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Proprietà degli Editori.

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CONTENENTE IL TESTO DELLA CRONICA RIVEDUTO SUI MANOSCRITTI
E COMMENTATO.

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Mary Agood fund

TIP. E LIT. CARNESECCHI, PIAZZA D'ARNO.

DEL TESTO DELLA CRONICA

NELLA PRESENTE EDIZIONE.

La presente edizione della Cronica di Dino Compagni è stata condotta su venti codici, de' quali do qui appresso la descrizione; te. nute a riscontro, fra le molte stampe, le quattro, i cui editori ebbero ricorso a codici. Queste sono:

l'edizione di L. A. Muratori (nel tomo IX dei Rerum italicarum Scriptores; Mediolani, 1726; col. 463-536), la quale nel mio Commento è indicata con la sigla MT;

l'edizione di D. M. Manni (Firenze, 1728), indicata con la sigla MN;

l'edizione di G. Tortoli (Firenze, 1858, nella Collezione diamante di G. Barbèra), indicata con la lettera T;

e la ristampa che senz'alcun nome fu fatta di quest'ultima, quattro anni appresso, nella medesima Collezione diamante di G. Barbèra (Firenze, 1862), che indico con la lettera B.

Le lettere dell' alfabeto, dall' A all' U, indicheranno, nel modo che sono per divisare, i venti codici nel Commento: in esso la parte che si riferisce alla critica del testo è rinchiusa fra parentesi quadre [ ]

La storia de' codici, come altresi quella delle edizioni che ha avute la Cronica, è da me narrata distesamente ne' capitoli XVIII e XIX del mio libro. Qui non ha luogo se non la parte bibliografica e paleografica.

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A (sec. XVI). R. BIBLIOTECA Nazionale di Firenze. Codice cartaceo, in 4o, di 233 millimetri d'altezza e 170 di larghezza; fra i magliabechiani II, VIII, 39; uno degli illustrati dal bibliotecario Vin

cenzio Follini. È legato in asse e mezza pelle. E miscellaneo, e si compone di carte 130, numerate fino alla carta 84 (cioè fino a tutta la Cronica) dall' arcidiacono Luigi Strozzi, dalla 85 in giù di mano moderna. Contiene:

La Vita di Dante scritta da Leonardo Bruni Aretino (c. 1-10); La Vita del Petrarca scritta dal medesimo (c. 10'-15); Sonetto di m. Coluccio Salutati, «Se vuoi star sano, hosserva >> questa norma » (c. 15');

Cronacha di Dino Chompagni delle chose ochorrenti ne' tempi suoi (c. 16-82');

Il terzo libro della Cronacha di Domenico di Lo Buoninsegni ritratta da più scrittori (c. 84-109);

Scrittura che comincia: « Conciosia cosa che come per lo di si » chogniosce sopra la terra le cosse create.... », e che il Follini intitola: Arte della memoria, espressa per mezzo della struttura di un casamento (c. 115-127);

Art de memoyre de Nicolas Alamant (c. 128-130).

Da c. 1 sino a c. 109 è scritto di mano di Noferi Busini, come lo prova fuor d'ogni dubbio il confronto con due lettere autografe di esso dell'anno 1526 che si conservano nell' Archivio di Stato (cfr. Dino Compagni e la sua Cronica, cap. XVIII): da c. 115 in giù è d'altra mano, anch'essa però de' primi del secolo XVI, se non anzi del Quattrocento cadente. Ed anche la carta, da c. 113 in giù, è di qualità diversa. La data precisa del manoscritto è segnata a c. 1, innanzi alla Vita di Dante, così: «† yhs M D XIIIJ »; e a c. 84, innanzi al Terzo Libro del Boninsegni, così: «† yhs м D xiiij ».

A c. 16: «Cronacha di Dino Chompagni delle chose ochorrenti » ne' tempi suoi. Le ricordanze.... Cominca il primo Libro. Quando » io.... » A c. 34: « Secondo Libro della Chronacha di Dino Chompa»gni. » A c. 54: « Terzo Libro della Chronacha di Dino Chompagni » de tempi suoi. » A c. 82t, in fine della Cronica: « Finis. 1323. Mori » Dino Chompagni addi xxvi di febraio 1323 et è sepulto in Santa Tri»nita. Ee ritt.a (ritratta) questa della sua stanpa. »

Appartenne a Giovanni Mazzuoli detto lo Stradino, donatogli dallo stesso Noferi Busini: di che leggesi ricordo, per mano dello Stradino, in un pezzetto di vecchia pergamena, anteriormente scritta (pare, di cose giuridiche) del secolo XIII, e con la quale probabilmente fu coperto il codice a' tempi del Busini e dello Stradino. Il qual ricordo dice così: « Questo libro è di me Giovanni di Domenico Mazzuoli detto lo Stra» dino. Donommelo Noferi Busini. Della Vita di Dante, quella del Pe

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