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cani disse: Signori, voi sete traditi.' E' viene verso la notte: 10 > non penate, mandate per le vicherie; e domattina all'alba > pugnate contro a'vostri avversari. » Il podestà non mandò la sua famiglia a casa il malfattore: nè il gonfaloniere della giustizia non si mosse a punire il malificio, perchè avea tempo x di. 19 Mandossi le vicherie. E veunono,14 per e spiegorono le bandiere: e poi nascosamente n'andorono dal lato di parte Nera, e al Comune non si appresentorono. Non fu chi' confortasse la gente 16 che si accogliesse al palagio de'Signori, quantunque il gonfalone della giustizia fusse alle finestre." Trassonvi i soldati, che non erano corrotti, e altre genti; 19 i quali, stando armati al palagio, erano al

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11 Vicaria 0 Vicheria (oltrechè l'ufficio di Vicario, il Vicariato, e quindi anche il luogo o paese dove esercitavano il loro ufficio i Vicarii; de' quali cfr. II, vu, 18) era, come qui, il nome altresi delle Milizie de'vicariati del dominio: le quali milizie del contado (cfr. villani e villate in I, x, 24; xxi, 26; II, xiv, 10) erano ordinate per leghe, come le cittadine per compagnie, e fra gli ufficiali delle leghe erano anche i Vicari.

12 Cfr. I, xvi, 5, 12; xix, 2; e altrove.

13 Il Potestà non si affrettò a eseguire gli Ordinamenti, com' avrebbe dovuto finchè si credeva che l' Orlandi (lasciato per morto) fosse stato ucciso: il Gonfaloniere poi e la Signoria, che sarebbero stati più zelanti del Potestà, non si mossero, da prima perchè occupati in altro e perche aspettavano il Potestà, poscia perchè, verificatosi essere l' Orlandi

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solamente ferito, erano dagli Ordinamenti obbligati ad aspettare dieci giorni. Se non che dieci giorni dopo, come vedremo, essi erano già fuori del governo; e all' Orlandi toccò poi, invece di giustizia, l'esilio, ma anche la gloria d'averne la sentenza comune con Dante.

14 Altro esempio d'anticipazione nel racconto: le vicherie vennero, com'era naturale, alquanto più tardi: vedi appresso, cap. xvII.

15 Allude qui propriamente al Potestà che avrebbe dovuto bandire la radunata delle milizie popolane al Palagio della Signoria.

16 Cfr. innanzi, 8.

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quanto seguiti.20 Altri cittadini ancora vi trassono a piè e a cavallo, amici; e alcuni nimici, per vedere che effetto avessono le cose. I signori, non usi a guerra, occupati da molti che voleano esser uditi: e in poco stante si fe' notte. 2? Il Podestà non vi mandò sua famiglia, nè non si armò: 23 lasciò l'uficio suo a' Priori; chẻ potea andare alla casa de' mafattori 2 con arme con fuoco e con ferri. La raunata gente non consigliò.2 Messer Schiatta Cancellieri capitano non si fece innanzi ad operare e a contastare 2 a' nimici, perchè era uomo più atto a riposo e a pace che a guerra; con tutto che per li volgari 25 si dicesse, che si diè vanto d'uccidere messer Carlo: ma non fu vero.

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Venuta la notte, la gente si cominciò a partire; e le loro case afforzorono con asserragliare le vie con legname, acciò che trascorrere non potesse la gente.

XVI. Pratiche

di conciliazione

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Messer Manetto Scali (nel quale la parte Bianca avea fra potenti fami- gran fidanza, perchè era potente d'amici e di séguito) cominciò afforzare il suo palagio, e fecevi edificii da

glie di Parte Bian

20 Vuol dire che la presenza di quelli armati intorno al Palagio produceva pure qualche buon effetto morale ne' cittadini, già mezzo spauriti.

21 Cioè, della Signoria e di Parte Bianca.

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22 Ellissi, oppure anacoluto: ma si ricordi quanto avvertimmo in I, 6. I Signori che avendo seguito il consiglio ricevuto del mandar per le vicarie, si preparavano a combattere i Neri, e perciò si trovavano, essi non usi a guerra, non avvezzi a trattar cose di guerra (cfr. I, x, 34), tutti affaccendati in dare udienze e istruzioni per questi preparativi, stettero tanto ad aspettare, mentre l' Orlandi si credea morto, che il Potestà facesse il debito suo contro i Medici, che venne la notte. Poi seppero che si trattava solo di ferimento, e che perciò (come vedemmo) dovevano aspettar dieci giorni. Il fatto dell'Orlandi e dei Medici non vuol esser perduto di vista.

23 Vedi che torna a ribattere su questi torti del Potestà, che fra non molto (cap. xvII) accuserà apertamente d'aver tradita la Signoria.

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fattorima' fattori, « malfattori: intendi, i Medici.

25 Par da interpretare che la Signoria tentasse inutilmente di tenere consiglio con que' molti popolani (gente, nel senso di che sopra). Certo è che il verbo consigliare è usato qui nello stesso senso assoluto che in II, XI, 6 (non lasciai consigliare); e in questo passo di G. VILLANI (VII, xш), « E > raunavansi ogni di a consigliare per lo buono stato comune della città ». 26 Antiquato, per Contrastare ».

27 Quanto alla dappocaggine di costui, che poi diventò tutto cosa de' Neri, vedi in I, xxvII.

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Per la voce comune, che correva tra il volgo. Questo modo (che troveremo anche in II, xxx1; III, vu, xi) era d'uso comune. GUIDO DALLE COLONNE, Guerra di Troia, XIII, 1:

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ca e di Parte Nera: come questo Bianchi (... pri mi di novembre).

fatto noccia ai

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gittar pietre.' Li Spini aveano il loro palazo grande incontro al suo,2 e eransi proveduti esser forti: perchè sapeano bene che quivi era bisogno riparare,* per la gran potenzia che si stimava della casa degli Scali. Infra il detto tempo cominciorono le dette parti a usare nuova malizia, chè tra loro usavano parole amichevoli. Li Spini diceano alli Scali: Dè, perchè facciamo noi così? Noi siamo pure amici > e parenti, e tutti Guelfi: noi non abiamo altra intenzione che di > levarci la catena di collo, che tiene il popolo a voi e a noi; e saremo maggiori che noi siamo. Mercè, per Dio; siamo una > cosa, come noi dovemo essere. E così feciono i Buondalmonti a' Gherardini, e i Bardi a' Mozi, e messer Rosso dalla Tosa al Baschiera suo consorto: e così feciono molti altri. Quelli che riceveano tali parole, s'ammollavano nel cuore per piatà della parte: onde i loro seguaci invilirono; i Ghibellini, credendo con si fatta vista esser ingannati e traditi da coloro in cui si confidavano, tutti rimasono smarriti. 10 Si che poca gente rimase fuori," altro che alcuni artigiani, a cui commisono la guardia.

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1 Cfr. II, xiv, 9.

2 Da Santa Trinita: sono i due palagi ricordati in II, xiv, 7.

a. Aveano provveduto, procurato, di fortificarsi, Costrutto infinitivo personale, comune agli antichi, che troveremo anche in III, VIII.

4 Far preparativi di difesa, Agguerrirsi. »

5 Frode, Infingimento »: dal lato dei Neri, che facevano insidiosamente tali proposte; e dei Bianchi, che, accettandole, tradivano la parte popolare. Imperocchè queste parole amichevoli passavano tra Grandi dell' una fazione e dell' altra.

6 Cioè, la tirannide del governo popolare, rappresentata specialmente dagli Ordinamenti di Giustizia.

7 Siamo strettamente uniti e d'accordo. Questa efficace locuzione, frequente nei Trecentisti (un Cronista fiorentino: parve ch'e' popolari > volessero essere una cosa, e non più tenere parte veruna »), è de' Vangeli: E il Padre e io siamo una cosa. » Padre santo, conserva loro nel nome tuo, li quali a me desti, acció siano una cosa, come etiam noi siamo. (S. Giovanni, x, 80; xvi, 11; nel volgarizzamento del Trecento).

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I Grandi guelfi di Parte Bianca. » 9. S' ammollivano, s' intenerivano, rimettendo alquanto del loro sdegno verso i Neri, per pietà, amore, (cfr. II, v, 24), della comune parte guelfa. Cosi nei Fatti di Cesare, p. 77: < Quando Cesare, ebbe così parlato, lo popolo cominciò a fremire et a mormorare de la pietà ch' elli › avevano di loro città; e ciò ammollava loro molto lo cuore ». E a p. 135, in caso conforme, ritraggonsi mirabilmente i medesimi sentimenti di pietà: ..... si parlavano insieme, e celata> mente passava l'uno da la parte del> l'altro, e trovava lo suo amico e 'l suo parente, e piangendo s' abbracciavano, ricordandosi di loro giove nezza, e divenivano pietosi di non > bagnare loro spade nel loro sangue ». 10 Conseguenze, dai Neri previste e calcolate, di questo raffreddarsi de' Grandi Bianchi: 1°, scoraggiamento de' Bianchi popolani; 2o, diffidenze e sospetti dei Ghibellini.

11 Cioè, specialmente, al Palagio de' Priori o del Popolo, il luogo pubblico per eccellenza.

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gli è, però senza le chiavi, concessa. Sua mala fede Ritorno degli sbanditi, violenza de' Tornaquinci Smarrimento della Signoria (.... 5 no

vembre e notte seguente).

I baroni di messer Carlo e il malvagio cavaliere messer Muciatto Franzesi sempre stavano intorno a'Signori, dicendo che la guardia della terra e delle porti' si lasciasse a loro, e spezialmente del sesto d'Oltrarno; e che al loro signore aspettava la guardia di quel sesto; e che volea che de' mafattori si facesse aspra giustizia. E sotto questo nascondeano la loro malizia: per aquistare più giuridizione nella terra il faceano.

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Le chiavi gli furono negate, e le porti d'oltrarno 3 li furono raccomandate, e levati ne furono i Fiorentini, e furonvi messi i Franciosi. E messer Guiglielmo cancelliere e 'l maliscalco di messer Carlo giurorono nelle mani a me Dino, ricevente per lo Comune, e dieronmi la fede del loro signore, che ricevea la guardia della terra sopra sẻ: e guardarla e tenerla a pitizione della nostra Signoria. E mai credetti che uno tanto signore, e della casa reale di Francia, rompesse la sua fede: perchè passò piccola parte della seguente notte, che per la porta, che noi gli demo in guardia, diè l'entrata a Gherarduccio

1 Intendi della città; e cfr.II, m, 6. 2 Perchè e' ci aveva preso stanza. 8 Cfr. xv, 24. Intendi, principalmente, de' Medici e del fatto dell' Orlandi narrato in II, xv.

A Carlo.

Cioè le porte della città nel sesto d'Oltrarno.

Questa voce (che troveremo anche in III, XXI, XXV, XX\IV), era, nelle sue varie forme, un titolo di dignità militare, non bene determinato presso i nostri antichi scrittori: come quello che dal senso di semplice comandante di cavalleria passò a significare più alti uffici, sempre però militari, nel campo o nella corte de' principi, e altresi negli eserciti delle nostre repubbliche. Marescalcus, marschalcus, marescallus, nel latino barbaro; e questo dall'antico tedesco marah (celtico, march) cavallo, e scale che ha cura». Oltre l'italiano, anche le altre lingue romanze ebbero, in varie forme e ne'medesimi sensi storici, questa voce, rimasta a noi viva solamente nel significato, tutto etimologico, di « ferratore e medico

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di cavalli, 3 presso i Francesi sopravvissuta anche in quello di ufficio o dignità militare, maréchal, nel quale però noi non la traduciamo che con maresciallo.

7. Giurarono a me come rappresentante il Comune. Era il linguaggio consueto. Così un Commissario fiorentino: Presi detto castello in > nome de' signori Priori....; e fecimi > giurare tutti gli uomeni nelle ma> ni ». G. VILLANI, XI, CXXxш: I no> stri sindachi riceventi per

lo Comune di Firenze, presono la > possessione e la tenuta della Città > di Lucca. E sindaco e mandatario del Comune era Dino, uno dei tre Priori (cap. x) andati al parlamento di Santa Maria Novella al quale qui si allude e nel quale fu rimessa in » Carlo la signoria e la guardia della , città. . (G. VILLANI, VIII, XLIX).

3. La parola, la promessa, che assumeva sopra di sè la custodia della città, e che l'avrebbe custodita (la città) e tenuta a piacimento del supremo magistrato de' Signori, cioè dipendentemente della loro volontà. ›

[p. 186-188] Bondalmonti, che avea bando, accompagnato con molti altri sbanditi.

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I signori domandati da uno valente popolano, che avea nome Aglione di Giova Aglioni, e disse: < Signori, e' sarà bene a fare > rifermare più forte la porta a San Brancazio. 10 › Fulli risposto, che la facesse fortificare come li paresse; e mandoronvi i maestri con la loro bandiera." I Tornaquinci, potente schiatta, i quali erano bene guerniti di masnadieri 1 e d'amici, assalirono i detti maestri e fedironli e missonli in rotta; e alcuni fanti, che erano nelle torri, per paura l'abbandonorono. Laonde i Priori, per l'una novella e per l'altra, vidono che riparare non vi poteano. E questo seppono da uno che fu preso una notte, il quale, in forma d'uno venditore di spezie, andava 16 invitando le case potenti, 1 avisandoli che innanzi giorno si dovessono armare. E così tutta loro speranza venne meno; e diliberorono, quando i villani 1o fussono venuti in loro soccorso, prendere la difesa. Ma ciò venne fallito: chè i malvagi villani gli abbandonarono, e le loro insegne

• Costrutto irregolare, somigliante a quello notato in II, xv, 22.

10 San Pancrazio, antica chiesa, dava nome alia porta di San Brancazio (idiotismo fiorentino), una di quelle della cerchia antica » (DANTE, Pαrad. xv, 97), il nome delle quali, da questo luogo di Dino e da altri di storici e di documenti, si rileva essersi continuato anche dopo che alle porte e alle mura di quel primo cerchio si erano sostituite quelle del secondo, anzi mentre il secondo era per dar luogo al terzo ed ultimo.

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Le bandiere e il pennone de'fanti dei maestri e picconieri della Giustizia sono ricordati in un documento fiorentino di quell' anno 1301. La parola maestri (cfr. III, xx1x), sebbene acquisti, applicata ai lavoranti od artefici, il generico significato di

Colui che esercita un mestiere, tuttavia nel linguaggio delle antiche Arti valeva muratori », ed altresi muratori e legnaiuoli », la cui Arte congiunta aveva nel titolo (a differenza d'ogni altra) appunto la parola maestri Ars magistrorum la> pidum et lignaminum ».

12 Cfr. I, xxII, 5.

18 Queste torri, cosi assolutamente nominate, erano lungo le mura della

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. Da un tale che fu arrestato, mentre di sera, travestito da venditore di spezie andava di casa in casa ec. Interpreto una notte di sera *, come nel SACCHETTI, Nov. co: Era del > mese di novembre, che si cena di > notte. La maniera poi in forma di, per travestito da », era comune. Cosi nel BOCCACCIO, « In forma d'un marina

ro, In forma di peregrino »; e in antica Commedia, « in forma di donna »; e nel SACCHETTI (Nov. ccx1), «s' addobbò d'una veste in forma che parea uno medico venuto d' oltremare.

17 Intendi, di grandi e di popolani grassi; bensì di Parte Nera.

18 Cioè le vicarie, mandate a chia. mare (cap. xv) il giorno avanti.

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