Sayfadaki görseller
PDF
ePub

I PRIMI DUE SECOLI

DELLA

LETTERATURA ITALIANA

PQ

4064 .B29

[blocks in formation]

L'ATLANTE GEOGRAFICO, TOPOGRAFICO, IDROGRAFICO, GEOLOGICO E STORICO

DI CIRCA 150 CARTE INCISE IN RAME

CON UNA GRAN CARTA GEOGRAFICA D'ITALIA IN 15 FOGLI
DIRETTO DAI COMPILATORI DEL TESTO

DEDICATA

A SUA MAESTÀ VITTORIO EMANUELE II, RE D'ITALIA

E PREMIATA CON MEDAGLIE D'ARGENTO

DAL QUINTO CONGRESSO PEDAGOGICO ITALIANO DI GENOVA DEL 1868,
dal Giuri dell'Esposizione Industriale di Milano del 1871, *

dal Giuri internazionale all' Esposizione mondiale nel 1873 in Vienna,

dal Giuri dell'Esposizione universale di Parigi nel 1878, dal Giuri dell'Esposizione tipografica in Milano 1879

Ꭼ ᎠᎪ

S. M. I. AUSTRO-UNGARICA

colla medaglia d'oro pro literis et artibus nel 1869

MILANO

CASA EDITRICE DOTT. FRANCESCO VALLARDI

1880

[ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]

Proprietà Letteraria

AVVERTENZA

Questo Saggio di Storia della letteratura italiana dei secoli XIII e XIV cominciò a pubblicarsi dieci anni or sono, ed è oggi finalmente compito. L'intendimento dell'autore, quando prese a scriverlo, fu quello d'indagare coscienziosamente, senza preconcetti e senza passioni, i fatti letterarî specialmente delle Origini, giovandosi di quello che in Italia e fuori d'Italia era stato scritto sull'argomento. L'autore lesse, com'era suo debito, tutte le opere delle quali doveva parlare, si fermò con uguale attenzione su tutti i fenomeni, e potè così tentare una nuova classificazione degli scrittori di quel lontano e poco noto periodo letterario, e dimostrare al tempo stesso che il secolo XIII conteneva in sè i germi che produssero poi l'ampia e multiforme letteratura del secolo

successivo.

Applicare alla Storia letteraria una critica rigorosa, studiarne i fatti interni in ogni loro particolarità più minuta, era, dieci anni fa, cosa nuova in Italia. Se non mancavano, infatti, alcuni buoni Studì parziali, se non mancavano alcune eccellenti monografie, un lavoro che coordinasse quei materiali pareva desiderato, e l'autore di questo Saggio vi si accinse trepidante, ma pieno di volontà. Certo egli non si dissimulava di avere innanzi a sè Storici attraenti, originali, brillanti, che avevano saputo scrivere dei libri, i quali sembravano iniziare nuove ed inattese scuole di critica. Nè a lui passava pur nella mente di competere con essi. Più modesto, più ristretto, più determinato era il fine a cui egli mirava: quello non di costruire nuovi e sontuosi edifizî, ma di far conoscere i materiali su cui occorreva di lavorare; quello di invogliare i giovani ad abbandonare le teorie, fosser pure seducenti e fosforescenti, per applicarsi calmi e sereni all'indagine positiva. Si capisce come possa a molti piacere più della faticosa classificazione dei fenomeni, il guardare la Storia dall'alto, per trarne conseguenze che appaghino se non la ragione, almeno la fantasia. A noi sembrò invece più confacente ai bisogni dell'età nostra aggirarci pei meándri dei fatti, se non altro come additamento di un metodo già vecchio in altre scienze, ma non applicato ancora alla nostra storia intellettuale. Se l'opera a

[ocr errors]
« ÖncekiDevam »