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LA VITA NUOVA

Prima di cominciare la ricerca del concetto della Libertà, nell'opera di Dante, che credesi la prima manifestazione del suo genio, riassumeremo in breve quanto abbiamo esposto precedentemente.

Si è dimostrato che il cattolicismo, coi suoi dogmi, con la teologia, disputò accanitamente il libero avanzarsi, ed il progressivo svolgimento della scienza nelle menti umane; possiamo dunque concludere a questo riguardo, non poter essere personificata nella giovinetta dei trecentisti, la Teologia, poichè il carattere di quel secolo, e meglio della sua seconda metà, è eminentemente progressista in tutto, per la qual cosa, certamente non poterono gli scrittori prendere a modello e magnificare la teologia, che non è mai stata una scienza, e tanto meno poi l'elaborazione della ragione sino alla fede, come vorrebbe

l'abate Michaud. Bisognerebbe ammettere con Origene, che la Teologia, fosse la rivelazione, ossia che la Filosofia, prima di nascere, avesse bisogno della rivelazione, Teologia; cosa contraria alla storicità ed evidenza dei fatti, poichè in Grecia, come si disse, la Filosofia è stata assolutamente indipendente. La teologia non rappresenta che la cristallizzazione del pensiero.

Nemmeno la Filosofia è l'oggetto de' poeti, poichè Dante stesso, la personifica in una altra donna. Perciò a trovare il vero significato della giovinetta di Dante, di Cino, di Lapo e del Cavalcanti, studieremo la Vita Nuova, comparando questa alle varie produzioni dei poeti suddetti.

In questo studio ci serviremo unicamente, per Dante, della Vita Nuova, poichè per una sana dimostrazione, anche in cose letterarie, non è logico servirsi di principii ancora da esporre, come sarebbe se ci servissimo del Convito, e della Divina Commedia. Assodiamo prima il concetto della Vita Nuova, dopo si potrà poi applicarlo alle altre opere.

La parte democratica, rappresentata in Firenze dalle Arti maggiori e delle arti minori, cominciò a prevalere nel 1266, e si mantenne, fino a che il popolo s' intromise assolutamente nel governo, dopo la battaglia di Campaldino e precisamente nel 1290.

I traviamenti di questa fazione si possono riassumere nella graduale perdita, che fece Firenze, della libertà fino al 1300, e della cacciata di Giano della Bella, l'unico propugnatore della libertà diretta dalla cittadinanza colta.

Questi avvenimenti non poterono passare inosservati dai poeti di quell'epoca, che seguivano arditamente, passo per passo, le vicende politiche di Firenze, e furono addolorati nel vedere lo strazio che doveva subire la libertà della patria, la cui direzione era caduta nelle mani del popolo ignorante.

Dante colpito nelle sue più care aspirazioni, non potè rimanere indifferente a tanta jattura e fu nel decennio certamente dal 1290 al 1300 che dovette comporre la Vita Nuova, ed indirizzarla ai suoi amici poeti, e amanti come lui della libertà.

Che le donne cantate da questi poeti siano veramente esistite, non staremo a discuterlo, poichè è difficile ed inutile precisarlo, discuteremo invece il vero significato che i diversi poeti hanno dato al loro ideale femminino, per coprire i rimpianti politici e le loro aspirazioni.

Dante che sentiva, in modo eminentemente aristocratico, l'arte del suo tempo, ebbe ad esultare per l'avvenimento al governo delle Arti, come ebbe a dolersene quando questo governo cominciò ad essere soprafatto dall'ignoranza; e

la Vita Nuova la consideriamo, e lo dimostreremo, una aspirazione a quella forma di governo, che, per lui, rappresentava la vera libertà.

In quel tempo, in cui era ben difficile potere esprimere liberamente le proprie opinioni, i poeti adottarono nelle poesie, la maniera amorosa, per cantare le aspirazioni. Questo principio viene confermato anche dal Todeschini, caldo sostenitore della storicità della Beatrice, quando ci dice che <«<le passioni politiche esistenti, impedivano a Dante di mettere fuori le sue sentenze. »

Ed ora cominciamo il nostro studio...

In quella parte del libro della mia memoria dinanzi alla quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale dice:

INCIPIT VITA NOVA

Le prime parole vengono a confermare come questa opera sia stata scritta dopo agli avvenimenti che vi sono esposti; altrimenti pensando, non ci sarebbe stata ragione di dire: In quella parte del libro della mia memoria.

Per Vita Nuova poi intendiamo la vita politica di Firenze. Infatti fino dal 1266 una nuova costituzione reggeva la città, avvalorata dopo

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