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Nel p. p. anno l'abate Giuseppe Roberti di Milano, accompagnando un suo lavoro sul cardinale ANGELO MAI, proponeva a questo Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti, di accettarne il dono per ripubblicarlo poi a spese dell'Ateneo medesimo con varianti ed aggiunte nell'occasione del 1. Centenario dalla nascita di quel grande nostro cittadino.

Il Corpo Accademico, adottata la proposta di assumere in massima l'impegno di farsi iniziatore d'una festa per la celebrazione di quel centenario, scadente il giorno 7 marzo 1882, nominò allora una Commissione per riferire sulla Memoria dell'egregio abate Roberti.

Detta Commissione riferi in proposito nella successiva tornata, e, dopo discussione, l'Ateneo approvò la proposta di partecipare al sullodato signor abate Roberti, che, riconosciuti i pregi del suo dotto lavoro e coi sentimenti più vivi di grato animo per l'iniziativa presa a commemorare degnamente l'illustre cardinale Mai, l'Ateneo era spiacente di non poter accogliere la sua offerta di ripubblicare l'accennata memoria, sia perchè contraria allo statuto che espressamente concede la sola stampa dei lavori inediti dei soci effettivi, sia perchè stabilita la pubblicazione di un concorso a premio pel miglior lavoro sugli studi del cardinale Mai, debito dell'Ateneo era quello di lasciarne aperta la via a tutti quanti avessero voluto prendervi parte.

Alla Presidenza venne quindi dato l'incarico di aggregare a sè altri Soci, per comporre una Commissione designata a provvedere a tutto quanto avesse a riferirsi così al detto concorso come ai particolari della festa; e la Commissione medesima risultò costituita dei Signori :

Comm. Gio. BATT. CAMOZZI-VERTOVA, Presidente dell'Ateneo
Cav. Uff. Prof. AUGUSTO MONTANARI, Vice-Presidente, idem
Prof. Cav. L. ALESSANDRO MAGRINI, Segretario, idem
Prof. GAETANO MANTOVANI, Vice-Segretario, idem

Dott. Prof. ELIA ZERBINI

Conte NICOLA ALBORGHETTI

Prof. NICOLA MORESCHI

Sac. Prof. GIUSEPPE BERZI

Conte Dott. DETESALVO LUPI

Cav. Avv. GIUSEPPE GINAMI

(Dagli Atti dell'Ateneo di Bergamo, Anno V., 1881)

G. B. CAMOZZI VERTOVA

PAROLE INAUGURALI

Onorevoli Signori,

Bergamo che per carattere non è solita vantarsi, pure è gelosa delle sue glorie, e ricorda volentieri quelli de' suoi figli che coll' ingegno, colle opere e colle virtù seppero acquistare altissima rinomanza a sè ed al paese dove nacquero.

Tra questi insigni noi annoveriamo appunto ANGELO MAI, la cui fama, per la scoperta di preziosissimi tesori, suond grandissima in tutti i paesi deve sono onorati e si coltivano con amore gli studi di erudizione. Al solo suo merito e all'indefessa sua fatica si devono i grandi onori che gli furono conferiti e la stessa eminente dignità ecclesiastica alla quale fu elevato: quindi per lui ha nuova sanzione la massima, che volere

è potere.

Ascritto il MAI questo nostro patrio Ateneo noi avremmo commessa ben grave mancanza, e verso di un tant'uomo, e verso il paese, se non avessimo colta la propizia occasione del centenario della sua nascita, che si compie in questo giorno, per onorarne la memoria.

Noi pertanto siamo in oggi qui riuniti per udire di ANGELO MAI da quegli egregi nostri Soci che, deliberata da questo sodalizio una festa accademica, assunsero di buon grado il nobile incarico di tesserne le lodi.

Già altre volte Bergamo dimostrò quanto si onorasse di questo suo eletto ingegno, e in questo stesso recinto risuonarono i suoi elogi quando

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