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tempi da lui vissuti. Di questo criterio cronologico abusò il Troya si pe' fatti e sì pe' luoghi, nel poema accennati; e tale abuso, che in alcun' altra di queste Note dantesche1 io cbbi occasione di accennare, parve giustamente al Tommaseo 2 disdicevole al sano concetto che dobbiamo avere della libertà e dignità dell'artista e de' diritti suoi sull'opera propria. Onde, ripeto, io non correrei a dire che propriamente que' canti XXIII e XXIV s'abbiano a credere scritti in sull' avvicinarsi d'Arrigo vendicatore a Firenze; ma quelle due terzine, sì; o sia che allora veramente i canti intieri scrivesse, o che per innestarvele e' riponesse in essi la mano. Perchè a ogni modo sento in quelle la profezia d'un fatto speciale e determinato; e i termini di tempo di cotesta profezia mi conducono o alla venuta d'Arrigo contro Firenze nell' estate del 12, o, se mai ad altro, alla rotta di Montecatini nell'agosto del 1315. Ma se l'accenno a questa, come lutto di madri e di spose fiorentine, potrebbe, per tale rispetto, parer più probabile lì dove di gastigo di donne si parla, 3 mi fa tuttavia preferire l'allusione alle vendette imperiali ciò che l'idea di queste ha in sè di più universale ed ampio e, per Dante, di provvidenziale. Per tal modo quel carico d'ira divina che Forese più di dodici anni innanzi avea veduto, quasi assumendo l'ufficio de' profeti biblici, apparecchiarsi nelle sfere celesti, Dino annunziava agli « iniqui citta<< dini » essere per piombare su di loro. Chè se e storico e poeta erano riserbati ad un medesimo disinganno, la dolorosa smentita, che le loro parole ricevetter da' fatti, pare a me che, invece di scemarne la bellezza artistica e la storica importanza, le renda anzi più solenni e più tragiche.

1 XII, pag. 582.

2 Commento alla D. C.; Milano, 1865; II, 686.

3 Cosi nel Petrarca, Canzone O aspettata in ciel: « E vedrai nella morte << de' mariti Tutte vestite a brun le donne Perse, E tinto in rosso il mar di Sa<< lamina. >>

FINE DELL'APPENDICE AL COMMENTO

INDICE

DEI

NOMI CONTENUTI NELLA CRONICA

Abati. Famiglia ghibellina; fra i condannati da Carlo di Valois; pag. 220. ser Neri, Priore di San Piero Scheraggio; d'accordo coi capi di Parte Nera, appicca il fuoco alla città; p. 287, 289. Acciaiuoli. Guelfi Neri; di quelli a' quali rimane la signoria della città, dopo la cacciata de' Bianchi; p. 223.

-m. Niccola. Sue frodi, e sua condanna, p. 80, 81. Nominato fra i Giudici cooperatori alla rovina della città, p. 238. Acquasparta (d') m. frate Matteo, Cardinale

portuense. Paciaro pontificio, p. 95, 96, 98, 99, 100.

Adimari. Famiglia guelfa; ha aderenti a Corso Donati contro Rosso della Tosa; p. 261. Il Corso degli Adimari, p. 236, 290. Baldinaccio. Confinato, p. 98. Fra gli esiliati da Carlo di Valois, p. 220. Nominato come Guelfo, p. 210. Uno de' capi de fuorusciti, fatti venire in Firenze per la pace dal Cardinale da Prato, p. 283. -m. Buonaccorso. Dȧ per moglie a suo figlio m. Forese una de' conti Guidi, p. 19. Bernardo di m. Manfredi. De' Signori in aprile-giugno 1289, p. 34. Compagno de' Cerchi, e di loro parte, p. 106.

-

m. Bindo. Egli e i suoi restano fedeli ai Priori di Parte Bianca, p. 193. -m. Bindello. Parteggia pe'Donati, p. 107. Boccaccio. Partecipa all' incendio di Firenze, p. 290. Egli ei figliuoli uccidono Gherardo Bordoni, p. 336.

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-

Corso di m. Forese. Fra gli esiliati da Carlo di Valois, p. 220.

n. Forese. Sposa una figliuola del conte Guido Novello, p. 19.

m. Gherardo Sgrana. Parteggia pe'Donati, p. 107.

n. Goccia. Ha discordia coi consorti; parteggia pei Cerchi; p. 106. Egli e i suoi restano fedeli ai Priori di Parte Bianca, p. 193. Sottratto, insieme col figliuolo, alle ricerche di Carlo di Valois, p. 214. Sono condannati, p. 214-215, 220. Nerlo di m. Goccia. Preso in guerra dai Neri, é decapitato, p. 238, 239.

Adimari m. Talano. Reduce, co' suoi, dalla battaglia di Campaldino, p. 43.

-m. Tedice. Istigatore di Gherardo Bordoni contro altri Adimari, p. 336.

Agli. Guelfi Neri; di quelli a' quali rimane la signoria della città dopo la cacciata de' Bianchi, p. 223. Difendono i Cavalcanti, p. 420.

Aglioni Aglione di Giova. Fa fortificare
la Porta di S. Brancazio, p. 186.
Agnolo di m. Guglielmuccio o Guglielmi-
No.- V. PAZZI.

Agobbio Gubbio] (d') m. Cante.
GABRIELLI.

V.

Aguglioni o D'Aguglione m. Baldo. Uno dei compilatori degli Ordinamenti di Giustizia, p. 51. Uno dei congiurati contro Giano della Bella, nell' adunanza in Ognissanti per fare le leggi, p. 63. Sua frode, fuga e condanna, p. 80-81. Fa lega coi Neri, p. 209. Nominato fra i Giudici cooperatori alla rovina della città, p. 238.

Alagna Anagni], p. 252, 251. Albano Cardinale d'). Uno dei cardinali mandati da Clemente V ad Arrigo VII; è mediatore per la resa di Brescia; p. 380. Muore in Lucca, p. 396. Alberti (Ristori) Alberto. Figliuolo di m. Donato; preso in guerra da' Neri, e ricomperato; p. 230.

m. Donato di m. Alberto. Uno dei compilatori degli Ordinamenti di Giustizia, p. 51. Parteggia pe' Cerchi, p. 87. Uno degl' imbasciadori a Carlo di Valois, p. 149. Rimproverato; sua arroganza; si nasconde; p. 204-205. Fra gli esiliati da Carlo di Valois, p. 220. Ricompera dai Neri il figliuolo prigione, p. 230. E preso in guerra da' Neri, condotto a Firenze, esaminato, torturato, decapitato, p. 238-239. Sulle vicende della sua vita, p. 210.

- del Giudice) Alberto di m. Iacopo. Uno dei congiurati contro Giano della Bella, nell' adunanza in Ognissanti per fare le leggi, p. 63. Parla in Consiglio, p. 162.

Albizzi Ricco di ser Compagno. De' Signori, l'8 novembre 1301, p. 196. Aldobrandini. Guelfi Neri; di quelli a'quali rimane la signoria della città, dopo la cacciata de' Bianchi; p. 223.

Alfani Vermiglio di Iacopo. De' Signori, il 15 ottobre 1301, p. 140.

Alighieri Dante. Fra gli esiliati da Carlo di Valois, mentre era imbasciadore a Roma, p. 220-221.

Altoviti. Guelfi Neri; di quelli a' quali rimane la signoria della città, dopo la cacciata de' Bianchi; p. 223.

-m. Palmieri di m. Ujo. Uno dei congiurati contro Giano della Bella, nell'adunanza in Ognissanti per fare le leggi, p. 63. De' Signori, in aprile-giugno 1301; rimprovera alcuni convenuti al Consiglio di S. Trinita; p. 113.

Amati m. Stiatta. V. CANCELLIERI. - (Sovramonte degli) di Cremona. Emulo dei Cavalcabo, partecipa con essi alla rivolta di Cremona contro Arrigo VII, p. 369. Fatto prigioniero da Arrigo, p. 371-372.

Amieri. Loro pacificazione coi Gherardini, p. 273 (pero cfr. not. 16). Ammirato (dell') m. Baldo. Suo scaltrimento e violenza, p. 70.

Amuniti. Popolani grassi; parteggiano pe' Cerchi; p. 108. Fra gli esiliati da Carlo di Valois, p. 221.

Ancisa (dalla) ser Petracco di ser Paren30. Fra gli esiliati da Carlo di Valois, p. 221-222. Uno de' Sindachi per la pace trattata dal Cardinale da Prato, p. 272. Angelotti o Angiolotti (Marsili ). Guelfi Bianchi; fra gli esiliati da Carlo di Valois, p. 221.

Baldone. Presta ai Priori di che pagare i fanti, che egli poi ritiene a guardia della casa sua, p. 211.

Angiolieri. Popolani grassi; parteggiano pe' Cerchi; p. 108.

Lapo del Pace. De' Signori, il 15 ottobre 1301, p. 140. Angiolini Segna (Boninsegna d'Angiolino

de' Machiavelli). Chiamato a consiglio nella cappella di S. Bernardo, p. 170. Anselmi Palla. De' Guelfi Neri; uno di quelli a' quali rimane la signoria della città, dopo la cacciata de' Bianchi; p. 223. Aquileia, p. 314.

Ardinghelli Veri di m. Iacopo. De' Signori, I' 8 novembre 1301, p. 196. Arezzo. Sua distanza da Firenze, p. 9. Pacificazione di Guelfi e Ghibellini; riforma popolare di quel Comune; rivolta de' nobili; p. 28. Origine della guerra d'Arezzo, p. 28-30. Gli Aretini si apparecchiano alla guerra; non acconsentono al loro Vescovo di accordarsi co' Fiorentini; p. 31-35. Sono sconfitti in Campaldino, p. 38-11, 97, 210. I Fiorentini prendono castella del contado aretino, e pongono campo alla città, p. 41-15. Intrighi di Gian di Celona in Arezzo contro i Fiorentini, p. 73-76. Gli Aretini sono amici de' Cerchi, p. 93. Vi sono male accolti da Uguccione dalla Faggiuola i Bianchi, p. 228. Gli Aretini racquistano Castiglione e Monte San Savino; guastano Laterina; p. 215. Loro cavalcata con Bianchi e Ghibellini, p. 216. Vi succe

dono ad Uguccione nella signoria Federigo da Montefeltro e Ciapettino Ubertini, p. 247-218. Raunata in Arezzo di Bianchi e Ghibellini; gli Aretini cavalcano su Laterina; p. 255-257. Parteci

pazione degli Aretini all' impresa della Lastra, p. 295, 301, 302. Falsa voce intorno alla presa di quella città, p. 301. Vi viene e vi soggiorna il cardinale Napoleone Orsini; vi raduna Bianchi e Ghibellini; movimenti de' Neri verso Arezzo; p. 321-322. Imbasciadori de' Neri al Cardinale in Arezzo, p. 321-327. Battifolle fatto dai Fiorentini presso Arezzo, p. 406. Arno. Fiume, p. 8, 190, 419. V. PONTE A S. TRINITA PONTE VECCHIO; VALDARNO. Arrighi Arriguccio di Lapo. Uno dei congiurati contro Giano della Bella, nell'adunanza in Ognissanti per fare le leggi, p. 63.

- Lapo. Suoi figliuoli, fra gli esiliati da Carlo di Valois, p. 221. Arrigo VII (Arrigo conte di Luzinborgo)

Lussemburgo. Sua elezione a Re di Germania e Imperatore, p. 350-352. Sua discesa in Italia, p. 353-351. È in Asti, p. 351. S'incammina verso Milano, p. 355-359. Suo ingresso, coronazione insieme con la moglie, e corte, in Milano, p. 359-363. Suoi provvedimenti sulle discordie civili di Milano; tumulto; sna partenza; p. 361-368. Gli si ribella Cremona, ed egli vi cavalca, e la sottomette, p. 368-372. Gli si ribella Brescia, p. 372-374. Assedia Brescia, e l'ha a patti, p. 375-381. Va a Pavia, p. 381. A Genova; ed ivi gli muore la moglie; p. 382-381. Ribellioni a lui di Parma e di Cremona, procurate dai Fiorentini, p. 381-387. E mala disposizione di altre città di Lombardia, p. 387-388. Pratiche contro Arrigo de' Fiorentini col cardinal Pelagru, il quale poi si reca presso di lui, p. 396. Castello da lui dato al vescovo di Liège, p. 397. Lega guelfa contro di lui, p. 399. Portamenti delle città toscane verso di lui; suoi imbasciadori in Toscana; p. 100-101, 405-106. Suoi disegni circa il venire in Toscana, p. 402. Da Genova va a Pisa, p. 403-405. Scoperta inimicizia de' Fiorentini contro di lui, p. 406-107. Da Pisa va a Roma, p. 407-110. Suo motto su Roberto re di Napoli, p. 410. Sua coronazione in Roma, p. 410-111. Sua venuta e sua giustizia, minacciate dall'Autore ai Fiorentini, p. 423.

Arrigucci. La moglie di uno degli Arrigucci, prigioniero con m. Monfiorito, li fa fuggire, p. 82. Asti, p. 354.

Attaviani Manno. De' Guelfi Neri; uno di quelli a' quali rimane la signoria della città, dopo la cacciata de Bianchi; p. 223.

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Bardi. Famiglia guelfa; i più di essi parteggiano pe' Cerchi; p. 107. Loro pratiche coi Mozzi, p. 183. Di quelli a' quali rimane la signoria della città, dopo la cacciata de' Bianchi, p. 223. Partigiani di Corso Donati contro Rosso della Tosa, p. 264. Non si muovono in favore di Corso, p. 335.

— ( de') Bardellino. È con la brigata de' Donati nella zuffa del calendimaggio, p. 103.

— (de') Bartolo di m. Iacopo. Uno dei tre cittadini eletti capi delle Arti, nella riforma popolare del 1282, p. 24. Induce i Donati a ubbidire, p. 99. Sua parte nel Consiglio di S. Trinita, p. 112.

- (de') Cecchino. Insegue Guido Cavalcanti, p. 92.

- (de') 'm. Simone. Sua partecipazione alla congiura de' Donati, e sua condanna, p. 114-115.

Bartolomeo (frate). Messo segreto de' Fiorentini al Papa e ai Cardinali, p. 390. Battifolle (da) conte. — V. GUIDI (conti). Beccanugi Ammannato di Rota. De' Si

gnori 18 novembre 1301, p. 196. Rimproverato dall'Autore, p. 204. Beccheria (di). Famiglia ghibellina di Pavia; in discordia coi Langosco guelfi; p. 381.

-m. Manfredi. Alla corte di Arrigo VII in Milano, p. 363.

Bella (della) Giano. Si fa capo del popolo contro i Grandi, p. 46. E de' Signori il 15 febbraio 1293; Ordinamenti di Giustizia; p. 47-50. Suo ardire contro i Grandi, p. 56. Questi congiurano in più modi contro di lui, p. 57-66. In Ognissanti, con l'Autore e con altri, a riformare le leggi, p. 60-63. Nel tumulto contro il Potestà, il popolo si rivolta contro a Giano, p. 69. Parte da Firenze, ed è condannato, egli e i suoi, p. 71-72. Accuse e persecuzioni contro lui e i suoi, p. 77-78. I seguaci di Giano parteggiano pe'Cerchi, p. 106. Suo rettorato di Pistoia, p. 77, 119.

Taldo. Cominciatore del tumulto contro il Potestà Gian di Lucino, p. 69. Benedetto XI. Eletto pontefice; suoi primi atti; p. 260. Fa cardinali; e uno d'essi, Niccolo da Prato, manda Legato e paciaro in Toscana; p. 260-261. Vanno a lui in Perugia i capi di parte Nera a scolparsi, p. 292-291. Sua morte, p. 291. Benedetto (frate). Suo consiglio alla Signoria, p. 174.

Benivieni Ugolino. Due suoi figliuoli, mer

catanti in Francia, vengono a parole con un Galigai; e un d'essi è ucciso; p. 53. Bergamo. -V. BUGNI (DE). Bianchi e Neri. Origine di queste parti in Pistoia, p. 117-118; e poi in Firenze, p. 221 (ma cfr. not. 2). I Neri di Firenze (parte donatesca) ottengono il favore di papa Bonifazio e la venuta di Carlo di Valois a danno de' Bianchi (parte cerchiesca), p. 132-133. Ambascerie de'Neri e de' Bianchi a Carlo in Bologna, p. 133-134. Ambasceria de' Bianchi a papa Bonifazio, p. 137-139, 161 segg., 221. Signoria Bianca del 15 ottobre 1301; contegno de' Neri verso di essa; p. 139, 144. I Neri traggono Carlo di Valois a Fi

renze, p. 144. Loro macchinazioni, p. 168-169. Ordinamento di Parte Nera, p. 169-170. Consiglio di Bianchi e di Neri nella cappella di S. Bernardo pel rinnovamento della Signoria, p. 171-172. Minacce de' Neri; sgomento de' Bianchi; p. 175-177. Prime violenze de' Neri, p. 177 segg. Difesa de' Bianchi, p. 182 segg., 190. Parzialità di Carlo di Valois tra Bianchi e Neri, p. 192. Caduta de' Bianchi, p. 193-195. Spadroneggiare de'Neri, p. 196 segg., 222-223. Bianchi e discendenti di Ghibellini si fanno Neri, p. 208209, 163. Proscrizione de' Bianchi, p. 212222. Persecuzione de' Neri contro i Bianchi, p. 227, 398. I Bianchi esuli; e loro sventure che li accomunano co Ghibellini; p. 228 segg., 398. Neri e Bianchi fiorentini in Romagna, p. 241-245. Cavalcate de Bianchi, p. 215-247, 271. Discordie fra i Neri, p. 218-251, 262 segg., 280. Morte di papa Bonifazio; come sentita da' Bianchi e da' Neri; p. 255. Altre cavalcate di Bianchi e di Neri, p. 255257. I Bianchi e i Ghibellini lieti dell'elezione di papa Benedetto XI, p. 261. Pacificazione tentata dal Cardinale da Prato, p. 270 segg., 282-285. Incendio appiccato da' Neri, p. 286 segg. Andata de capi di Parte Nera a Perugia a papa Benedetto, p. 292-294. Tentativo de Bianchi e Ghibellini su Firenze, p. 291-303. I Neri assediano e prendono Pistoia, p. 306-317. Opposizione e destreggiamenti dei Neri verso il Cardinale Orsini, p. 320-326. Nuova discordia tra i Neri; e morte di Corso Donati; p. 327 segg. Intrighi de' Neri per la elezione di nuovo vescovo, p. 345. Capi de' Neri, e loro trista fine, p. 412 segg. -V. CANCELLIERI; CERCHI; DONATI; GUELFI E GHI

BELLINI.

Bibbiena, p. 34, 35, 38, 45. Biccicocco. -V. DONATI Biliotti ser Matteo. Notaio, nell'adunanza di Ognissanti sul fare le leggi, p. 63. Biondo (del) Lapo. Egli e i figliuoli, fra gli esiliati da Carlo di Valois, p. 221. Bisdomini | Visdomini . Guelfi Neri; di quelli a'quali resta la signoria della città, dopo la cacciata dei Bianchi; p. 223. Bisenzio. Fiume, p. 280.

Biserno (da) Muccio. Agli stipendi del Co

inune adoperato nella perquisizione de' Bianchi; p. 215.

Bogolesi (Fifanti). Due di questa famiglia, impiccati da' Neri, p. 230. Bologna. Sua distanza da Firenze, p. 9, 10. Alleata di Firenze nella guerra d'Arezzo, p. 31, 36. Vi passa Carlo di Valois, p. 133. Suoi ambasciatori a papa Bonifazio, p. 137-138 (cfr. not. 12 segg.). Tolosato degli Uberti in Bologna, p. 232. Tentativo de' Neri, e resistenza de' Bianchi, in Bologna, p. 241-243. I Bolognesi fanno lega co' Bianchi, p. 211-245. Partecipazione dei Bolognesi all' impresa della Lastra, p. 295, 301, 302. Non aiuta Pistoia assediata, p. 307. Residenza del cardinale Orsini, p. 317. Si rivolta a Parte Nera; caccia l'Orsini; p. 320-321. Legato pontificio in Bologna per la guerra di Ferrara; partecipazione de' Bolognesi ad essa; p. 391-392. Collegata con

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