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traffazione di stile e di lingua fatta in quel suo Martirio de' Ss. Padri, da lui spacciato per del 300, e per tale da molti allora creduto, or che cosa si direbbe di chi tanto prolungò la baia in affare si maggiormente importante, e, fingendo non solo il contesto ma eziandio i varii antichi caratteri, seppe aumentarla ed accrescerla in forma da doversi ricorrere ad un'Accademia delle più celebri d'Europa per averne un giudicio? Certo costui sarebbe da ammirarsi e da riguardarsi come Unico per le isvariate e incomparabili sue abilità. Qui non ci ha che dire il fatto per sè stesso è grave: l'incertezza continua; e chi difende l'autenticità delle Carte d' Arborea, potrà, a nostro avviso, gridare vittoria, finchè con assolute prove o almeno con sufficienti indizii, alcuno, conoscitore a pieno dei luoghi e delle persone, non dimostri chi sia lo strenuo e ardito falsificatore.

Notevoli e da prendersi in considerazione sono altresì certe teorie poste in campo dal sig. Vesme sull'origine e sull'indole della lingua italiana, delle quali si tocca in cotesto eruditissimo libro. Dalla pag. 113 alla 126 stanno, in Appendice, Rime edite ed inedite di Gherardo da Firenze, di Bruno De Thoro, di Alberigo da Siena, di Torbeno Falliti e di Antonio Pira da Oristano, aggiunte a provare che nè quella lingua nè quella poesia non possono essere opera di un odierno falsificatore, e che inoltre la evidente diversità di lingua, di stile e di ogni altra cosa, dimostra che appartengono a varie età e a diversi autori. Dalla pag. 127 alla 151 sta una Risposta all' articolo del sig. Girolamo Vitelli contro le Carte d'Arboréa, pubblicato nell' antecedente dispensa del Propugnatore.

UNO DELLA COMMISSIONE.

LA PALESTRA DEL SANNIO, Periodico Settimanale. Campobasso, Tip. dei fratelli Giovanni e Nicola Colliti, in 8.°

Fra i periodici che van giugnendo al Propugnatore, uno de' più graziosi, sia detto per amore al vero, sembraci la Palestra del Sannio, ove leggonsi, nella moltiplicità di diverse e isvariate materie, pur lodevolissimi componimenti di amena letteratura. Basta dire che ci scrive eziandio quella penna elegantissima, quel fiore di letterato che è il signor Fruscella, che par proprio nato e nudrito sulle rive dell'Arno! Cotesto è un di que' Giornali che dà bellamente una solenne mentita ai guastamestieri sparti per la Penisola, e che fa vedere come in ogni cantuccio d'Italia, per quantunque nascoso, pur si propugnano e si coltivano i buoni studii, a bene nostro e a disperazione di una caterva di scioli prosuntuosi di corrotti sensi, che voglion farla da maestri, impor leggi ad altrui, biasimare il meglio e lodare il peggio senza studio veruno e quasi senza umano intelletto. Di cotesto periodico usciron fin qui 43 dispense. Lodi pertanto ai direttori sigg. Carissimi e Fruscella, ai quali se ne dee l'instituzione e il buon andamento, e coraggio nel proseguire.

RIVISTA ITALIANA

D'ISTRUZIONE E D'EDUCAZIONE

ORGANO DELLA LIBERA SOCIETÀ DEGL' INSEGNANTI

IN PALERMO

Faciamo plauso con tutto l'animo a cotesto nuovo Periodico, che ha per fine precipuo di migliorare e diffondere la istruzione e l'educazione nella Penisola. A tale uopo si è formato come una nobile Accademia presieduta dal benemerito sig. Salvatore Cocchiara, della quale fan parte non solamente i più illustri Siciliani, ma bensì anche gli uomini più operosi d'Italia. Già usciron fuori parecchie Dispense, dalle quali agevolmente si può comprendere di quanta utilità tornar debba simile impresa. Noi ce ne rallegriamo grandemente, perchè non può produrre se non se un bene certissimo alla Nazione, e gli auguriamo lunga e prospera vita. Ecco il Programma:

Risorta a novella vita la Libera Società degl' Insegnanti in Palermo, fu comune pensiero la pubblicazione di un periodico, il quale mentre fosse l'organo di tale Associazione, potesse concorrere a migliorare e diffondere la istruzione e l'educazione. Il nostro giornale ha preso a nome Rivista italiana d'istruzione e d'educazione, perchè si propone di giovare agli studii avvantaggiandosi del movimento intellettuale di tutta quanta la grande famiglia italiana, e perchè la Società per suo istituto raccomunerà

i proprii studii e l'opera con quante sono in Italia associazioni educative. Scrivendo queste parole di proemio non intendiamo di venir fuori con larghe promesse, le quali spesse volte non sogliono essere adempiute; ma fin d'ora promettiamo di attendere al compito nostro con buon volere e con operosità.

Propugneremo la libertà dell'insegnamento; procurando che a questa siano veramente informati gli ordinamenti della istruzione primaria, della secondaria e della superiore. Della libertà comunale in fatto di studii ci faremo promotori. Avversi alla pedanteria, sotto tutte le forme la combatteremo, studiandoci di trattare la pedagogica con ragionevole larghezza di vedute col giovarci dei lumi della esperienza. Per questo speriamo che le nostre osservazioni saranno sempre informate a un senso pratico, e che possano riuscire ad utile vero degli insegnanti e dello insegnamento. La istituzione di biblioteche popolari e circolanti promuoveremo; ben comprendendo come a diffondere la istruzione queste contribuiscano, e ci sforzeremo che le grandi biblioteche diano indizio sicuro del progresso dei tempi per buona scelta di opere, e riescano per saviezza di ordinamenti agli studii ed agli studiosi di vantaggio. Di uomini e di cose giudicheremo con franchezza, sine ira et studio; ed oppugnando le idee, rispetteremo le persone e la libertà delle opinioni.

Con questi intendimenti cercheremo di promuovere l'incremento della istruzione e della educazione. Non ci dissimuliamo che il nostro compito è difficile; ma noi abbiamo fede nel vero, e crediamo che l'efficacia di questo debba trionfare sui pregiudizii degl' insipienti e dei nemici del pubblico bene. A compiere quest' opera invochiamo l'aiuto dei buoni, e di quanti si fanno propugnatori della morale e civile educazione del popolo.

I COMPILATORI

Il Periodico si pubblica il 1.° ed il 15 di ogni mese. L'associazione è obbligatoria per un anno, pagabile Lire 5 a semestre, Lire 8 ad anno, anticipatamente.

Un'azione di Lire 30, da soddisfarsi a mese, dà dritto

a 6 copie della Rivista.

Un solo numero costa Cent. 50.

CIRCOLO

LETTERARIO ROMANO

Or sia la bene arrivata cotesta nuova Istituzione letteraria! È troppo necessario ne' presenti tempi, che gli uomini di lena e di buono intendimento si dieno attorno con tutta l'energia a discacciare le barbariche guise oltramontane che anno invaso il nostro suolo, e a sorreggere coll' opere loro e difendere le glorie nazionali. Dagli illustri uomini che la compongono, chi potrebbe non prevederne un ottimo e sicuro riuscimento? Noi ne meniam festa, perchè siamo certi ch'ella tornerà degna de' valentuomini che la istituirono e della città ove venne fondata. Riprodurremo qui appresso il Programma:

Compiutosi appena il memorando avvenimento del 20 settembre 1870, il Sig. Cav. Enrico Narducci si rivolse a parecchi illustri suoi amici, proponendo loro di comporre un'associazione patriotica e letteraria, i cui intendimenti sono indicati nel seguente manifesto:

I sottoscritti, valendosi del diritto di libera associazione, e persuasi delle seguenti verità incontrastabili:

1.° Che presso i popoli civili la coltura e floridezza delle lettere segna il progresso intellettuale, onde nasce la loro relativa prosperità e sicurezza;

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