ben senti muover la piuma,
E senti dir: Beati, cui alluma

Nel petto lor troppo disir non fuma,

1. Quando colui, che tutto 'l Mondo alluma El giorno d'ogni parte si consuma,

UME

80. Che spande di parlar sì largo fiume?
O degli altri Poeti onore, e lume,
Che m'han fatto cercar lo tuo volume.
Vidi gente alla riva d'un gran fiume:
Ch' io sappia quali sono, e qual costume
Com'io discerno per lo fioco lume.

3. 71.

PURG.

I.

4.

38. Fregiavan sì la sua faccia di lume,

Chi siete voi, che, contra 'l cieco fiume, Diss' ei, movendo quell' oneste piume. 26. Moutasi su Bismatova in cacume,

Dico con l'ale snelle e con le piume Che speranza mi dava, e facea lume, 6. 146. Legge, moneta, e uficio, e costume, E se ben ti ricorda, e vedi lume, Che non può trovar posa in su le piume, 86. Incominciai, di veder l'alto lume, Se tosto grazia risolva le schiume Per essa scenda della mente il fiume, 62. Bagnate già dall' onde del bel fiume, Non credo, che splendesse tanto luine Dal figlio, fuor di tutto suo costume.

13.

28.

PAR.

1.

80. Dalla fiamma del Sol, che pioggia o fiume La novità del suono, e 'l grande lume

Mai non sentito di cotanto acume.

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