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Quello però ci ha lasciato lagrimevole eredità di odii, di vizii, di servitù. In esso germogliarono i primi semi della sacrilega irriverenza verso la Chiesa: in esso i costumi pubblici ed i privati perdettero la nativa ingenua schiettezza. Cominciò con tumulti terribili e fiere guerre: segno però di vita e di giovinezza in una nazione: fini con quiete, non riposata, ma paurosa. Lo avea salutato al suo nascere il canto dell'Alighieri; lo salutò al suo cadere la supplichevole voce dei penitenti, che a turbe affannate e meste andavano qua e là correndo l'Italia, chiedendo pace a Colui, che solo può darla al mondo. Patì questo secolo pestilenze, fami, tremuoti. Ebbe prima armi proprie, poscia venali; vide mutarsi i suoi capitani in perfidi condottieri, l'agitazione dei popoli nell' ossequio di timidi cortigiani. Esso ha pertanto colpe assai gravi con i suoi posteri. Noi però tutte le perdoniamo, perchè ci diede il Petrarca, il Boccaccio e Dante. A questo principalmente sia sempre vòlta la mente degli studiosi. Imparino da esso ad avere italiana la lingua e la fantasía; italiano il giudizio, l'affetto, il gusto, ad essere d'animo invitto, sdegnoso d'ogni viltà, sprezzatore dell' ire della fortuna, amante del vero. I tristi tolsero a Dante la patria, i civili onori e tutte le cose che gli erano care: non gli tolsero, finchè visse, la sicurtà dignitosa della coscienza, nè dopo morte la gloria. Questi son veri beni e durano sempre: cerchiamo di farli nostri con la reltitudine della vita e con la sapienza.

FINE DEL VOLUME PRIMO.

L

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bari: effetti che ne seguirono: come l'ignoranza universale in
que' tempi fosse combattuta dal Cristianesimo. Della institu-
zione de' Comuni in Italia, e quindi delle Crociate. Si tocca
della filosofia italiana nei tempi di mezzo e dei beni recati dalla
religione all'ingegno nostro...

LEZIONE II.

Come

Quale sia stata l'origine della lingua italiana.
Si parla della poesía proveu-

questa cominciasse ad ampliarsi.

zale, e delle cagioni, per cui non ebbe un poeta veramente grande.
Della lingua nobile e illustre,

volgo.

diversa da quella parlata dal Come le arti sul finire del secolo XIII uscissero in Italia dalla barbarie...

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LEZIONE III.

Primi poeti italiani.

-

--

-

Arrigo

Necessità di studiare la storia civile de' tempi di Dante, a ben ponderare il suo ingegno e ad intendere il suo poema. - Quanto in quelli potesse la religione. Effetti delle discordie surte tra le città italiane. Politica degl' imperatori e de' papi. Parti e tumulti in Toscana. Venuta di Carlo di Valois in Firenze. Contese tra Bonifazio VIII e Filippo il Bello. Come la sede pontificale fosse trasportata in Avignone. di Lussemburgo, e speranze in lui poste dai Ghibellini. Avvenimenti più notevoli, dei quali Dante fu spettatore.. LEZIONE IV. Come Dante vivesse la vita pratica e l'ideale. — Effetti che ne seguirono pel suo ingegno. Sua nascita, sua prima educazione, suo primo amore, sue amicizie. Prende le armi in servigio della sua patria. Come s' innamorasse della filosofia. Si narra quello che fece durante il suo priorato. Esilio di Dante, il quale di Guelfo si fa Ghibellino. Suoi viaggi. Si dà a comporre in volgare il poema, già cominciato in latino. Va in Francia. Speranze destate in esso dalla venuta in Italia di Arrigo di Lussemburgo. Perchè ricusasse di ritornare in Firenze. Ultimi suoi viaggi e sua morte.

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LEZIONE V.. Come Dante sapesse dare veste poetica alle idee filosofiche. In che seguisse Aristotile. Conformità delle sue dottrine con quelle di Platone intorno alla creazione, al bene ed al male, alle idee innate ed alla tendenza delle creature verso il

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creatore.

Pag. 110

Per

--

Dottrina della legge morale, della prescienza divina, del libero arbitrio. In che Dante seguisse le opinioni di san Bonaventura e di san Tommaso. - Parte ch' egli assegna alla Provvidenza nell' ordine delle cose mondiali. Come fosse in tutte le sue dottrine sempre cattolico. Come presentisse alcune fisiche verità, ch' erano ai tempi suoi sconosciute......... LEZIONE VI. Come gli antichi poeti cantassero dell' amore. — chè in questo considerassero in modo speciale la parte sensibile Il Cristianesimo purificando tutti gli affetti dell' uomo purificò anche l'amore. Vita Nuova dell' Alighieri. Altri suoi versi lirici. Se ne notano le principali bellezze. Si tocca della gloria che i nostri contemporanei potrebbero acquistare nella lirica.. 450 LEZIONE VII. Verità ed universalità del soggetto della Divina ComDonde il poeta lo trasse. Grandezza e vastità del Come in Dante fossero riunite le parti che son necessarie a formare un grande poeta. Perchè le immagini del sensi. Come bile campeggino sopra le altre nella cantica dell' Inferno. · sia filosofica la distinzione de' vizii fatta da Dante. Del modo con cui dipinse gli affetti e i caratteri. Si pigliano in esame le più notevoli fra le bellezze di questa cantica. dallo studio di essa nasce in chi legge... LEZIONE VIII.

media.

poema.

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Effetto che

Tutti i popoli in tutti i tempi credettero alla neces-
sità della espiazione. Come questa universale credenza fosse
santificata dal Cristianesimo. Si prova avere il poeta nella can-
tica del Purgatorio mostrato il modo, col quale l'uomo viene
all' emenda. Bellezze di questa cantica. Sue mirabili descri-
zioni perchè vi s'incontrino spesso immagini tolte dalla campa-
Varietà di modi in concetti simili o uguali.
gna.
raggiunse e superò spesso gli effetti della scultura.
viene a parlare della proprietà dello stile.

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Dante

Da ciò si Pittura meravigliosa degli angioli. Trionfo di Beatrice. Visione finale di questa

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179

224

seconda cantica.. LEZIONE IX. Come gli antichi stimassero, che di natura sensibile fosse la felicità delle anime giuste dopo la morte. In che la riponga Dante. Come egli seguisse e poeticamente esponesse il sistema di Tolomeo, Grandi difficoltà da lui vinte in questa terza cantica. Si riprendono coloro che la giudicauo inferiore alle altre. Verità, altezza, sublimità de' concetti in essa racchiusi. Sue grandi bellezze di stile e di fantasía. sian vere le opinioni di Dante intorno alle cose, che fanno liberi e quieti gli Stati. Si tocca della dottrina di lui e del meraviglioso poetico. Utilità dello studio della Divina Commedia... 262 LEZIONE X. - Si tratta delle condizioni d'Italia dalla morte di Dante sino alla fine del secolo XIV. Come vi fosse diminuita la potenza degl' imperatori, dei papi e degli Angioini. Potere che vi ebbero allora i Visconti, ed altri signori di Lombardía e di Romagna. Stato di Roma: riDelle compagnie di ventura. voluzione fatta da Niccolò di Lorenzo. · Tentativi dei Pavesi per tornar liberi. Notevoli avvenimenti in Firenze. Guerre tra i Veneziani ed i Genovesi. Nascita del Petrarca. Suoi studii.

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Poema dell' Africa ed opere morali.

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incoronato poeta. — Amò l'Italia, ma visse nell' amicizia de' suoi
oppressori. Suo carattere. Utilità da lui recata agli studii

classici. LEZIONE XI.

trarca.

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Pag. 300

Comparazione tra le poesíe di Dante e quelle del PePregi di questo. Dei Petrarchisti e degl' imitatori. Si tocca dell' artificioso nel passionato. Della semplicità dello stile dei classici, e quindi di alcuni vizii, in cui cadono spesso i poeti moderni. Come il Leopardi ritraesse nei versi suoi la greca schiettezza. Si esaminano le bellezze poetiche del Petrarca. Della verità che deve essere nello stile, negli affetti e in tutta la vita. Si notano altre lodevoli qualità del Petrarca, nè si tace de' suoi difetti. Come ne' Trionfi non sia la varietà d'immagini e di concetti che ammiriamo in Dante. Delle sue canzoni politiche.

LEZIONE XII. · Nobiltà e utilità dell' ufficio dello scrittore.

doti a lui necessarie.
dei trecentisti, e come
prosa ch' ebbe l'Italia.
comecchè privi di arte.

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....

- Delle

Come sia profittevole ai giovani lo studio
debba fare. Dei primi scrittori di
Perchè alcuni di essi fossero eloquenti,
Si porta giudicio intorno ad alcuni
Pregi dei Villani.

prosatori del secolo XIV. De' Cronisti.

Dino Compagni.

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Quali bellezze

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siano in essa, e quali effetti morali ne vengano in chi la legge... 357 LEZIONE XIII. Si mostra come ogni letteratura abbia due parti: una delle quali ritrae l'ideale, l'altra il sensibile. ne derivano. Pericolo ch'è pei costumi ne' libri, nei quali il sensibile prende aspetto piacente da stile grazioso, o dalle lusinghe delle passioni. Come si debba a quello dar forma. antichi Novellieri; poi del Boccaccio. Sua giovinezza. primi lavori. Quando scrivesse il Decamerone. Ambasceríe da lui sostenute. Rimorsi destati in esso dalle parole di un monaco certosino. Torna a Napoli, ov'è male accolto dall'Acciaiuoli. Sua amicizia col Petrarca. Come la Signoría di Firenze gli ordinasse di spiegare in chiesa la Divina Commedia. Sua morte. Giudizio intorno alle sue opere latine e italiane. Pregi e difetti del Decamerone. Quanto facesse il Boccaccio per diffondere in Italia l'amore della greca letteratura.. Considerazioni generali sullo stato d'Italia nel secolo XIV. Come fosse facile a un principe di grande animo riunirla, o almeno farla sicura dalle armi esterne. sto non avvenisse. La poesía sulla fine del secolo non ebbe cultori degni di fama. Come all' Italia mancasse nella politica lo scopo, ch'ella ebbe allora nelle lettere e nelle arti. Degli studii di erudizione. Per quale cagione fiorissero sino alla morte di Lorenzo il Magnifico, ed effetti che ne seguirono. — Si tocca dei pregi della italiana letteratura, e di altre cose, che fecero memorabili il secolo XIII e il XIV..

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