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10.

31.

INE.

Quando Beatrice, in sul sinistro fianco,
Aquila si non gli s'affisse unquanco.
20. Fosse'l partire, assai sarebbe manco,

Or ti riman, Lettor, sovra 'l tuo banco, S'esser vuoi lieto assai prima, che stanco. 14. E l'ale d'oro, e l'altro tanto bianco,

Quando scendean nel fior, di banco in banco,
Ch'egli acquistavan, ventilando 'l fianco,

ANDA

14. 8. Dico, che arrivammo ad una landa, La dolorosa selva l'è ghirlanda

18.

PUBG. 13.

Quivi fermamino i piedi, a randa a randa. 80. Che venia verso noi dall'altra banda,

77

Il buon maestro, sanza mia dimanda,
E per dolor non par lagrima spanda,

E però non attese mia dimanda :
Virgilio mi venia da quella banda
Perchè da nulla sponda s'inghirlanda :
27. 98. Donna vedere andar per una landa,

Sappia, qualunque 'l mio nome dimanda,
Le belle mani, a farmi una ghirlanda.
30. 143. Se Lete si passasse, e tal vivanda
Di pentimento, che lagrime spauda .

PAR

9.

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23.

INF.

26.

PUBG.

Eo. Già non attenderc'io tua dimanda,

La maggior valle, in che l'acqua si spanda
Fuor di quel mar, che la terra inghirlanda,
122. Perchè qual segue lui, com'ei comanda,
Ma il suo peculio di nuova vivanda
Che per diversi salti non si spanda:
83. E della gente, che per Dio dimanda,

La carne de' mortali è tanto blanda,
Dal nascer della quercia al far la ghianda.
ANDE

1. Godi, Firenze, poichè se' sì graude,
E per lo 'nferno il tuo nome si spande.

22. 149. Fe' savorose con fame le ghiande;
Mele e locuste furon le vivande,
Perch' egli è glorioso, e tanto grande,

PAR.

12.

25.

20. Volgensi, circa noi, le duo ghirlande,
Poichè 'I tripudio e l'altra festa grande,
Luce con luce gaudiose e blande,
20. Presso al compagno, l'uno e l'altro pande,
Cosi vid' io l'un dall' altro grande

INF.

Laudando il cibo, che lassù si prande.

ANDI

4. 29. Ch' avean le turbe, ch' eran molte, e grandi Lo buon maestro a me, Tu non dimandi, Or vo' che sappi, innanzi che più andi,

PAR.

8. 95. Mostrarti un vero, a quel, che tu dimandi, Lo ben, che tutto 'l regno, che tu scandi, Sua provedenza in questi corpi grandi: 15. 59. Più gaudioso a te, non mi dimandi,

INF.

Tu credi ' vero, che i minori e i grandi
In che prima, che pensi, il pensier pandi.

ANDO

2. 95. Di questo 'mpedimento, ov' i' ti mando, Questa chiese Lucia in suo dimando, Di te, ed io a te lo raccomando. 122. Poeta volsi i passi, ripensando,

10.

15.

21.

Egli si mosse e poi così andando, Ed io li soddisfeci al suo dimando. 77. Di quei Roman, che vi rimaser, quando Se fosse pieno tutto 'l mio dimando, Dell' umana natura posto in bando: 19. 74. Che precedetter me, simoneggiando, Laggiù cascherò io altresì, quando, Allor, ch' i' feci 'I subito dimando. 1. Così di ponte in ponte altro parlando, Venimmo, e tenavamo 1 colmo, quando 86. Cominciò a crollarsi, mormorando, Indi la cima qua e là menando, Gittò voce di fuori, e disse: Quando 30. 29. Del collo l'assannò, sì che tirando E l'Aretin, che rimase, tremando, E va rabbioso altrui così conciando. 31. 14: Che coutra sè la sua via seguitando, Dopo la dolorosa rotta, quando

26.

PURG.

Non sonò si terribilmente Orlando.

4. 14. Udendo quello spirto, e ammirando,

:

Lo Sole ed io non m' era accorto, quando Gridaro a noi, Qui è vostro dimando. 6. 65. Ma lasciavane gir, solo guardando, Pur Virgilio si trasse a lei, pregando, E quella non rispose al suo dimando: 7. 59. E passeggiar la costa intorno errando, Allora 'I mio signor, quasi ammirando, Ch' aver si può diletto, dimorando. 13. 26. Non però visti, spiriti, parlando,

15.

21.

La prima voce, che passò, volando,
E dietro a noi l'andò reiterando.
41. Suso andavamo, ed io pensava andando,
E dirizzami a lui si dimandando,

E divieto e consorto menzionando ?
98. Fummi, e fummi nutrice, poetando;
E per esser vivuto di là, quando

Più, ch'i'non deggio, al mio uscir di bando. 4. 50. Trasse le nuove rime, cominciando,

Ed io a lui: Io mi son un che, quando
Che detta dentro, vo significando.

25. 122. Del grand' ardore allora udî, cantando,
E vidi spirti, per la fiamma, andando:
Compartendo la vista, a quando a quando.
77. Di ciò perchè già Cesar, trionfando,
Però si parton Soddoma gridando,
E ajutan l'arsura, vergognando.
5. Per le salvatiche ombre, disiando,

26.

29.

30.

Allor si mosse contra il fiume, andando
Picciol passo, con picciol, seguitando
11. Veni, sponsa, de Libano, cantando,
Quale i beati, al novissimo bando,
La rivestita carne alleviando,

31. 65. Con gli occhi a terra stannosi ascoltando
Tal mi stav' io: ed ella disse: Quando
E prenderai più doglia, riguardando.
1. Deus, venerunt gentes, alternando,
Le donne incominciaro, lagrimando.

33.

PAR.

10.

So. Ma che s'arrestin tacite, ascoltando,

E dentro all'un sentt cominciar, Quando Verace amore, e che poi cresce, amando, 13. 41. Vidi muoversi un altro, roteando :

21.

23.

Così per Carlo Magno, e per Orlando Com'occhio segue suo falcon, volando. 44. Si fe' sì chiaro, ch'io dicea, pensando,

Ma quella, ond' io aspetto il come, e 'l quando
Contra 'I desio fo ben, ch'io non dimando.

14. Fecimi, quale è quei, che disiando,

Ma poco fu tra uno ed altro quando; Lo Ciel venir più e più rischiarando. 24. 149. Da indi abbraccia 'I servo, gratulando, Cosi benedicendomi cantando, L'apostolico lume, al cui comando 26. 41. Che dice a Moisè, di sè parlando, Sternilmi tu ancora, incominciando Di qui laggiù, sovra ad ogni alto bando. 8. Si lacque Beatrice, riguardando

29.

Poi cominciò: Io dico, non dimardo

30.

Ove s'appunta ogni ubi e ogni quando.
32. Più dietro a sua bellezza, poetando,

Cotal, qual' io la lascio a maggior bando,
L'ardua sua materia terminando,

31. 44. Nel tempio, del suo voto riguardando,
Si per la viva luce, passeggiando,
Mo su, mo giù, e mo ricirculando.

INF.

21. 122.

22.

30.

33.

PURG 25.

PAR.

27.

INF.

29.

ΑΝΕ

Ciriatto sannuto, e Grafficane,
Cercate intorno le bollenti pane:
Che tutto 'ntero va sovra le tane.
5. O Aretini, e vidi gir gualdane,

20.

Quando con trombe, e quando con campane,
E con cose nostrali, e con istrane.
Forsennata latrò, sì come cane;

Ma nè di Tebe furie, nè Troiane

Non punger bestie, non che membra umane, 35. Lo padre, e i figli, e con l'agute scane Quando fui desto innanzi la dimane,

Ch' eran con meco, e dimandar del panc.

38. Dall' assetate vene, e si rimane,

29,

Prende nel cuore, a tutte membra umane,
Ch' a farsi quelle, per le vene vane.

Nube dipinge da sera e da mane,
E come donna onesta, che permane
Pure ascoltando timida si fane,

ANGA

20. Credo ch' un spirto del mio sangne pianga Allor disse'l macstro: Non si franga Attendi ad altro: ed ei là si rimanga.

INF.

2.

92.

PAR.

11.

INF.

ANGE

Che la vostra miseria non mi tange,
Donna è gentil nel Ciel, che si compiange
Si che duro giudicio lassù frange.

47. Da Porta Sole, e dirietro le piange,
Di quella costa là, dov' ella frange
Come fa questo, tal volta, di Gange.

ANGI

32. 134. Odio sopra colui, che tu ti mangi, Che se tu a ragion di lui ti piangi, Nel mondo suso ancor io te ne cangi,

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8. 32. Dinanzi mi si fece un pien di fango, Ed io a lui: S'i' vegno, non rimango: Rispose: Vedi, che son un che piango.

ISF.

7

PAR

16.

INF.

6.

ANGUE

80. Di gente in gente, e d'uno in altro sangue,
Perch'una gente impera, e l'altra langue,
Ched è occulto, com' in erba l'angue.

1. O poca nostra nobiltà di sangue,
Quaggiù, dove l'affetto nostro langue,

ANI

17. El ventre largo, e unghiate le mani:
Urlar gli fa la pioggia, come cani :
Volgonsi spesso i miseri profani.
7. Similemente agli splendor mondani
Che permutasse a tempo li ben vani,
Oltre la difension de' seani umani:

8. 38. Spirito maladetto, ti rimani:

Allora stese al legno ambe le mani: Dicendo, Via costà, con gli altri cani. 9 59 Mi volse, e non si tenne alle mie mani, O voi, ch'avete gl' intelletti sani, Sotto l velame degli versi strani.

13.

11. Che cacciar delle Strofade i Troiani,

Ale hanno late, e colli, e visi umani; Fanno lamenti in su gli alberi strani. 17. 47. Di qua, di là soccorrèn con le mani, Non altrimenti fan di state i cani,

21.

PURG.

2.

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O da pulci, o da mosche, o da tafani. 5. Di Malebolge, e gli altri pianti vani : Quale nell'Arzanà de' Viniziani

119

A rimpalmar li legui lor non sani,

Ecco l'Angel di Dio: piega le mani: Vedi, che sdegna gli argomenti umani, Che l'ale sue tra liti sì lontani. Buona umiltà, e gran tumor m' appiani: Quegli è, rispose, Provenzan Salvani, A recar Siena tutta alle sue mani. 24. 104. D'un altro pomo, e non molto lontani, Vidi gente sott' esso alzar le mani, Quasi bramosi fantolini e vani, 107 Com' io dell' adornarmi con le mani : E già, per gli splendori antelucani, Quanto, tornando, albergan men lontani, 68 Traendo più color, con le sue mani,

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28.

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