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PREFAZIONE

Tutti sanno che dopo la morte del profeta di Nazareth, i seguaci formarono una numerosa corporazione con statuti per il libero e regolare scambio delle loro idee, con intendi. mento di farne propaganda nel modo più ef ficace, punto preocupandosi delle dottrine preesistenti di quelli che non appartenevano alla loro setta.

Questa crescente accolta di cristiani non turbò, anzi non entrò per nulla nel decrescere dello scibile, ma lo scindersi successivo della prima idea in altre più o meno varie, fu causa di formazione di molte sette diverse in seno al cristianesimo primitivo, le quali appoggiando le loro ragioni sulla decadenza assoluta

dei costumi del mondo pagano, terminarono col fare trionfare deffinitivamente in tutto il popolo l'Evangelo degli apostoli di Cristo, inaridendo così con le sue dottrine tutte le fonti del sapere, coll' annientare l'ammirazione della natura e del sublime, con l'apoteosi delle miserie e delle brutture umane.

Queste sette religiose si appoggiavano esclusivamente sul popolo, cioè sul fanatismo, e la più superba ignoranza, perciò il risultato del nuovo pensiero puramente ascetico, fu la negazione d'ogni sentimento artistico, che inciampò così il progresso del pensiero, arrestando improvvisamente la produzione letteraria per favorire l'estendersi della più nera ortodossia.

I primi cristiani, al contrario dei neo cattolici, abborrivano dal ritrarre le sembianze dei loro dei, ma dopo si sentì il bisogno di rammentare alle successive generazioni le sembianze del salvatore e della sua famiglia, ma non trovarono in seno a tanta ignoranza chi

potesse prendersi degnamente tale incarico, si ricorse ad artisti pagani i quali foggiarono i nuovi dei a similitudine dei loro, producendo baroccamente e rovinando il già fatto.

Però questa novità creata dal solo interesse cristiano e non dal bisogno di sviluppo artistico, ebbe i suoi frutti, finchè Costantino colla sua potente illuminata volontà, fra tanti errori, ebbe l'avventurato pensiero di aiutare efficacemente lo sviluppo della pittura, facendo ammirare alle assopite intelligenze le opere dell'arte classica.

Si ebbe cosí un risveglio, spentɔ ben presto dalle invasioni straniere, le quali distrus-sero quel poco già fatto, finchè dopo le conquiste di Belisario e di Narsete l'arte fu nulla, decadendo completamente al nono secolo.

Nel primo secolo del secondo milennio, il pensiero umano comminciò a spaziare liberamente nel vasto campo incolto del cristianesimo, e unitamente al pensiero s'innalzò anche la produzione artistica, aiutata dai prin

cipi Normanni che nell' Italia meridionale ebbero il merito d' incoraggiare e proteggere le lettere e le arti, dando, appresso la conquista della Sicilia, nuovo impulso alla produzione.

È inutile fermarsi un istante ad indagare

quale potè essere il principio e lo sviluppo della scultura, poichè questa non potè albergare là dove la pittura era ancora in embrione, e questo sarà facile comprendersi, notando, come in tutti i paesi artistici essa fece seguito sempre alla pittura, perciò non doveva essere. che dopo questa, che la scultura avrebbe preso un posto degno di sè nella storia dell' Arte medioevale.

L'Architettura progredisce quasi di pari passo con la pittura, sembra a prima vista un paradosso, ma considerando successivamente il lavoro filosofico, è ovvio potersi fare un giusto criterio di questo risultato.

Nei primi secoli del cristianesimo il pen siero, ceme dissi, annientò il mondo e l'umanità, per non curarsi che della vita eterna, le

persecuzioni obbligarono i fedeli a sfuggire Tira di Roma nelle catacombe, e la giù in quei sotterranei l'immaginazione rimase fiaccata, come rimasero curvati i corpi, l'idea del grandioso svanì, per dar luogo alla preghiera ed alla paura, quelle stalagmiti viventi, furono la vera l'unica manifestazione dell' infiltrazione evangelica nei piani coltivati del pensiero, e l'arte non penetrò mai in quelle tenebre.

A poco a poco cessarono le persecuzioni, i fedeli respirarono aure più miti, il pensiero si innalzò, le nuove idee lo spinsero a mirare in alto, col progredire dell' immaginazione, crebbe in pittura come in architettura la forza di concezione; quelle catacombe non bastarono più alla idea fortemente irrompente, si eres sero i templi, quegli informi sgorbi rappresentanti Gesù la Vergine, privi di sentimento furono trovati impossibili, e come la mente dei cristiani che sollevavasi liberamente, creò un' altezza maggiore nelle Chiese, così i pit

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