8. 95. Dicendo; Vedi là il nostr'avversaro, 11. 12. Poi ella e 'l sonno ad una se n'andaro. E come, morto fui, quivi 'l lasciaro. 18. Ogni buono operare, e 'l suo contraro. 22. 137. Cadea dall'alta roccia un liquor chiaro, Li duo poeti all' alber s'appressaro : Gridó, di questo cibo avrete caro: 24. 89. (E drizzò gli occhi al ciel) ch'a te fia chiaro Tu ti rimani omai, che 'l tempo è caro Venendo teco sì a paro a paro. 26. 107. Per quel ch'i' odo, in me, e tanto chiaro, Ma se le tue parole or ver giuraro, Nel dire, e nel guardar d'avermi caro? 28. 137. Nè credo, che 'l mio dir ti sia men caro, Quelli, ch' anticameute poetaro 31. Forse in Parnaso esto loco sognaro . 30. 80. Com'ella parve a me. perchê d'amaro Ella si tacque, e gli Angeli cantaro, Ma oltre pedes meos non passaro. 29. Nella fronte degli altri si mostraro, Dopo la tratta d'un sospiro amaro, E le labbra a fatica la formaro. 62. L'inno, che quella gente allor cantaro, S'io potessi ritrar, come assonnaro 32. PAR. Gli occhi, a cui più vegghiar costò sì caro; 2. 146 Par differente, non da denso e raro : Couforme a sua bontà, lo turbo e 'l chiaro. 6. 50. Che diretro ad Annibale passaro Sott'esso giovanetti trionfaro Sotto 'l qual tu nascesti, parve amaro. 8. 89. Grata m'è più, e anche questo ho caro, Fatto m' hai lieto: e così mi fa chiaro, Come uscir può di dolce seme amaro. 35. Si che com'elli ad una militaro, 12. L'esercito di Cristo, che si caro Si movea tardo, sospeccioso, e raro; 17. 110. Si che se luego m'è tolto più caro, Giù per lo Mondo senza fine amaro, Gli occhi della mia donna mi levaro, 22. 146. Tra 'l padre e'l figlio: e quindi mi fu chiaro E tutti e sette mi si dimostraro 28. E come sono in distante riparo. 86. La donna mia del suo risponder chiaro, Che bolle, come i cerchi sfavillaro. 33. 41. Fissi negli orator ne dimostraro, Indi all'eterno lume sí drizzaro, Per creatura, l'occhio tanto chiaro. 15. 92. Pur che mia coscienza non mi garra, Non è nuova agli orecchi miei tale arra: Come le piace, e 'l villan la sua marra. PAR. 19. 143. Più malmenare! e beata Navarra, INF. E creder dee ciascun, che già per arra ARRO 8. 62. Lo Fiorentino spirito bizzarro, PURG. Quivi 'l lasciammo, che più non ne narro: 33. 38. L'aguglia, che lasciò le penne al carro : Ch'io veggio certamente, e però 'l narro, Sicuro d'ogn' intoppo e d'ogni sbarro: PC RG. 27. PAR ARSE 2. Là dove 'l suo fattore il sangue sparse, 15. 74. Come la prima egualità v'apparse, 14. 137. La ove vanno l'anime a lavarsi. PURG. 10. 11. Cominciò 'l duca mio in accostarsi Rigiunse al letto suo, per ricorcarsi, 15. 140. Oltre, quanto potèn gli occhi allungarsi, Ed ecco a poco a poco un fommo farsi, Nè da quello era luogo da cansarsi: 16. 116. Solea valore e cortesia trovarsi, Or può sicuramente iudi passarsi, Di ragionar co' buoni, o d'appressarsi. 20. 14. Le condizion di quaggiù trasmutarsi, Noi andavam co' passi lenti e scarsi; Pietosamente piangere e lagnarsi: 11. Loro a parlar di me: e cominciarsi Poi verso me quanto potevan farsi, Di non uscir, dove non fossero arsi. 17. Lo glorioso esercito, e tornarsi, 26. 32. PAR. 12. Come sotto gli scudi, per salvarsi, 7. 116. In far l'uom sufficiente a rilevarsi, 17. 1. Poi come nel percuoter de' ciocchi arsi Onde gli stolti sogliono agurarsi, 21. 137. Di grado in grado scendere e girarsi, Dintorno a questa vennero, e ferinarsi, Che non potrebbe qui assomigliarsi: 33. 26 Tanto che possa con gli occhi levarsi Ed io, che mai per mio veder non arsi Ti porgo, e prego, che non sieno scarsi: 14. 80. Tanta sua grazia, non ti sarò scarso: sangue mio d'invidia si riarso, Visto m'avresti di livore sparso. PAR. Fu ARTA 12. 122. Nostro volume, ancor troverria carta, Ma non fia da Casal, nè d'Acquasparta, Ch' uno la fugge, e altro la coarta. 4. 71. Ma non sì, ch' io non discernessi in parte, O tu, ch'onori ogni scienza ed arte: Che dal modo degli altri gli diparte? 9. 116. 10. 11. Cosi facevan quivi d'ogni parte, Che tra gli avelli fiamme erano sparte, Dal divino 'ntelletto, e da sua arte: 18. 21. ༡. Tal, non per fuoco, ma per divina arte, 77. Io seppi tutte, 31. 47. Le spalle, 'l petto, e del ventre gran parte, Natura certo, quando lasciò l'arte PUBG. 9. Per tor cotali esecutori a Marte: 1. 122. Pugna col Sole, e per essere in parte, Ambo le mani in su l'erbetta sparte, Oud'io, che fui accorto di su'arte, 4. 80 Che si chiama Equatore in alcun'arte, Per la ragion, che di, quinci si parte, Vedevan lui, verso la calda parte. La mia materia, e però, con più arte, Noi ci appressammo, ed eravamo in parte, Pur com'un fesso, che muro diparte, 8. Che si moveva d'una, e d'altra parte, Qui si convien usare un poco d'arte: Or quinci or quindi al lato, che si parte. 80. L'onor d' Agobbio, e l'onor di quell' arte, Frate, diss' egli, più ridon le carte, 10. 12. L'onore è tutto or suo, e mio in parte. Vedea Timbrèo, vedea Pallade, e Marte A quel che scende, e tanto si diparte, 28. 11. Tutte quante piegavano alla parte, Non però dal lor esser dritto sparte Lasciasser d'operare ogni lor arte: 29. 101. Come li vide, dalla fredda parte, E quai li troverrai nelle sue carte, Giovannimeco, e da lui si diparte. 31. 47. Si udirai, come 'n contraria parte Mai non t'appresentò natura ed arte Rinchiusa fui, e che son terra sparte: 33. 137. Da scrivere, io pur cantere' 'n parte Ma perchè piene son tutte le carte, Non mi lascia più ir lo fren dell'arte. PAR. 1. 128. Molte fiate alla 'ntenzion dell' arte, Così da questo corso si diparte 2. Di piegar, così pinta, in altra parte. 74. Cagion, che tu dimandi, od oltre in parte, Esto pianeta, o sì come comparte Nel suo volume, cangerebbe carte. 6. 101. Oppone, quello e l'altro appropria a parte, Faccian gli Ghibellin faccian lor arte Sempre, chi la giustizia e lui diparte: 8. 128. Alla cera mortal, fa ben su' arte, Quinci adivien, ch' Esaù si diparte, Da si vil padre, che si rende a Marte. 8. Meco la vista dritto a quella parte, El comincia a vagheggiar nell' arte Tanto, che mai da lei l'occhio non parts.. L'opinion corrente in falsa parte, 10. 13. 119. 22. Vie più che 'ndarno da riva si parte, Chi pesca, per lo vero, e non ha l'arte: 71. Jacob isporger la superna parte, Ma per salirla mo nessun diparte Rimasa è giù per danno delle carte. 27. 14. Qual diverrebbe Giove, s'egli e Marte La provedenza, che quivi comparte Silenzio posto avea da ogni parte, 29. 50. Si tosto, come degli Angeli parte L'altra rimase, e cominciò quest' arte Che mai da circuir non si diparte. 31. 128. Nel mezzo s'avvivava; e d'ogni parte Ed a quel mezzo, con le penne sparte, Ciascun distinto è di fulgòre e d'arte; INY. 20. ARTI 86. Ristette co' suoi servi a far su' arti, |