PAR. E non so che, si nel veder vaneggio. 8. 113. Ed io: Non già, perchè impossibil veggio, Ond' egli ancora: Or dî, sarebbe il peggio Sì, rispos' io, e qui ragion non cheggio. 21. 86. Mi leva sovra me tanto, ch' io veggio PAR. Quinci vien l'allegrezza, ond'io fiammeggio, EGHE 24. 26. Che l'immaginar nostro a cotai pieghe, O santa suora mia, che si ne preghe, Da quella bella spera mi disleghe, INF. 16. FUEG. 1. EGHI 29. Rende in dispetto noi e nostri preghi, 53. Donna scese dal Ciel, per li cui preghi, Ma da ch'è tuo voler, che più si spieghi Esser non puote 'l mio, ch'a te si nieghi. 6. 26. Quell' ombre, che pregar pur, ch' altri preghi, cominciai: E' par che tu mi nieghi, PAR. 33. INF. Che decreto del Cielo orazion pieghi: 29. Più ch' ' fo per lo suo, tutti i miei prieghi Perchè ta ogni nube gli disleghi Si che 'l sommo piacer gli si dispieghi. EGI 8. 47. Bontà non è, che sua memoria fregi: Quanti si tengon or lassù gran regi, Di se lasciando orribili dispregi! 14. 68. Dicendo, Quel fu l'un de' sette regi, Dio in disdegno, e poco par, che'l pregi: Sono al suo petto assai debiti fregi. PAR. 6. 41. Al dolor di Lucrezia, in sette regi, 8. 128. Che vostra gente ourata non si sfregia, Uso, e natura si la privilegia, Sola va dritta, e 'l mal cammin dispregia. PAR. 19. 137. Del Barba, e del Fratel, che tanto egregia E quel di Portogallo, e di Norvegia Che male aggiustò 'I couio di Vinegia. INF. 23. 89. PURG. EGIO E s'ei son morti, per qual privilegio, 26. 125. Di grido in grido, pur lui dando pregio, PAR. Nel quale è Cristo abate del collegio, 16. 128. Del gran Barone, il cui nome, e 'l cui pregio Da esso ebbe milizia e privilegio; PAR. 30. INF. Oggi colui, che la fascia col fregio. EGLI 83. Col volto verso il latte, se si svegli EGLIO 14. 101. Del suo figliuolo, e, per celarlo meglio, Dentro dal monte sta dritto un gran veglio, E Roma guarda, si come suo speglio. PAR. 15. 62. Di questa vita miran nello speglio, Ma perchè sacro amore, in che io veglio, Di dolce disiar, s'adempia meglio; 26. 104. Da te la voglia tua, discerno meglio, Perch' io la veggio nel verace speglio E nulla face lui di sè pareglio. INF. 1. 3. EGNA 122. Anima fia, a ciò di me più degna: Ed io, che riguardai, vidi una insegna Che d'ogni posa mi pareva indegna: 26. 68. Fin che la fiamma cornuta qua vegna. Ed egli a me: La tua preghiera è degna 33. 113. Si ch' i' sfoghi 'l dolor, che 'l cuor m'impregna, Perch' io a lui, Se vuoi ch'i' ti sovvegna, Al fondo della ghiaccia ir mi convegna. PURG. 22. 13. 98. Che non senza virtù, che dal Ciel vegna, PAR. 12. 13. 38. Costò a riarmar, dietro alla 'nsegna Quando lo 'mperador, che sempre regna, 14. 140. Dal bosco: fa, che diretro a me vegne: E sopra loro ogni vapor si spegne. PUBG. 29. 152. Un tuon s'udi: e quelle genti degne Fermandos' ivi, con le prime insegne 77. EGNI Ed io a lui: Ancor vo'che m'insegni, 80. O santo petto, che per tua la tegni: 20. Ben vedrai, che co' buon convien, ch' e' regni. 80. Poi, diventando l'un di questi segni, EGNO 86. El savio mio maestro fece segno Allor chiusero un poco il gran disdegno, Che si ardito entrò per questo regno. 86. E volsimi al maestro, e quei fe' segno, 10. Ahi quanto mi parea pien di disdegno! L'aperse, che non v'ebbe alcun ritegno. 59. Carcere vai; per altezza d'ingegno, Ed io a lui: Da me stesso non vegno: Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno. 13. 71. Credendo, col morir, fuggir disdegno, Per le nuove radici d'esto legno 17. 22. Al mio signor, che fu d'onor si degno: 56. Ch'avea certo colore, e certo segno, E com'io riguardando tra lor vegno, Che di lione avea faccia e contegno. 17. Per veder della bolgia ogni contegno, Come i delfini, quando fanno segno Che s'argomentin di campar lor legno. 32. 131. Le tempie a Menalippo, per disdegno, O tu, che mostri, per si bestial segno, Dimmi perchè, diss' io, per tal convegno, 34. 26. Pensa oramai per te, s' hai fior d'ingegno, Lo 'mperador del doloroso regno PURG. 1. 5. 7. 2. 17. E più con un gigante i' mi convegno, Omai, la navicella del mio ingegno, Vegna ver noi la pace del tuo regno, S'ella non vien, con tutto nostro 'ngegno. 14. 29. Si sdebitò così: Non so; ma degno Che dal principio suo, dov'è sì pregno Che 'n pochi luoghi passa oltra quel segno: 18. 38. Sempr' esser buona: ma non ciascun segno Le tue parole, e 'l mio seguace ingegno, Ma ciò m'ha fatto di dubbiar più pregno: 74. Ma perchè veggi me' ciò, ch'i' diseguo, Già era ' Mondo tutto quanto pregno Per li messaggi dell'eterno regno: 20. Volgesi schiera, e sè gira col segno, Quella milizia del celeste regno, 22. 32. PAR. I. Pria che piegasse 'I carro il primo legno. 23. Tanto, che l'ombra del beato regno 4. 38. Sia questa spera lor, ma per far segno 6. 32. Si muove contra sacrosanto segno, Di Pietro in alto mar, per dritto segno: 13. 68. Non sta d'un modo, e però sotto l segno Ond' egli avvien, ch'un medesimo leguo, E voi nascete con diverso ingegno . 14. 101. Marte quei raggi il venerabil segno, Qui vince la memoria mia lo 'ngegno; Si ch'io non so trovare esemplo degno. 19. 101. Dello Spirito santo ancor nel segno, Esso ricominciò: A questo regno Ne pria, nè poi, che 'l si chiavasse al legno. 22. 110. Nel fuoco il dito, in quanto io vidi'l segno, O gloriose stelle, o lume pregno Tutto (qual che si sia) il mio ingegno: 26. 113. E la propria cagion del gran disdegno, Or, figliuol mio, non il gustar del legno Ma solamente il trapassar del segno. 31. 23. Per l'universo, secondo ch'è degno, Questo sicuro e gaudioso regno INF. Viso ed amore avea tutto ad un segno. EGO 26. 65. Parlar, diss'io, maestro, assai ten prego, TURG. 50. Così rispose; e soggiunse: Io ti prego, Dentro a un dubbio, s'i' non me ne spiego. 25. 29. Ecco qui Stazio: ed io lui chiamo e prego, |