Antologia della poesia italiana modernaGiuseppe Puccianti Successori Le Monnier, 1872 - 588 sayfa |
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Sayfa 62
Giuseppe Puccianti. Ne le marmoree tavole I dieci dogmi addita . Egli favella , e il suono Del divin cenno involvesi Entro il fragor del tuono . Pieni di Dio ragionano , Pieni de ' suoi decreti , Lungo il Giordano e il Siloe , Fatidici ...
Giuseppe Puccianti. Ne le marmoree tavole I dieci dogmi addita . Egli favella , e il suono Del divin cenno involvesi Entro il fragor del tuono . Pieni di Dio ragionano , Pieni de ' suoi decreti , Lungo il Giordano e il Siloe , Fatidici ...
Sayfa 82
... favella , ma non d'alma , priva Finor sedevi di beltà reina : Cedi regno , che il cielo omai destina A mortal donna , a cui null'altra arriva ; Cui forse invidia la tua stessa Diva Nata fuor dell azzurra onda marina . Arte , audace ...
... favella , ma non d'alma , priva Finor sedevi di beltà reina : Cedi regno , che il cielo omai destina A mortal donna , a cui null'altra arriva ; Cui forse invidia la tua stessa Diva Nata fuor dell azzurra onda marina . Arte , audace ...
Sayfa 113
... favella , Tutte han senso le piante : anche la rude Stupida pietra t'ammaestra , e chiude Una vital fiammella . Vieni dunque , infelice , a queste selve ; Fuggi l'empie città , fuggi i lucenti D'oro palagi , tane di serpenti E di ...
... favella , Tutte han senso le piante : anche la rude Stupida pietra t'ammaestra , e chiude Una vital fiammella . Vieni dunque , infelice , a queste selve ; Fuggi l'empie città , fuggi i lucenti D'oro palagi , tane di serpenti E di ...
Sayfa 122
... e il cor , che ne sospira , Si nell'obbietto del suo amor delira , Che gli amplessi n'aspetta e la favella . Ond ' io già corro ad abbracciarla . Ed ella Labbro non muove , ma lo sguardo gira Vêr me 122 VINCENZO MONTI .
... e il cor , che ne sospira , Si nell'obbietto del suo amor delira , Che gli amplessi n'aspetta e la favella . Ond ' io già corro ad abbracciarla . Ed ella Labbro non muove , ma lo sguardo gira Vêr me 122 VINCENZO MONTI .
Sayfa 127
... favella altro non sembra Che canora follía . Povero il senno Che in quei deliri ascoso il ver non vede ! Ne sa quanta de ' carmi è la potenza Su la reina opinion che a nullo De ' viventi perdona e a tutti impera ! Stava tacito , attento ...
... favella altro non sembra Che canora follía . Povero il senno Che in quei deliri ascoso il ver non vede ! Ne sa quanta de ' carmi è la potenza Su la reina opinion che a nullo De ' viventi perdona e a tutti impera ! Stava tacito , attento ...
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Sayfa 428 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Sayfa 411 - Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 426 - D'ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so.
Sayfa 421 - Ahi, ma qualvolta A voi ripenso, o mie speranze antiche, Ed a quel caro immaginar mio primo; Indi riguardo il viver mio sì vile E sì dolente, e che la morte è quello Che di cotanta speme oggi m'avanza; Sento serrarmi il cor, sento ch'ai tutto Consolarmi non so del mio destino.
Sayfa 404 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 249 - Perché tutti sul pesto cammino Dalle case, dai campi accorrete? Ognun chiede con ansia al vicino, Che gioconda novella recò? Donde ei venga, infelici, il sapete, E sperate che gioia favelli? I fratelli hanno ucciso i fratelli; Questa orrenda novella vi do. Odo intorno festevoli gridi; S'orna il tempio, e risona del canto; Già s'innalzan dai cori omicidi Grazie ed inni che abbomina il ciel.
Sayfa 419 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 250 - Beata fu mai Gente alcuna per sangue ed oltraggio? Solo al vinto non toccano i guai; Torna in pianto dell'empio il gioir. Ben talor nel superbo viaggio Non l'abbatte l'eterna vendetta ; Ma lo segna; ma veglia ed aspetta; Ma lo coglie all'estremo sospir.
Sayfa 246 - Te dalla rea progenie degli oppressor discesa, cui fu prodezza il numero, cui fu ragion l'offesa, e dritto il sangue, e gloria il non aver pietà.
Sayfa 421 - De' miei poveri dì, che sì per tempo Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto. Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili, allor quando Al rapito...