Antologia della poesia italiana modernaGiuseppe Puccianti Successori Le Monnier, 1872 - 588 sayfa |
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Sayfa xvii
... morte di Lorenzo Mascheroni sono appunto quelle dove si fa parlare il poeta di Bosisio e se ne de- scrive il monumento.1 Le cantiche montiane sono poesia ispirata immediatamente dal vero che circondava il poeta , come quelle del Parini ...
... morte di Lorenzo Mascheroni sono appunto quelle dove si fa parlare il poeta di Bosisio e se ne de- scrive il monumento.1 Le cantiche montiane sono poesia ispirata immediatamente dal vero che circondava il poeta , come quelle del Parini ...
Sayfa xviii
... morte : e quindi ora canta Pio VI , Luigi XVI e la rivoluzione francese , ora Vul- cano , Pallade e Giunone , e si arrabbia e si querela che il vero , l'arido vero abbia tolto a Febo i cavalli sbuffanti fuoco dalle nari , tramutandolo ...
... morte : e quindi ora canta Pio VI , Luigi XVI e la rivoluzione francese , ora Vul- cano , Pallade e Giunone , e si arrabbia e si querela che il vero , l'arido vero abbia tolto a Febo i cavalli sbuffanti fuoco dalle nari , tramutandolo ...
Sayfa 2
... morte . No , ricchezza nè onore Con frode o con viltà Il secol venditore Mercar non mi vedrà.1 Colli beati e placidi , Che il vago Eupili2 mio Cingete con dolcissimo Insensibil pendio , Dal bel rapirmi sento Che natura vi die ; Ed esule ...
... morte . No , ricchezza nè onore Con frode o con viltà Il secol venditore Mercar non mi vedrà.1 Colli beati e placidi , Che il vago Eupili2 mio Cingete con dolcissimo Insensibil pendio , Dal bel rapirmi sento Che natura vi die ; Ed esule ...
Sayfa 54
... ardea , non di fanciulle , amore . 1 Il cipresso sacro ad Ecate , o a Proserpina , ovvero alla Morte . 2 Cioè il pino ; e la berecintia diva è Cibele . LA SOLITUDINE . Teti di sua dovizia Vesti le opache 54 LODOVICO SAVIOLI .
... ardea , non di fanciulle , amore . 1 Il cipresso sacro ad Ecate , o a Proserpina , ovvero alla Morte . 2 Cioè il pino ; e la berecintia diva è Cibele . LA SOLITUDINE . Teti di sua dovizia Vesti le opache 54 LODOVICO SAVIOLI .
Sayfa 64
... morte . Esser dovea di lagrime , Esser cagion di lutto Di conoscenza l'arbore , De la scienza il frutto . Avida la man corse Al pomo venenato , Che al labbro lusingato Breve dolcezza porse . Ahi come breve ! I provido Velo , che i mali ...
... morte . Esser dovea di lagrime , Esser cagion di lutto Di conoscenza l'arbore , De la scienza il frutto . Avida la man corse Al pomo venenato , Che al labbro lusingato Breve dolcezza porse . Ahi come breve ! I provido Velo , che i mali ...
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Sayfa 428 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Sayfa 411 - Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno, Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 426 - D'ogni celeste, ogni terrena cosa, Girando senza posa, Per tornar sempre là donde son mosse; Uso alcuno, alcun frutto Indovinar non so.
Sayfa 421 - Ahi, ma qualvolta A voi ripenso, o mie speranze antiche, Ed a quel caro immaginar mio primo; Indi riguardo il viver mio sì vile E sì dolente, e che la morte è quello Che di cotanta speme oggi m'avanza; Sento serrarmi il cor, sento ch'ai tutto Consolarmi non so del mio destino.
Sayfa 404 - L'itala gioventude? O numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari. Oh misero colui che in guerra è spento, Non per li patrii lidi e per la pia Consorte ei figli cari, Ma da nemici altrui Per altra gente, e non può dir morendo: Alma terra natia, La vita che mi desti ecco ti rendo.
Sayfa 249 - Perché tutti sul pesto cammino Dalle case, dai campi accorrete? Ognun chiede con ansia al vicino, Che gioconda novella recò? Donde ei venga, infelici, il sapete, E sperate che gioia favelli? I fratelli hanno ucciso i fratelli; Questa orrenda novella vi do. Odo intorno festevoli gridi; S'orna il tempio, e risona del canto; Già s'innalzan dai cori omicidi Grazie ed inni che abbomina il ciel.
Sayfa 419 - ... d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Sayfa 250 - Beata fu mai Gente alcuna per sangue ed oltraggio? Solo al vinto non toccano i guai; Torna in pianto dell'empio il gioir. Ben talor nel superbo viaggio Non l'abbatte l'eterna vendetta ; Ma lo segna; ma veglia ed aspetta; Ma lo coglie all'estremo sospir.
Sayfa 246 - Te dalla rea progenie degli oppressor discesa, cui fu prodezza il numero, cui fu ragion l'offesa, e dritto il sangue, e gloria il non aver pietà.
Sayfa 421 - De' miei poveri dì, che sì per tempo Cadeva: e spesso all'ore tarde, assiso Sul conscio letto, dolorosamente Alla fioca lucerna poetando, Lamentai co' silenzi e con la notte II fuggitivo spirto, ed a me stesso In sul languir cantai funereo canto. Chi rimembrar vi può senza sospiri, O primo entrar di giovinezza, o giorni Vezzosi, inenarrabili, allor quando Al rapito...