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Dà adunque la buona Natura a questa Etade quattro cose necessarie all' entrare nella Città del ben vivere. La prima si è Obbedienza; la seconda Soavità; la 85 terza Vergogna; la quarta Adornezza corporale, siccome dice il Testo nella prima particola. È dunque da sapere, che siccome quegli che mai non fosse stato in una Città, non saprebbe tenere la via senza insegnamento di colui che l'ha usata; così l'Adolescente, ch'en90 tra nella Selva erronea di questa Vita, non saprebbe tenere il buon cammino, se dalli suoi maggiori non gli fosse mostrato. Nè il mostrare varrebbe, se alli loro comandamenti non fosse obbediente; e però fu a questa età necessaria l'Obbedienza. Ben potrebbe alcuno 95 dire così: dunque potrà essere detto quegli obbediente, che crederà li malvagi comandamenti, come quegli che crederà li buoni? Rispondo che non fia quello Obbedienza, ma trasgressione: chè se lo Re comanda una via e il servo ne comanda un' altra, non è da ubbidire 100 il servo, che sarebbe disubbidire lo Re; e così sarebbe trasgressione. E però dice Salomone, quando intende correggere il suo figlio (e questo è lo primo suo comandamento): <« Odi, figlio mio, l'ammaestramento del » tuo padre. » E poi lo rimuove incontanente dall' al105 trui reo consiglio e ammaestramento, dicendo: « Non ti > possano allattare di lusinghe nè di diletto li peccatori, » che tu vadi con loro. » Onde, siccom' è nato, lo figlio alla mammella della madre s'apprende; così tosto, che alcuno lume d' animo in esso appare, si dee volgere 110 alla correzione del Padre, e 'l Padre lui ammaestrare. E guardisi che non gli dea di sè esemplo nell' opera, che sia contrario alle parole della correzione; chè na

turalmente vedemo ciascuno figlio più mirare alle vestigie delli paterni piedi, che all'altre. E però dice e comanda la Legge, che a ciò provvede, che la persona 115 del Padre sempre santa e onesta dee apparere a' suoi figli e così appare che la Obbedienza fu necessaria in questa età. E però scrive Salomone nelli Proverbj, « che » quegli, che umilmente e ubbidientemente sostiene dal » correttore le sue diritte riprensioni, sarà glorioso; » e 120 dice sarà, a dare a intendere che egli parla all' Adolescente, chè non può essere nella presente età. E se alcuno calunniasse che ciò detto è pur del Padre e non d'altri; dico che al Padre si dee riducere ogni altra obbedienza. Onde dice l' Apostolo alli Colossensi: « Fi- 125 » gliuoli, ubbidite alli vostri padri per tutte cose; per» ciocchè questo vuole Iddio. » E se non è in vita il Padre, riducere si dee a quello che per lo Padre è nell'ultima volontà in Padre lasciato: e se 'l Padre muore intestato, riducere si dee a colui, cui la Ragione com- 130 mette il suo governo. E poi debbono essere ubbiditi i Maestri e Maggiori, cui in alcuno modo pare dal Padre, o da quello che loco paterno tiene, essere commesso. Ma perocchè lungo è stato il Capitolo presente per le utili digressioni che contiene, per altro Capitolo 135 le altre cose sono da ragionare.

CAPITOLO XXV.

Non solamente quest' Anima naturata buona in Adolescenza è Ubbidiente, ma eziandio Soave. La qual cosa è l'altra, ch'è necessaria in questa età a ben en

trare nella porta della Gioventute. Necessaria è, poichè 5 noi non potemo avere perfetta vita senza amici, siccome nell'ottavo dell' Etica vuole Aristotile; e la maggior parte dell' amistadi si pajono seminare in questa età prima, perocchè in essa comincia l' Uomo a essere grazioso, ovvero lo contrario. La qual grazia s'acquista 10 per soavi reggimenti, che sono dolce e cortesemente parlare, dolce e cortesemente servire e operare. E però dice Salomone all' adolescente figlio: « Gli schernitori Dio » gli schernisce, e alli mansueti Dio darà grazia. » E altrove dice: « Rimuovi da te la mala bocca, e gli atti 15 » villani sieno lungi da te. » Per che appare che necessaria sia ad essa soavità, come detto è.

Anche è necessaria a questa età la passione della Vergogna; e però la buona e nobile Natura in questa età la mostra, siccome il Testo dice. E perocchè la Ver20 gogna è apertissimo segno in Adolescenza di Nobiltà, perchè quivi massimamente è necessaria al buon fondamento della nostra Vita, alla quale la nobile Natura intende, di quella è alquanto con diligenza da parlare. Dico che per Vergogna io intendo tre passioni necessa25 rie al fondamento della nostra Vita buona: l'una si è Stupore; l'altra si è Pudore; la terza si è Verecundia; avvegnachè la volgar gente questa distinzione non discerna. E tutte e tre queste sono necessarie a questa età per questa ragione. A questa età è necessario d' essere 30 rifrenato, sicchè non trasvada: a questa età è necessario d'essere penitente del fallo, sicchè non s'ausi a fallare. E tutte queste cose fanno le passioni sopraddette, che Vergogna volgarmente sono chiamate.

Chè lo Stupore è uno stordimento d'animo, per

grandi e maravigliose cose vedere, o udire, o per alcun 35 modo sentire; che in quanto pajono grandi, fanno reverente a sè quello che le sente; in quanto pajono mirabili, fanno voglioso di sapere di quelle quello che le sente. E però gli antichi Regi nelle loro magioni faceano fare magnifici lavori d' oro e di pietre e d'artificio, ac- 40 ciocchè quelli che le vedessero, divenissero stupidi, e però reverenti e domandatori delle condizioni onorevoli dello Rege. E però dice Stazio, il dolce Poeta, nel primo della Tebana Storia, che quando Adrasto rege degli Argivi vide Polinice coverto d'un cuojo di leone, +5 e vide Tideo coverto d'un cuojo di porco salvatico, e ricordossi del risponso che Apollo dato avea per le sue figlie, che esso divenne stupido; e però più reverente e piu desideroso di sapere.

Lo Pudore è un ritraimento d'animo da laide cose, 50 con paura di cadere in quelle; siccome vedemo nelle Vergini e nelle Donne buone e nelli adolescenti, che tanto sono pudici, che non solamente là dove richiesti o tentati sono di fallare, ma ove pure alcuna immaginazione di venereo compiacimento avere si possa, tutti si 55 dipingono nella faccia di pallido o di rosso colore. Onde dice il soprannolato Poeta nello allegato Libro primo della Storia di Tebe, che quando Aceste, nutrice d'Argia. e di Deifile, figlie d' Adrasto rege, le menò dinanzi agli occhi dell'onesto Padre nella presenza delli due pelle- 60 grini, cioè Polinice e Tideo, le Vergini pallide e rubiconde si fecero, e li loro occhi fuggiro da ogni altrui sguardo, e solo nella paterna faccia, quasi come sicuri, li tennero vòlti. Oh quanti falli rifrena questo pudore! quante disoneste cose e domande fa tacere! quante disoneste 65

Il Convito.

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cupiditati raffrena! quante male tentazioni non pur nella pudica persona diffida, ma eziandio in quello che la guarda! quante laide parole ritiene! chè, siccome dice Tullio nel primo degli Ufficj: « Nullo atto è laido, 70 » che non sia laido quello nominare. » E poi lo pudico e nobile Uomo mai non parlò sì, che nella bocca d'ogni Donna non fossero oneste le sue parole. Ahi quanto sta male a ciascuno Uomo che onore vada cercando, menzionare cose che nella bocca d'ogni Donna stieno male! La Verecundia è una paura di disonoranza per fallo commesso. E di questa paura nasce uno pentimento del fallo, il quale ha in sè un' amaritudine, ch'è gastigamento a più non fallire. Onde dice questo medesimo Poeta in quella medesima parte, che quando Polinice 80 fu domandato da Adrasto rege del suo essere, ch' egli dubitò prima di dicere per vergogna del fallo che contro al Padre fatto avea, e ancora per li falli di Edipo suo padre, che pajono rimanere in vergogna del figlio. E non nominò suo Padre, ma gli Antichi suoi e la 85 Terra, e la Madre.

E non pure Obbedienza, Soavità e Vergogna la nobile Natura in questa età dimostra, ma dimostra Bellezza e Snellezza di corpo, siccome dice il Testo, quando dice: E sua persona adorna. E questo adorna è 90 verbo, e non nome. Dov'è da sapere che anche è ne

cessaria quest' opera alla nostra buona Vita, chè la nostra Anima conviene gran parte delle sue operazioni operare con organo corporale; e allora opera bene, che 'l corpo è bene per le sue parti ordinato e disposto. 95 E quando egli è bene ordinato e disposto, allora è bello per tutto e per le parti; chè l'ordine debito delle no

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