Antologia della poesia italiana modernaGiuseppe Puccianti Successori Le Monnier, 1872 - 588 sayfa |
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Sayfa ii
... che mai non si acqueta , e la verità che tanto ci sublima , e le nostre speranze e i nostri timori ; e questo vuoto che ci sentiamo sempre nel cuore , e che nessuno studio positivo può riempire , e questo anelare ad una felicità che ci ...
... che mai non si acqueta , e la verità che tanto ci sublima , e le nostre speranze e i nostri timori ; e questo vuoto che ci sentiamo sempre nel cuore , e che nessuno studio positivo può riempire , e questo anelare ad una felicità che ci ...
Sayfa iii
... che vince ogni battaglia i colpi della fortuna ? a niente altro temere che l'infamia ? Ora tutto questo non ce lo insegna davvero la scienza posi tiva : chè tutto questo non è scienza , non è prosa , è poesia . « Il bello ( dice ...
... che vince ogni battaglia i colpi della fortuna ? a niente altro temere che l'infamia ? Ora tutto questo non ce lo insegna davvero la scienza posi tiva : chè tutto questo non è scienza , non è prosa , è poesia . « Il bello ( dice ...
Sayfa iv
... che per acquistare la scienza della natura , per isvelarne i segreti , ch ' ella sembra voler na- scondere gelosamente all ' occhio indagatore dell ' uo- mo , l'ingegno , e più che l'ingegno il genio , sieno inutili , anzi dannosi ; e ...
... che per acquistare la scienza della natura , per isvelarne i segreti , ch ' ella sembra voler na- scondere gelosamente all ' occhio indagatore dell ' uo- mo , l'ingegno , e più che l'ingegno il genio , sieno inutili , anzi dannosi ; e ...
Sayfa v
... che cosa vuol dir qui indovinare , presentire , se non immaginare , inventare colla divina spontaneità del pensiero , che è appunto la fa- coltà essenziale al poeta ? E badate bene : fin qui il lavoro del genio non ha per anche prodotto ...
... che cosa vuol dir qui indovinare , presentire , se non immaginare , inventare colla divina spontaneità del pensiero , che è appunto la fa- coltà essenziale al poeta ? E badate bene : fin qui il lavoro del genio non ha per anche prodotto ...
Sayfa vi
Giuseppe Puccianti. parvenze ch'esse potrebbero pigliare dalla relazione che hanno col soggetto che sente e che pensa ; i secondi invece e le considerano nella loro realtà e nella loro par- venza , e come sono , e come si mostrano a noi ...
Giuseppe Puccianti. parvenze ch'esse potrebbero pigliare dalla relazione che hanno col soggetto che sente e che pensa ; i secondi invece e le considerano nella loro realtà e nella loro par- venza , e come sono , e come si mostrano a noi ...
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Sayfa 428 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Sayfa 411 - Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 426 - D'ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so.
Sayfa 421 - Ahi, ma qualvolta A voi ripenso, o mie speranze antiche, Ed a quel caro immaginar mio primo; Indi riguardo il viver mio sì vile E sì dolente, e che la morte è quello Che di cotanta speme oggi m'avanza; Sento serrarmi il cor, sento ch'ai tutto Consolarmi non so del mio destino.
Sayfa 404 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 249 - Perché tutti sul pesto cammino Dalle case, dai campi accorrete? Ognun chiede con ansia al vicino, Che gioconda novella recò? Donde ei venga, infelici, il sapete, E sperate che gioia favelli? I fratelli hanno ucciso i fratelli; Questa orrenda novella vi do. Odo intorno festevoli gridi; S'orna il tempio, e risona del canto; Già s'innalzan dai cori omicidi Grazie ed inni che abbomina il ciel.
Sayfa 419 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 250 - Beata fu mai Gente alcuna per sangue ed oltraggio? Solo al vinto non toccano i guai; Torna in pianto dell'empio il gioir. Ben talor nel superbo viaggio Non l'abbatte l'eterna vendetta ; Ma lo segna; ma veglia ed aspetta; Ma lo coglie all'estremo sospir.
Sayfa 246 - Te dalla rea progenie degli oppressor discesa, cui fu prodezza il numero, cui fu ragion l'offesa, e dritto il sangue, e gloria il non aver pietà.
Sayfa 421 - De' miei poveri dì, che sì per tempo Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto. Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili, allor quando Al rapito...